Risultato elettorale confermato: il Tar rigetta il ricorso di Mazzotta
Il Tar Lecce ha rigettato il ricorso sul voto amministrativo di Carmiano dello scorso novembre, presentato dall’ex sindaco Giancarlo Mazzotta, candidato uscito sconfitto dalle urne per 78 voti di differenza rispetto all’attuale primo cittadino Gianni Erroi. La sentenza che ha premiato la tesi dell’avvocato Adriano Tolomeo per conto dell’amministrazione comunale di Carmiano e della lista “La Matita” è arrivata ieri pomeriggio, a distanza di poco più di 24 ore dall’ultima udienza delle parti, da parte del presidente della prima sezione del tribunale amministrativo leccese, Antonio Pasca. Il tribunale amministrativo ha poi disposto la trasmissione degli atti del giudizio alla Procura della Repubblica.
Il caso giudiziario si era aperto dopo che l’esponente di Forza Italia e attuale consigliere di minoranza a Carmiano e i candidati della lista “Ritorniamo Insieme”, avevano posto l’attenzione sulle operazioni elettorali, reclamando l’annullamento della proclamazione degli eletti e di ogni altro atto connesso.
Il Tar Lecce dunque considerato che “le doglianze circa la mancanza di corrispondenza, all’interno dei verbali delle sezioni n. 1, 2 e 7, tra il numero delle schede autenticate, il numero delle schede scrutinate ed il numero delle schede non utilizzate, non hanno trovato riscontro nelle risultanze delle operazioni di verificazioni, atteso che i rilievi del Verificatore hanno confermato la correttezza delle operazioni di verbalizzazione, eccezion fatta per il mancato reperimento nelle buste di n. 2 schede (1 scheda nulla nella sezione n. 1 e una scheda autenticata e non utilizzata nella sezione n. 7), che non aveva costituito oggetto di puntuale censura e che comunque non consente di superare la prova di resistenza e di ritenere inficiato il risultato elettorale nel suo complesso a fronte di una differenza tra le liste di n. 78 voti” e valutato che “altro e diverso discorso è quello relativo al fatto che, come denunciato da parte ricorrente con la memoria notificata in data 1.4.2022, il mancato rinvenimento di due schede rispetto a quelle verbalizzate, a prescindere dal mancato raggiungimento della prova di resistenza, potrebbe determinare comunque un vulnus per il risultato elettorale, ove fosse riscontrata l’ipotesi della c.d. scheda ballerina”, “trattasi però di una censura nuova e diversa rispetto a quelle formulate con il ricorso introduttivo, che parte ricorrente ha articolato soltanto all’esito della conoscenza delle risultanze della verificazione e che come tale deve essere dichiarata inammissibile”. Pertanto il Tribunale amministrativo ha ritenuto che il ricorso avanzato da Mazzotta "è infondato e deve essere rigettato, i motivi aggiunti devono essere dichiarati inammissibili e comunque devono essere respinti in difetto di prova sui fatti e le circostanze presupposte".
Sul giudizio del Tar, in attesa di comprendere l’eventuale ricorso al Consiglio di Stato, si registra la nota dell’avvocato Saverio Sticchi Damiani. “La mancanza di corrispondenza tra le cifre riportate a verbale e il numero delle schede rinvenute nelle buste, proprio perché astrattamente compatibile con l’ipotesi della “scheda ballerina”, è di tale rilievo da poter integrare profili di responsabilità penale a carico dei funzionari verbalizzanti che saranno valutati dalla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, a cui il Tar ha deciso di trasmettere i relativi atti”. Soddisfatto invece il primo cittadino di Carmiano, Gianni Erroi. “Da un’analisi della sentenza ho potuto scorgerne la sua ineccepibilità. È evidente che si sia trattato di un ricorso puramente esplorativo, attraverso il quale i ricorrenti speravano, invano, di cogliere qualche elemento di rilievo. Quanto è emerso dall’istruttoria assurge ad una vera e semplice svista nella compilazione dei verbali. Possiamo ritenerci soddisfatti del provvedimento emesso dal TAR Lecce e proseguiremo, ancor più speditamente nel nostro lavoro amministrativo”.
