Scossone nella maggioranza di governo a Carmiano. Si è dimesso «con effetto immediato» il presidente dell’Assise comunale, Marco Furia. Una decisione, che sarebbe maturata negli ultimi tempi, dopo un incontro in Comune avvenuto lo scorso 4 novembre tra Furia e il sindaco Gianni Erroi e resa ufficiale in una lettera protocollata nella giornata di ieri. «Rassegno le dimissioni dalle cariche di presidente del Consiglio comunale e consigliere di maggioranza. La decisione assunta, con profondo rammarico, riguarda il ruolo istituzionale che svolgo per il nostro Comune con impegno e dedizione sin dal mio insediamento». Furia era stato eletto in Assise nella tornata elettorale del novembre 2021 che aveva visto la vittoria per 78 voti della lista “la Matita” sui candidati di “Ritorniamo Insieme”. Poi il voto interno della maggioranza lo aveva posizionato sullo scranno più alto dell’Assise. «Dopo quasi tre anni dalla mia elezione – scrive Furia - devo, però, con profondo rammarico ammettere che tutti gli intendimenti frutto di idee condivise, riunioni interminabili con il mio gruppo politico, progetti enunciati nel programma elettorale, obiettivi di programmazione, sono stati in gran parte disattesi ed anzi osteggiati. Devo purtroppo constatare l’impossibilità e soprattutto la mancanza di volontà, da parte di questa amministrazione, di portare a termine determinati punti del nostro programma in favore di sempre nuovi, inattesi e non condivisi dai più, soprattutto dai concittadini che rappresento. Non riconoscendomi nel modus operandi di questa amministrazione, che è ben lontano dal mio concetto di amministrare il Comune di cui mi fregio di essere cittadino, seppur con l’animo combattuto, non posso far altro che rassegnare le mie dimissioni».
Tre anni di Assise cittadina, segnati anche dalle dimissioni collettive tra i banchi della minoranza (ad esclusione di Daniele D’Agostino) guidata dall’ex sindaco Giancarlo Mazzotta.
Per Furia è quindi tempo di voltare pagina. «Continuerò la mia attività per la collettività con sempre maggiore determinazione, perché tanto c’è da fare per il nostro Comune, nel pieno rispetto che sono i principi e gli ideali che da sempre animano il mio agire e soprattutto nel rispetto di una migliore qualità della vita di tutti i cittadini. Auguro al mio successore, chiunque sia designato, buon lavoro». E tra i papabili allo scranno di presidente del Consiglio comunale c’è Giovanni Vadacca, consigliere delegato alla Patrimoniale “Carminio”. In lizza anche i consiglieri Cristina Carogiuli e Gianni Montanaro. La surroga invece dovrebbe prevedere l’ingresso in assise di Giovanni Quarta, primo dei non eletti per la lista “La Matita”.