Influenza e covid, l'Asl Lecce ai medici di base: "Collaborate". Poi l'appello ai cittadini sulla responsabilità
Mobilitazione dei Medici di famiglia contro la Regione Puglia
La Fimmg Puglia protesta contro la Regione Puglia e passa alla mobilitazione con la manifestazione dei camici bianchi. All’orizzonte anche lo sciopero della categoria. La decisione dei medici di famiglia pugliesi è emersa ieri nel corso delle assemblee territoriali svoltesi in contemporanea in tutte le sedi provinciali. Cinque i punti programmatici rivendicati: meno burocrazia per poter dedicare più tempo alla cura, più organizzazione per un’assistenza adeguata, più medici per una migliore assistenza, maggiori risorse per un servizio sanitario che risponda ai bisogni di salute, impegno sulla sicurezza. “L’inerzia e la mancanza di risposte concrete della Regione Puglia a fronte delle problematiche evidenziate – scrivono i medici nella mozione finale delle assemblee - arrecano rammarico e sconcerto. Questo comportamento ed il conseguente de-finanziamento della Medicina Generale ci spinge ad una manifestazione pubblica di protesta entro il prossimo 31 marzo e se non saremo ascoltati siamo pronti a scioperare”.
I medici di base: "Non spetta a noi fare il green pass. Chiarezza su tamponi e quarantena"
“Il rilascio del green pass non spetta a noi, siamo medici e non burocrati. Sulla gestione della pandemia non accettiamo più offese o interventi che possono delegittimare il nostro operato e incrinare i rapporti con i pazienti”. La dura presa di posizione arriva dal segretario provinciale della Fimmg Lecce, Antonio De Maria, intenzionato a fare chiarezza sul ruolo dei medici di famiglia rispetto ai dipartimenti di prevenzione della Asl e alla presa in carico dei pazienti colpiti da covid.
“Siamo stanchi e mortificati nell’assistere da parte degli uffici del dipartimento di prevenzione leccese allo scarica barile sulle operazioni di caricamento degli esiti dei tamponi sui sistemi regionali. Non è un compito che compete a noi per legge – aggiunge De Maria – e non possiamo svolgerlo in alcun modo al fine di evitare la sovrapposizione dei dati nel circuito. In questo contesto, con migliaia di positivi al giorno è un’operazione difficile da portare avanti, ma ai medici di base spetta solo la presa in carico dei soggetti sintomatici, e dopo le procedure iniziali la fase di chiusura della quarantena è di competenza delle Asl e dei dipartimenti. E’ necessario quindi fare chiarezza – ribadisce il responsabile Fimmg - nel rispetto dei ruoli e dei pazienti”. Nessuna intenzione di arrivare allo scontro ribadisce Antonio De Maria, ma una richiesta di maggiore responsabilità e collaborazione. “Una errata informazione in questa fase non fa altro che esacerbare gli animi, e in alcuni casi fa venire meno anche il rapporto di fiducia tra pazienti e medici, con conseguenti litigi verbali, messaggi di insulti o atteggiamenti ancora più gravi registrati di recente in alcuni studi medici. Chiediamo quindi che si rispetti quanto deciso dal dipartimento regionale di prevenzione della salute”. Il riferimento del segretario della Fimmg Lecce è a quanto stabilito lo scorso 19 gennaio dal Comitato permanente Regionale sulla salute, nell’incontro con i rappresentanti dei medici di medicina generale Fimmg, Smi e Snami, per esaminare lo stato di attuazione del protocollo sulla gestione dei percorsi dei pazienti covid sintomatici e asintomatici.
Tra le linee guida stabilite per gestire i test anticovid e quarantena, il medico di assistenza primaria (MaP) deve emettere richiesta del tampone esclusivamente per i soggetti sintomatici con esito di test positivo. Ma al contempo i medici non possono operare per modificare o accelerare i meccanismi automatici che generano il provvedimento di fine isolamento e il certificato di guarigione, quest’ultimi elementi essenziali ai fini del rilascio del green pass di guarigione. I cittadini asintomatici invece, che in modo autonomo hanno effettuato test molecolare o antigenico presso punti di erogazione privati del test (MaP/PLS, farmacie e laboratori di analisi) e sono risultati positivi, riceveranno in automatico attraverso il sistema regionale IRIS: il provvedimento di isolamento, la richiesta attraverso SMS di esecuzione del tampone/test antigenico rapido per l’accertamento di guarigione e la disattivazione del green pass. E a seguito di un tampone per accertamento della guarigione, i cittadini che dovessero risultare negativi, in automatico attraverso il sistema regionale IRIS sarà reso disponibile il provvedimento di fine isolamento valido per il rientro in comunità o in ambito lavorativo e la riattivazione del green pass di guarigione. “Oltre 10 giorni fa abbiamo condiviso con il direttore del Dipartimento Vito Montanaro le procedure da seguire per offrire la migliore risposta ai cittadini nella gestione della pandemia. Noi non siamo burocratici ma medici – conclude De Maria - e vogliamo poter svolgere adeguatamente l’attività ordinaria di cura dei pazienti”.