Cresce la protesta dei lavori del mondo spettacolo e degli esercenti della ristorazione e accoglienza turistica, in dissenso con il Governo centrale per i nuovi provvedimenti sanitari attuati per arginare l’epidemia da Covid che getterebbero interi comparti nella totale sofferenza.
A manifestare domattina alle ore 10 davanti alla Prefettura di Lecce, i lavoratori delle piccole e medie imprese della ristorazione, ricettività, trasporti sport e arte, aderenti a Federaziende. La confederazione sindacale – in una nota stampa a firma del responsabile Eleno Mazzotta - si appella al Prefetto di Lecce, Maria Rosa Trio, spiegando i motivi della protesta. “Dobbiamo assumere una posizione forte e chiara perché non si possono applicare misure restrittive uguali in territori e realtà completamente diverse. D’altronde la diffusione del Covid non è uguale in tutte le aree d’Italia. D’altronde la diffusione del Covid non è uguale in tutte le aree d’Italia. Le aziende hanno necessità di liquidità. Da tempo – precisa Mazzotta nel comunicato - sollecitiamo interventi e vigilanza da parte dei Prefetti sul sistema bancario che spesso non ha erogato liquidità continuando ad effettuare valutazioni di merito creditizio pur se espressamente vietate per specifici prodotti finanziari. Logica vuole che prima si concedano i sussidi e poi si impongano restrizioni. Occorre cambiare rotta. E pur comprendendo le ragioni di tutela della salute pubblica, quale bene primario, non condividiamo il modo con cui l’obiettivo si voglia raggiungere. Insomma prima gli indennizzi, prima la programmazione e poi le restrizioni. Per tutte queste ragioni FederAziende chiede di essere ricevuta con la massima urgenza dal Prefetto di Lecce”.
Sit-in di protesta davanti alla Prefettura che si incrocerà allo stesso orario con le istanze del Comitato Danza Lecce & Provincia, costituitosi allo scopo di dare un'unica voce alle scuole di danza private del territorio, facendo suo il documento presentato dalle associazioni di categoria di CGIL, CISL e UIL, per esprimere la grande preoccupazione e gli interrogativi circa il futuro delle scuole e degli insegnanti di danza.