Provinciali, vince il centrosinistra. Leo il più votato. Flop Forza Italia
Il centrosinistra si aggiudica la tornata elettorale delle Provinciali a Lecce. La lista più suffragata con 7 eletti è stata “Insieme per il Salento”, ispirata dagli assessori regionali, Alessandro Delli Noci e Sebastiano Leo e sostenuta da Puglia Popolare. Il candidato più votato è Antonio Leo, consigliere comunale di Copertino. Segue la lista, “Salento Bene Comune 2050” con 4 eletti, che vede l’alleanza Pd-Italia Viva-Leu-Sinistra italiana.
Terzo posto per il listone di centrodestra “Civica Salento”, che univa Lega, Movimento Regione Salento di Paolo Pagliaro e Andare Oltre di Pippi Mellone. Quarto posto per Fratelli d’Italia con due candidati in consiglio. Ultima e senza esponenti eletti la lista “Forza Salento”, espressione del partito di Berlusconi, guidata dal coordinatore provinciale Paride Mazzotta.
Tra i 65 candidati totali sono 16 gli eletti. Per Lecce Bene Comune, IIppazio Antonio Morciano, Paola Povero, Germano Santacroce e Francesco Volpe. Per Insieme per il Salento: Giovanni Attilio De Marco, Antonio De Matteis, Alfredo Fina, Antonio Leo, Gabriele Mangione, Antonio Renna e Fabio Tarantino; per Civica Salento: Giovanni Casarano, Brizio Maggiore, Ettore Tollemeto. Infine per Fratelli D'Italia: Francesco De Vitis e Renato Stabile. Una sola donna tra gli eletti: Paola Povero.
Exit Poll Puglia: testa a testa tra Emiliano e Fitto
In base al primo “Exit poll” del consorzio Opinio Italia per la Rai, alle regionali in Puglia, Michele Emiliano (centrosinistra) e Raffaele Fitto (centrodestra) sono testa a testa con la forbice delle preferenze che oscilla tra il 39-43%. Seguono Antonella Laricchia (M5S) all'11-15% e Ivan Scalfarotto (Italia Viva) al 1-3%. Sulla stessa linea gli “Instant Poll” di Sky Tg24: Emiliano 36-40%, Fitto 36-40%, Laricchia 15-19%.
Quanto ai primi dati ufficiali, a Carmiano e Magliano hanno votato circa 6300 aventi diritto per una percentuale dei votanti che si aggira intorno al 62%.
Ciurlia contro Mele. Bcc al voto: i candidati delle 2 liste
Due le liste in campo per il rinnovo della governance della Bcc Terra d’Otranto, su cui dovranno esprimersi il prossimo 28 aprile, i circa 1800 soci votanti delle filiali di Carmiano, Monteroni, Melendugno, Borgagne e Lecce. La prima guidata dal commercialista Umberto Mele, la seconda dal presidente uscente Flavio Ciurlia.
Lista n. 1
Candidati al Consiglio di amministrazione
Presidente: Mele Umberto
Vicepresidente vicario: Petrelli Ezio Ascanio
Vicepresidente: Potì Giuseppe Franco
Consiglieri: Marino Massimiliano, Potì Carlo, Saracino Giacomo, Sozzo Maurizio
Collegio sindacale
Presidente: Giorgino Mauro
Sindaco effettivo: Gloria Carla
Sindaco supplente: Santoro Giovanni, Maggi Salvatore
Collegio dei probiviri (non soci)
Presidente: Spedicato Antonio Lino
Componenti: Pariti Angelo, Manca Tonino
Componenti supplenti: Sicuro Sabina, Petrelli Eupremio
Lista n. 2
Candidati al Consiglio di amministrazione
Presidente: Flavio Ciurlia
Vicepresidente vicario: Sellani Marco Giovanni
Vicepresidente: Colagiorgio Leonardo
Consiglieri: Lezzi Andrea, Dima Antonio, Montanaro Giovanni Lorenzo, Sozzo Ilaria.
Collegio sindacale
Presidente: De Tommasi Ignazio
Sindaco effettivo: Quarta Antonio, De Bartolomeis Alessandro
Sindaco supplente: Bruno Paolo, Calcagnile Francesco
Collegio dei probiviri (non soci)
Presidente: Cagnazzo Antonio Cosimo
Componenti: Sozzo Salvatore, Prete Federico Maria
Componenti supplenti: Cagnazzo Maria, Greco Vanessa.
Carmiano e Magliano a 5 stelle
Exploit del Movimento 5 stelle in questa tornata elettorale. I pentastellati sono risultati essere il partito più votato sia alla Camera che al Senato. Nelle 10 sezioni di Carmiano e Magliano, su 9955 aventi diritto, si sono presentati alle urne 7055 votanti, pari al 70,86%. Solo 309 le schede non valide.
