Spiaggia libera occupata da ombrelloni e lettini ma dei bagnanti neppure l’ombra.
Non si tratta di magia e neppure di finzione, purtroppo è la strana situazione che si verifica da alcune settimane sul litorale jonico in zona “Belvedere” a Porto Cesareo. A lanciare l’allarme, mortificati per la triste usanza divenuta abitudine nel tempo, sono alcuni cittadini che frequentano quel tratto di arenile e attraverso i social hanno postato alcune immagini dell’area di libero accesso, compresa tra le strutture private lido “bassamarea” e lido “bacino grande”, occupata in gran parte da bagnanti “fantasma” con ombrelloni chiusi e lettini ripiegati sin dalle prime ore del mattino, che magicamente iniziano a popolarsi a metà giornata.
“Vendo o affitto ombrelloni e lettini in prima fila su spiaggia libera” – il commento comparso su facebook, a firma di un giovane padre salentino, che ieri di buon ora si era recato sul litorale di Porto Cesareo con il proprio figlio sperando di trovare posto vicino la riva per godersi in tutta tranquillità, da pochi passi, lo spettacolo dell’acqua cristallina che offre il mare al mattino. Purtroppo però una volta varcato il muretto d’accesso che separa la strada dalla sabbia, la triste sorpresa. “Al mio arrivo in spiaggia intorno alle 9, la prima fila era già tutta occupata, ma sotto gli ombrelloni non c’era nessuno. Quindi mi sono dovuto accomodare dietro ed è potuto assistere un paio di ore dopo all’arrivo rilassato dei proprietari. Ho fotografato volutamente la circostanza, per pubblicare uno spiacevole costume, che nel tempo sta diventando abitudine qui a Porto Cesareo – commenta il giovane. Anch’io ho una residenza estiva in zona che utilizzo di frequente, ma capita anche di fare su e giù da Carmiano per motivi di lavoro, quindi a prescindere dal mio orario di arrivo in spiaggia la situazione è sempre la stessa e nessuno fa nulla per porre rimedio. In passato – prosegue l’uomo - ho anche litigato con gli autori del gesto e appena comunicavo l’intenzione di chiamare carabinieri e capitaneria di porto, smontavano il tutto e andavano via. Giusto qualche ora però, perché nel pomeriggio o l’indomani ombrelloni, sdraio, materassini e giochi per bambini erano nuovamente piazzati in riva al mare quasi fosse un lido privato”.
Stessa prassi che il giovane carmianese, pare aver riscontrato anche con degli ignari turisti, villeggianti nelle marina jonica. “Ne ho discusso anche con alcuni vacanzieri, ma alcuni di loro, soprattutto stranieri, per mia grande sorpresa, mi rispondevano che l’ombrellone in prima fila era un loro diritto, come da accordo con i proprietari che gli avevano affittato la casa vacanza. Spero di sbagliarmi, ma qui si rischia di trasformare un illecito in un diritto”.