Ancora un furto delle offerte dall’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.
Presa di mira da ladri senza scrupoli, la cassetta delle donazioni dei fedeli a devozione di Padre Pio, presente nella cappella situata al piano rialzato del nosocomio. Bottino difficile da quantificare. Il furto è stato compiuto probabilmente di notte quando cala la sorveglianza e la presenza di gente che si reca a far visita ai propri familiari ricoverati.
A lanciare l’allarme per l’ennesimo furto subito, è stato ancora una volta don Gianni Mattia, cappellano dell’ospedale, che dopo essersi recato nella chiesetta ed aver fatto la triste scoperta, successivamente ha reso pubblica la sottrazione delle offerte con un post con annessa foto, sulla sua pagina facebook: “Mi sono stancato di fare denunce – scrive amareggiato il sacerdote. Ennesimo furto, questa volta nella cappella dell’ospedale "V. Fazzi", al piano rialzato. Ormai ci stiamo abituando, dopo il furto eseguito con maestria all'esterno, all'uscita del piano rialzato dell'Ospedale, ora è successo all'interno, nella cappella. Questa volta non hanno scardinato la cassetta delle offerte, ma hanno portato via tutta la cassetta delle offerte delle candele di Padre Pio. Lasciamo la cappella del piano rialzato, attigua alla Rianimazione, aperta – sottolinea Don Gianni - per dare la possibilità ai parenti dei degenti di sostare in preghiera ma ora non posso più farlo e dovrà restare chiusa. Purtroppo la colonnina e la cassetta delle offerte sono state trafugate. Ci sono altre due cassette: vicino Santa Rita e San Luigi, spero lasceranno almeno quelle”.
Una denuncia, che prova a scuotere le coscienze, ma non libera il cappellano dai dubbi sull’accaduto: “Come hanno potuto nella notte smontare la cassetta delle offerte e portarla via? A noi sono rimaste le candele elettriche! E come sono potuti uscire dall'ospedale senza che nessuno potesse accorgersene? Misteri della fede?! Sono offerte per il culto, per i poveri, per le bollette, pazienza e benedizione ai furfanti, capita, ormai è di routine – conclude sconfortato don Gianni Mattia”.
Con questo colpo sale quindi a quattro il numero di furti compiuti all’interno dell’ospedale leccese.