Alla Camera, il candidato grillino, Michele Nitti si è imposto sui propri competitor con il 42,48%, pari a 2866 preferenze. Secondo posto per Saverio Congedo della coalizione di centrodestra con il 35,44% pari a 2391 voti (di cui 1083 Forza Italia, 559 Lega, 359 Noi con l’italia-Udc, 337 Fratelli d’Italia). Più distanziato in terza posizione il candidato di centrosinistra Salvatore Capone, con 924 preferenze pari al 13,69% (Pd al 12,21%). Seguono: Liberi e Uguali con il 3,45%, CasaPound 2,19% e altri partiti sotto l’1%.
Al Senato altro successo pentastellato con il candidato Iuno Valerio Romano, capace di conquistare il 41,76% con 2572 preferenze. Seconda la coalizione di centrodestra con Luigi Vitali fermo al 36,50% e 2248 voti. Terzo posto per il centrosinistra di Dario Stefano con 879 e il 14,27%. Seguono Liberi e Uguali, CasaPound, Partito Comunista e altri partiti sotto l’1%.
Nei nostri collegi di riferimento, Camera (collegio uninominale 7) e Senato (Puglia 2-collegio 5) sono stati eletti rispettivamente i due candidati grillini, Michele Nitti con il 40,05% e Iuno Valerio Romano con il 42,64% e oltre 105mila preferenze.
In Puglia il Movimento 5 stelle si attesta come primo partito sia alla Camera col 44, 94% che al Senato con il 44,12%.
A livello nazionale, con i risultati in via di definizione per la composizione del Parlamento, la coalizione di centrodestra è al 36,97%, M5s al 32,50%, centrosinistra al 23,02, Leu al 3,42.
ELEZIONI: Affluenza alle urne e primi exit-poll
Grande affluenza alle urne per le elezioni politiche. Il dato pubblicato dal sito del Ministero “elezioni.interno.gov.it”, sulla piattaforma “Eligendo”, attesta il dato percentuale dei votanti in Italia al 73,77%
Alle ore 23, nelle 10 sezioni di Carmiano e Magliano ha votato il 70,83% degli elettori aventi diritto. In Puglia alla chiusura dei seggi il dato parziale rilevato è del 70,02%. La provincia di Lecce si è assestata intorno al 70,97%.
Intanto sono stati pubblicati i primi exit-poll; secondo “Opinio” per la Rai: M5s 29,5-32,5, Pd 20-23, Lega 13-16, Fi 12,5-15,5, Fratelli d’Italia 3,5-5,5, Liberi e Uguali 3-5, PiùEuropa 2-4, Noi con l’Italia-Udc 0,5-2,5%, Civica popolare Lorenzin al 0-2%, Italia Europa Insieme al 0-2%, Svp al 0-1% altri al 2,5-4,5%. Secondo i dati di "Opinio Italia" alla Camera il centrodestra avrebbe tra 225 e 265 seggi, il centrosinistra tra 115 e 125, il M5s tra 195 e 235, Liberi e Uguali tra 12 e 20, altri partiti tra 4 e 8. Sempre in base agli exit poll, al Senato il Centrodestra otterrebbe 112 - 152 seggi, il M5s 75 - 115 seggi, il Centrosinistra 57 - 97 seggi, Liberi e Uguali 2 - 6 seggi, altri 0- 2.
Prima proiezione Swg per la Rai per il Senato con margine di errore dello 0,96 per cento. M5s 33,1, Pd 18,7, Lega 17,3, Forza Italia 14,1, Fratelli d’Italia 4,2, Liberi e Uguali 3,3, PiùEuropa 2,5, Noi con l’Italia 1,0, Civica Popolare 0,5, Insieme 0,8, Potere al Popolo 1,3, CasaPound 0,8.
Pagina in aggiornamento
Elezioni: Dati affluenza al voto a Carmiano e Magliano
Primo dato sull’affluenza alle urne nell’elezioni politiche, pubblicato sulla piattaforma “Eligendo” del sito del Ministero “elezioni.interno.gov.it”.
Alle ore 12, nelle 10 sezioni di Carmiano e Magliano si erano presentati il 16,50% degli elettori aventi diritto. In Puglia alla stessa ora il dato rilevato è del 17,35%. 19,38% la percentuale votanti in Italia. La seconda rilevazione sull’affluenza è prevista per le 19.
