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Venerdì, 22 Novembre 2024
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Esercito: 199 anni di storia della Brigata Pinerolo. Il 13 novembre 1821 il reggimento “Saluzzo" con decreto reale fu trasformato in Brigata “Pinerolo”. Da allora a oggi la Brigata ha contribuito a scrivere la storia dell'Esercito e dell’Italia partecipando a tutti gli eventi bellici, dalle guerre d'indipendenza ai conflitti mondiali. 
Attualmente la Grande Unità è direttamente impiegata nell'ambito dell'Operazione Igea, attività disposta dal Ministro della Difesa, On. Lorenzo Guerini, per il contrasto della diffusione del COVID-19, e sotto la guida del Comando Operativo di Vertice Interforze, gestisce tre drive-through sul territorio pugliese. Uno sforzo importante al quale, oltre l'Esercito Italiano, partecipa tutto il comparto della Difesa. E’ inoltre costantemente impegnata nell'operazione “Strade Sicure”, operando al fianco delle Forze dell'ordine per incrementare il livello di sicurezza, contrastare la criminalità organizzata e prevenire i reati ambientali. 
La “Pinerolo” in questo particolare momento storico è chiamata, assieme a tutti militari italiani, a supportare la popolazione contro un nemico invisibile e subdolo. Oggi, più che mai, ogni singolo soldato è conscio di dover continuare a rimanere aderente alle necessità di sicurezza che il nostro Paese ci chiede. 
Il 2020 traghetta la “Pinerolo” verso il suo bicentenario ma nonostante la sua “età”, la Grande Unità è oggi tecnologicamente all'avanguardia. Infatti ha proseguito implementazione del programma di digitalizzazione di Forza Armata che la vede quale Brigata designata a sviluppare sul campo l’ambizioso ed innovativo progetto Forza NEC, acronimo di Network Enabled Capabilities, che costituisce la punta di diamante dell'intero programma di modernizzazione della componente terrestre della Difesa. 
Gli Uomini e le Donne della Pinerolo celebrano con il loro lavoro, caratterizzato da altruismo e pragmatica operosità, questa data, spinti da quei sentimenti che sono il motore della loro professionalità e perfettamente riassunti nel motto della Grande Unità da Combattimento dell'Esercito Italiano: “Sempre più Avanti, Sempre più in Alto”. 

Ten. Col. Domenico Occhinegro

 

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Il Reggimento “Cavalleggeri di Lodi” (15°) ha ceduto la guida del Raggruppamento “Strade Sicure” all’11° reggimento genio guastatori.

Si è svolto nei giorni scorsi, nell'ambito dell'operazione "Strade Sicure", l'avvicendamento alla guida del Raggruppamento “Puglia-Basilicata”. In particolare l’11° reggimento genio guastatori di Foggia, comandato dal Colonnello Simone Gatto, è subentrato al 15° reggimento “Cavalleggeri di Lodi” (15°) di Lecce, comandato dal Colonnello Francesco Antonio Serafini, ambedue le Unità sono alle dipendenze dalla Brigata meccanizzata “Pinerolo”.

Oltre 500 uomini e donne impegnati a garantire la sicurezza delle principali piazze di Bari e nei pressi della stazione e del Porto, assicurando anche il servizio di sorveglianza al Centro di Accoglienza e Richiedenti Asilo (CARA) e al Centro per il Rimpatrio (CPR) del capoluogo pugliese, a Foggia presso il CARA di Borgo Mezzanone, in Basilicata al CPR di Palazzo San Gervasio. Un dispositivo integrato con una componente dell’Aeronautica Militare, impiegata nel controllo dell’Aeroporto di Bari e dell’ Hot Spot e del Porto Taranto, e una componete della Brigata Marina “San Marco” che assicura il controllo presso il C.A.R.A./C.P.R. di Restinco in provincia di Brindisi.

Durante i sei mesi appena trascorsi, sono state condotte attività di controllo con circa cinquemila pattuglie, oltre quindicimila persone identificate, numerosi veicoli controllati, venti fermi per diverse tipologie di reato che hanno portato a quattordici arresti e sei denunce a piede libero ma anche interventi in soccorso di cittadini colti da malore o vittime di incidenti stradali.

Numerosi sono stati gli interventi congiunti con le Forze dell’Ordine che hanno portato al sequestro di armi da fuoco, munizioni ed un considerevole quantitativo di sostanze stupefacenti.

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Deposto al Sacrario delle bandiere del Vittoriano a Roma il vessillo del 31° reggimento “Carri” che per oltre 8 anni ha sventolato nella caserma “Nacci” di Lecce. La consegna ufficiale dello storico stendardo è stata eseguita dal colonnello Francesco Serafini, comandante del nuovo reggimento “Cavalleggeri di Lodi (15°)” che è subentrato a Lecce nel processo di revisione dello strumento militare terrestre messo in atto dall' Esercito italiano al fine di riorganizzare l'attuale componente operativa della Forza Armata, con ampliamento dell’organico e inserimento della componente esplorante all’interno delle Brigate di manovra pluriarma.

A rendere omaggio alla gloriosa bandiera, decorata di medaglia d’argento al Valor Militare e medaglia di bronzo al Merito Civile, erano presenti gli ultimi Comandanti del reggimento, l’associazione Nazionale Carristi d’Italia e molti commilitoni che nel tempo hanno prestato servizio presso l’Unità disciolta.

 

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Lunedì, 04 Novembre 2019 18:38

La caserma "Nacci" accoglie le scuole

Caserme aperte a Lecce per celebrare la festa dell’Unità nazionale e delle Forze Armate. L’iniziativa promossa dal 31° reggimento carri di stanza nella caserma “Nacci” ha visto la partecipazione dele classi quinte della Scuola Primaria dell’Istituto “Filippo Smaldone” di Lecce.

A guidare i piccoli scolari, emozionati e incuriositi per l’esperienza all’interno della sede leccese del reggimento, c’erano il Tenente Colonnello Giuseppe Laudisa e il Capitano Sandro Santoro. Gli alunni, schierati al fianco dei militari, hanno partecipato al momento solenne del cerimoniale, l’Alzabandiera, cantato l’Inno di Mameli, visitato una mostra statica dei sistemi d’arma e degli equipaggiamenti, toccato con mano lanciarazzi, ricetrasmittenti e il carro Blindo centauro che i militari impiegano in addestramento e in operazioni, osservato una dimostrazione sulle tecniche di difesa personale con il metodo di combattimento militare (MCM) e visionato un video educativo sui valori dell'essere militare, sul significato del tricolore e sui compiti fondamentali della Forza Armata fuori dal territorio nazionale, in patria ed in concorso per le pubbliche calamità.

All’iniziativa “caserme aperte”, che è proseguita per tutto l’arco della giornata, hanno partecipato inoltre diverse associazioni, delegazioni, amministratori locali, ex militari e tanti altri ospiti che, accomunati dal sentimento di orgoglio nazionale, hanno contribuito a mantenere viva la memoria degli eroi della “Grande Guerra”, di quei giovani soldati che dopo tre anni e mezzo di sanguinosi combattimenti, completarono il processo di unificazione italiana.

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