Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze.

Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie vai alla sezione Cookie Policy. Per saperne di piu'

Approvo
Venerdì, 22 Novembre 2024
010_bluesea.jpg200_carrozzo.jpg220_liaci.jpg025_radallarm.jpg040_compasso.jpg205_martena.jpg210_mondofiori.jpg020_idrovelox50.jpg180_winet.jpg

Tre ordinanze di misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti sono state eseguite questa mattina dai carabinieri della Stazione di Carmiano guidati dal comandante Gabriele Luperto. I destinatari del provvedimento, su cui gravano indizi di reità per una rapina e il successivo prelievo da un bancomat di denaro contante, sono: M.L., 24enne di Carmiano; A.A., classe ’82 residente a Copertino e B.G.,  26enne di Carmiano.

Le attività d’indagine, coordinante dalla locale Procura della Repubblica di Lecce, hanno permesso di riscostruire quanto avvenuto la sera del 17 novembre 2019, quando M. e A., travisati con passamontagna e scalda collo avevano avvicinato una ultrasessantenne del posto e, dopo averla minacciata con una pistola, le avevano asportato la borsa. Subito dopo si erano dati alla fuga, ma accortisi che dentro il portafoglio la Signora aveva il proprio bancomat, oltre a quello dell’anziano fratello, con sopra indicati il codici “pin”, decidevano di utilizzare in modo illecito le carte per prelevare del denaro. Probabilmente con l’idea di non farsi identificare i tre si dirigevano verso uno sportello bancomat a Porto Cesareo, dove le immagini di videosorveglianza immortalavano M.L. e B.G. che effettuavano vari prelievi per un ammontare di 950 euro. Inoltre, gli inquirenti nelle indagini hanno rinvenuto a casa di B.G. una pistola a salve “Bruni mod. 92” oltre a 3 cartucce cal. 12 che erano illegalmente detenute.

Le diverse risultanze investigative poste al vaglio della magistratura leccese, e su richiesta del P.M. Maria Rosaria Micucci, il Gip Edoardo D’ambrosio condivideva gli indizi di reità raccolti, emettendo pertanto le misure; in particolare gli arresti domiciliari per M.L. e A.A. mentre l’obbligo firma per B.G.

Published in Cronaca
070_annaluce.jpg030_solazzo.jpg045_vcn.jpg170_pneumatic.jpg030_ortokinesis.jpg025_martena.jpg180_quarta.jpg