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Lunedì, 16 Settembre 2024
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Si è svolta questa mattina, nell’Aula Magna del Liceo Scientifico “Banzi Bazoli” di Lecce, diretto dalla prof.ssa Antonella Manca, la conferenza dedicata alla Guerra di Liberazione in Puglia, promossa in sinergia dalla Prefettura di Lecce, dal Comando Militare Esercito “Puglia” e dall’Ufficio Scolastico Territoriale. Hanno partecipato gli studenti degli Istituti scolastici di Lecce e provincia.

L’evento, realizzato nell’ambito delle commemorazioni relative alla “Giornata della Memoria”, vuole ricordare anche gli Internati Militari Italiani (IMI) che con il con il loro “NO”, scelsero di non aderite alla Repubblica di Salò e alla Wehrmarcht, anche a costo della prigionia e della vita.

Attraverso la presentazione dei contenuti del CalendEsercito 2023, quest’anno dedicato alla Guerra di Liberazione, il Comandante Militare dell’Esercito Puglia, Colonnello Arcangelo Moro, ha aperto una riflessione sul ruolo della Forza armata a seguito dell’8 settembre 1943, e su cosa accadde nelle settimane che seguirono l’armistizio, quando i soldati italiani in maniera attiva e passiva contrastarono l’aggressione tedesca. Ricordando poi che un terzo dei Caduti della Seconda Guerra Mondiale tra Combattenti e Internati Militari, sono riconducibili alla Guerra di Liberazione, ha terminato con un pensiero ai quei giovani che combatterono per la loro e per la nostra libertà.

Numerosi gli spunti di riflessione offerti dai relatori, dai brevi ritratti di cittadini salentini protagonisti della guerra di Liberazione, descritti dal prof. Nicola Neri docente di Storia Militare e Storia delle Relazioni Internazionali dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, alle vicende e sofferenze patite dagli internati militari di Mittelbau-Dora, che, in quanto tali e successivamente definiti “lavoratori civili”, furono sottratti ai diritti riconosciuti ai prigionieri di guerra dalla Convenzione di Ginevra, come raccontato dal prof. Daniele De Luca docente di Storia delle Relazioni Internazionali dell’Università del Salento.

Il Prefetto di Lecce Luca Rotondi ha evidenziato l’importanza delle sinergie istituzionali, così attive in questa provincia, e della sensibilità dei docenti, per costruire “conoscenza” e quindi “coscienza etica e civile” nei giovani attraverso la promozione di incontri e occasioni di formazione sui temi della storia, anche attraverso l’approccio della public history.

Tra gli intervenuti, il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale, Vincenzo Melilli, che ha ribadito l’importanza della storia, necessaria a creare quei ponti utili a immaginare il futuro senza dimenticare chi siamo e da dove veniamo. Il Comandante della Scuola di Cavalleria, Generale Claudio Dei, durante il suo indirizzo di saluto ha ricordato che quest’anno oltre all’80° anniversario dalla Guerra di Liberazione, ricorre un altro importante evento: “I duecento anni dell’Arma di Cavalleria” che vedrà l’Esercito impegnato su più fronti, soprattutto nella città di Lecce sede della Scuola d’Arma.

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Questa mattina si è tenuto presso il Liceo Scientifico Banzi-Bazzoli di Lecce l’incontro-dibattito “Tecnologie e regole nel gioco del calcio” fortemente voluto dalla dirigente, Antonella Manca.

All’incontro hanno preso parte Fabio Lucioni, capitano del Lecce fresco vincitore del campionato di Serie B, il d.g. amministrativo del sodalizio giallorosso, dott. Giuseppe Mercadante, l’arbitro della Can di A e B Ivano Pezzuto, e il presidente della sezione di Lecce dell’Aia Paolo Prato. Per un breve saluto ha preso la parola anche l’Assessore allo sport del Comune di Lecce, Paolo Foresio.

Lucioni e Pezzuto hanno dato vita ad un piacevole scambio di opinioni con i ragazzi del Liceo Banzi, conversando con il giornalista Pierandrea Casto, moderatore per l’occasione. Il capitano del Lecce e il fischietto hanno parlato di come la tecnologia abbia cambiato il modo di arbitrare le partite di calcio negli ultimi dieci anni. Gli argomenti hanno trattato la goal line tecnology che permette di evitare i cosiddetti “goal fantasma” e soprattutto l’uso dell’arbitro di video assistenza, chiamato Var (video assistant referee). «Tutti possono sbagliare, calciatori e arbitri.» Ha dichiarato Lucioni. «Da quando c’è il Var c’è maggiore serenità nell’accettare le decisioni perché il margine di errore è minore. Ogni azione ha le sue sfaccettature che magari non si riescono a percepire bene in diretta. L’utilizzo della tecnologia ci ha portato ad avere una comprensione più attenta del regolamento.»

«Come arbitri siamo più responsabili nel giudicare un’azione sapendo che può essere oggetto di controllo.» Ha detto Pezzuto. «Sicuramente non è facile adattarsi a questo cambiamento tecnologico, ma ci stiamo provando. Vogliamo, inoltre, che la comunicazione con il pubblico sia migliore. Da fuori può sembrare che tutto sia facile, ma ogni volta che dobbiamo prendere una decisione c’è una componente di pressione che rende tutto più complicato ed è per questo che deve esserci sinergia tra tutti gli arbitri interessati.»

Sull’importanza del Var è concorde il dg dell’U.S. Lecce Mercadante. «Siamo felici che quest’anno in B sia stato introdotto il Var perché così non ci saranno più partite come quella dello scorso anno contro il Brescia con gol avversario in netto fuorigioco allo scadere. Noi vogliamo dare massima serenità agli arbitri ed infatti abbiamo posizionato il monitor sotto la tribuna opposta alle panchine per evitare condizionamenti durante la verifica delle azioni.»

Il mondo arbitrale ha molto appeal nel Salento e tantissimi ragazzi, compresi alcuni del Liceo Banzi, sono arbitri in erba. Lo ha confermato il presidente Prato: «Rispetto ai dati nazionali, qui dobbiamo fare una selezione perché abbiamo tante richieste di ragazzi e ragazze. E’ bello essere in controtendenza».

Lucioni e Pezzuto hanno risposto alle domande degli studenti, spiegando loro come sia pieno di ostacoli il cammino per giungere ai loro livelli nei rispettivi ruoli. «Giocavo mediano da ragazzo – confessa Lucioni – poi un allenatore delle giovanili mi spostò a difensore centrale. Ancora lo ringrazio. Nel percorso di crescita ci possono essere delle bocciature, ma queste ci devono dare più forza per andare avanti.» Il capitano giallorosso ha poi aperto una parentesi sulla promozione recente, paragonandola a quella di tre anni fa. «Quella fu inaspettata perché il Lecce era partito per salvarsi, poi fummo bravi a cavalcare l’onda dell’entusiasmo per la promozione precedente. Questa invece è figlia di una maggiore consapevolezza personale ed è per questo che mi ha trasmesso più emozioni.»

Alla fine dell’evento l’U.S. Lecce e l’arbitro Pezzuto hanno omaggiato la dirigente del Liceo Banzi di due maglie speciali, una giallorossa e l’altra personale del fischietto leccese.

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