Nelle prossime ore, come consuetudine, si prevede il picco di votanti. Si potrà votare sino alle 23.
Elezioni Politiche 2018: come si vota!
Tutte le informazioni da conoscere per non commettere errori alle elezioni.
A partire dalle ore 7 e fino alle 23 di domani, domenica 4 marzo, si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento. Per la Camera dei deputati, potranno votare i cittadini italiani che alla data di domani hanno compiuto diciotto anni; per l’elezione del Senato possono votare i cittadini che hanno compiuto il venticinquesimo anno di età.
Per l’elezione della Camera la scheda è rosa. Per l’elezione del Senato della Repubblica la scheda è gialla. Ciascuna scheda è fatta di diverse aree corrispondenti a ciascun partito o coalizione. Uno spazio rettangolare conterrà il nome del candidato nel collegio uninominale scelto da ogni partito o coalizione. Sotto il nome del candidato una serie di caselle porteranno il simbolo del o dei partiti che sostengono quel candidato che portano da due a quattro nominativi nel proporzionale. Si tratta del cosiddetto “listino bloccato” che concorrerà all’elezione del 64% degli eletti complessivi: 386 alla Camera e 193 al Senato (quota proporzionale). Il restante 36% dei parlamentari viene eletto con il sistema maggioritario: 232 seggi alla Camera e 116 seggi al Senato (chi vince nel proprio collegio uninominale ha un seggio).
Per votare è necessario recarsi al seggio con un documento e tessera elettorale. Ci sono tre modi per esprimere il proprio voto:
- barrando il nome del candidato del collegio uninominale. Il voto si trasferisce automaticamente anche al o ai partiti che lo sostengono. Se ci sono più partiti a sostegno di un candidato il voto va in maniera proporzionale a tutte le liste collegate al candidato.
- barrando un segno solo sul simbolo del partito che si vuole sostenere. In questo caso il voto si trasferisce anche al candidato del collegio uninominale votata nella parte proporzionale.
- con due segni, uno sul candidato nel collegio uninominale ed uno su una lista che lo appoggia nella parte proporzionale. Il voto in questo caso è valido.
Non è invece possibile il voto disgiunto, cioè votare un candidato uninominale e una lista collegata ad un altro candidato uninominale. E’ vietato scrivere sulla scheda il nominativo dei candidati e qualsiasi altra indicazione.
Da quest’anno ogni scheda è dotata di un apposito tagliando rimovibile, “tagliando antifrode”, dotato di un codice progressivo alfanumerico, che sarà annotato al momento dell’identificazione dell’elettore. Espresso il voto l’elettore consegna la scheda al presidente del seggio. E’ il presidente che stacca il “tagliando antifrode” e, solo dopo aver verificato la corrispondenza del numero del codice con quello annotato al momento della consegna della scheda, la inserisce nell’urna. Sempre per evitare il voto di scambio, non si può portare il cellulare nella cabina elettorale e ovviamente è vietata qualsiasi foto o ripresa al suo interno.
Elezioni: la scheda "anti-frode" non va inserita nell'urna
Novità al voto. Quest'anno le schede elettorali saranno munite di un tagliando anti-frode che il presidente del seggio dovrà staccare prima di metterle nell' urna: un passaggio che, tra l'altro, rende di fatto più rigorosa l'operazione di inserimento della scheda nell’urna da parte del presidente, e non dell'elettore.
Il tagliando antifrode riporta un codice alfanumerico, come riferiscono le indicazioni per gli operatori ai seggi, pubblicate on line sul sito del Viminale. Al momento della consegna delle schede all'elettore, il codice viene annotato dal presidente del seggio sulla lista sezionale in corrispondenza al nominativo del votante. A votazione effettuata, il presidente stacca il tagliando antifrode, che verrà conservato dal seggio in apposite buste e deposita le schede nelle rispettive urne per l'elezione della Camera e del Senato.
Intervista a Salvatore Capone, candidato del Partito Democratico
Nuovo appuntamento con il tour informativo di ViviCitt@ in vista delle elezione politiche del prossimo 4 marzo. Oggi ai nostri microfoni l'onorevole Salvatore Capone, candidato alla Camera con il Partito Democratico.
Programma elettorale, Xylella, Tap e possibili scenari di voto gli argomenti della videointervista.