Venerdì, 12 Gennaio 2024 18:10
Influenza e covid, l'Asl Lecce ai medici di base: "Collaborate". Poi l'appello ai cittadini sulla responsabilità
Pronto soccorso in affanno: l’Asl Lecce lancia l’appello alla collaborazione tra medici e responsabilità dei cittadini. L’incremento di circa il 30% degli accessi ospedalieri a causa dell’influenza stagionale e dell’infezione da Covid 19 sta obbligando i sanitari ad un tour de force per l’assistenza ai pazienti. I contagi riguardano in particolare anziani, soggetti fragili e bambini in età pediatrica. Ad essere maggiormente sotto pressione è il Pronto Soccorso del “Dea-Fazzi” dove da gennaio la media di accessi giornaliera è di 185-190, con picchi anche di 250 casi considerati i pazienti che arrivano in ospedale trasportati dalle ambulanze del 118 (circa il 40% degli interventi di soccorso effettuati). L’effetto domino dell’iperafflusso, unito alla carenza di personale (questione nazionale e non solo locale, né regionale), acuisce quindi le difficoltà e la gestione in tempi congrui dei pazienti che, numerosi, si rivolgono ai Pronto Soccorso dei nosocomi salentini.
Un quadro reso ancora più complesso dalla insufficienza di posti letto negli altri reparti ospedalieri, che di fatto produce un “imbuto” a carico dell’unità di emergenza urgenza. «Sappiamo che chi decide di chiamare il 118 o di recarsi al Pronto Soccorso - ha commentato il direttore generale dell’Asl, Stefano Rossi - è indubbiamente in difficoltà, ma vorrei rivolgermi ai cittadini e alle cittadine salentine chiedendo loro di ricorrere ai servizi di emergenza-urgenza ospedalieri esclusivamente in caso emergenza o di urgenza sanitaria o qualora il proprio medico di medicina generale, dopo visita medica, consigli un’assistenza ospedaliera. Vogliamo evitare lunghe attese, disagi, inappropriatezza nell’accesso e, per porre un argine, credo che ciascuno possa fare la propria preziosa parte. Maggiore responsabilità collettiva può aiutare ad affrontare un problema, anche di natura culturale, così come è la scarsa adesione alla campagna vaccinale, che in tutta Italia continua a registrare una bassa adesione». Gestione dei pronto soccorsi che resta la priorità in questa fase invernale segnata da un gran numero di contagi da influenza e virus simil-influenzali. «L’intasamento del Pronto Soccorso, del Fazzi in particolare, - ha dichiarato Marinella Marrazzi direttrice del Ps leccese - dovuto alla concomitanza di influenza e Covid, sta rendendo il nostro lavoro insostenibile. Chiedo il supporto dei colleghi degli altri reparti del nosocomio leccese e mi associo all’appello al senso di responsabilità dei cittadini e dei caregiver e familiari di anziani e pazienti cronici. Invito a evitare, se non in casi estrema necessità, il Pronto Soccorso, a rivolgersi alla Guardia Medica che - lo ricordiamo - è attivo tutti i giorni feriali dalle ore 20 alle ore 8 del mattino successivo. Il sabato e la domenica il servizio e sempre attivo fino alle ore 8 del lunedì. In tutte le festività diverse dalla domenica il servizio è attivo dalle ore 10 del giorno prefestivo fino alle ore 8.00 del primo giorno non festivo». Appello alla collaborazione sostenuto e condiviso anche da Antonio De Maria, responsabile delle cure primarie in Asl Lecce. «Un’influenza così aggressiva non si manifestava dal 2009. Riceviamo ogni giorno decine e decine di chiamate dai nostri assistiti. Invito quotidianamente i miei colleghi a rispondere al telefono h24, a effettuare più visite domiciliari possibile e a rassicurare i pazienti fornendo tutte le informazioni utili e i percorsi terapeutici adeguati. L’invito che quotidianamente rivolgo ai miei pazienti è quello di cercarci senza esitazione e di considerare il Pronto Soccorso l’approdo di una condizione di reale emergenza».
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