Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze.

Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione Cookie Policy. Per saperne di piu'

Approvo
Venerdì, 22 Novembre 2024
200_carrozzo.jpg025_radallarm.jpg205_martena.jpg180_winet.jpg210_mondofiori.jpg040_compasso.jpg010_bluesea.jpg220_liaci.jpg020_idrovelox50.jpg

Il dolore della tragedia alleviato dal miracolo della fede. Il cuore di suor Nicoletta, una delle 10 consorelle della congregazione salesiana dei Sacri Cuori, presenti nel pullmino uscito fuori strada domenica sera sull’A16, di rientro in Puglia da un ritiro spirituale a Formia, è tornato a battere nella notte. La religiosa data per deceduta a seguito del sinistro, è stata strappata alla morte dopo lunghe e frenetiche ore, in cui i medici dell’ospedale “Casa sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo hanno fatto di tutto per ristabilire le funzioni vitali gravemente compromesse nell’impatto del pulmino contro il guardrail dell’autostrada, nel tratto tra Candela e Cerignola. A perdere la vita invece nel tragico incidente stradale sono state le suore Verene Nyiranduhuye, Candida Lubello e Mara Leone. Le tre religiose risiedevano nell’istituto “Filippo Smaldone” di Bari.

Una tragedia improvvisa che ha colto l’attuale superiora generale delle Salesiane dei Sacri Cuori, Madre Lucia Neve Ingrosso e le consorelle delle varie sedi del sud Italia durante l’ora di preghiera del pomeriggio, lasciando dolore e sgomento. Sette invece le suore rimaste ferite e trasportate negli ospedali di Foggia, Cerignola e San Giovanni Rotondo. Tra queste anche suor Ines De Giorgi, ex madre superiore dell’Istituto leccese con sede a San Cesario e attuale presidente dell’associazione di volontariato collegata alla congregazione, dimessa ieri mattina dall’ospedale di Foggia dove era stata ricoverata dopo l’incidente. Il ricordo della tragedia dell’altra sera è ancora nitido nell’anziana donna. La religiosa si trovava seduta davanti, sul lato passeggero accanto a suor Andreina che era alla guida del mezzo. La tragedia ha colto le dieci consorelle lungo il tragitto di rientro a casa: le suore viaggiavano in direzione Bari a bordo di un minibus del loro istituto religioso dopo aver trascorso alcuni giorni nella casa di preghiera “Filippo Smaldone” di Formia per i periodici esercizi spirituali. Avevano deciso di anticipare la partenza a domenica, invece che attendere il lunedì mattina per evitare i possibili disagi che si sarebbero potuti incontrare sulla via del ritorno a causa degli scioperi annunciati dagli autotrasportatori.

“Durante il tragitto, forse a causa dello scoppio di uno pneumatico, il pulmino ha iniziato a zigzagare sull’asfalto – ricorda suor Ines – e poi è andato a sbattere violentemente contro il guardrail, finendo la corsa in una scarpata. C’è stato un boato fortissimo e poi il buio. Mi sono ritrovata incastrata nell’abitacolo a testa in giù con suor Andreina addosso – aggiunge suor Ines. Non riuscivo a muovermi, ma dai vetri rotti del mezzo intravedevo le luci delle sirene dei primi soccorritori e poi forti urla di dolore. Ho capito subito la gravità dell’incidente in cui eravamo rimaste coinvolte”. Attimi lunghissimi in attesa dell’intervento di vigili del fuoco e personale del 118. “Nell’impatto per fortuna non ho riportato gravi ferite –spiega la madre superiore - quindi la precedenza è andata alle consorelle più gravi. Sono stata estratta dal mezzo per ultima, circa due ore dopo l’incidente, ma avevo sentito tutto e le immagini della tragedia sono ancora fisse nella mente. Tre consorelle non ci sono più, ma le vittime potevano essere molte di più”. Chiaro e commesso il riferimento della religiosa alle tre sorelle decedute. “Verene così giovane ed entusiasta della sua missione era venuta in Italia come educatrice dei bambini. Candida per tantissimi anni al servizio dell’ospedale pediatrico Giovanni Paolo XXIII e Mara, educatrice e assistente delle persone mute. E’ un dolore fortissimo – prosegue suor Ines – perdiamo tre consorelle esemplari. Sono distrutta – conclude la suora - resterò qui a Foggia per partecipare ai loro funerali”.

Published in Attualità
170_pneumatic.jpg025_martena.jpg180_quarta.jpg045_vcn.jpg030_solazzo.jpg030_ortokinesis.jpg070_annaluce.jpg