Il 10 febbraio è il giorno del ricordo, per commemorare i circa 11mila italiani vittime delle Foibe nei territori d’Istria, Venezia Giulia e Dalmazia, al termine della seconda guerra mondiale. L’esodo di chi si opponeva o tentava di sottrarsi al regime di Tito in Jugoslavia, si trasformò in un terribile eccidio.
Il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, intervenendo sulla vicenda storica, ammonisce le divisioni politiche e ricorda che "le stragi, le violenze, le sofferenze patite dagli esuli giuliani, istriani, fiumani e dalmati non possono essere dimenticate, sminuite o rimosse, perché fanno parte, a pieno titolo, della storia nazionale e ne rappresentano un capitolo incancellabile, che ci ammonisce sui gravissimi rischi del nazionalismo estremo, dell'odio etnico, della violenza ideologica eretta a sistema".