"BAR DELLO SPORT - parola al tifoso"
Contro un avversario scarso come pochi, ultimo in classifica, e destinato forse in serie C, al “Via del Mare” il minimo sindacale sarebbe stato anche la vittoria striminzita. Soprattutto se a margine di dichiarazioni quali "Siamo arrabbiati per il risultato di Pescara", "Abbiamo fame e metteremo in campo la nostra cattiveria", "Crediamo ancora alla A diretta".
Il Lecce però dopo la figuraccia a Pescara (penultimo in classifica, ricordiamolo), riesce invece a spingersi oltre e a fare anche peggio. Una prestazione da 3 in pagella senza appello. Perché puoi anche tirare 300 volte in porte (cosa assolutamente non accaduta), ma se pareggi 0-0 contro l'Entella in casa, non meriti alcun tipo di commiato.
Un'involuzione tecnico-tattica che mette a nudo i difetti, ancora una volta, di questi calciatori e dell'allenatore che sembra ormai completamente in bambola. Di certo non è colpa di Corini se Pettinari sbaglia i gol a porta vuota (sarà destino ormai ma Stefano sembra essere destinato ad entrare in negativo nella storia del Lecce), ma la squadra appare ancora una volta scolastica nei primi 40/50 metri ma poi nuovamente troppo frenetica, confusionaria, dannatamente impacciata quando si deve fare sul serio. Per non parlare dei tanti lanci lunghi, imprecisi e della corsa talvolta a vuoto di alcuni. "Palla lunga e pedalare" diceva qualcuno. Una squadra ad immagine e somiglianza del suo allenatore che ancora oggi regala delle chicche straordinarie: come ad esempio quella di Coda, lasciato in panchina per oltre 70 minuti e l'unico in grado a poter spizzare di testa i numerosi cross, inutili, che sono giunti nel fortino ligure. Intendiamoci: che Coda avesse bisogno di riposo, era chiaro, ma inserirlo un po' prima in una partita così bloccata, per riempire l'area e creare maggiori pericoli, era peccato mortale? Al di là di qualsiasi discorso tecnico tattico, però, queste gare si devono vincere in qualsiasi modo. Non ci sono scusanti.
In certe partite contano i risultati, e basta: non vincere oggi è gravissimo ed intollerabile. E in conferenza abbiate la decenza di non nascondervi dietro ad un dito con frasi del tipo "Abbiamo dato tutto", "Siamo sfortunati", "Non gira". Serve rispetto per maglia e tifosi. Noi, abbiamo già finito la pazienza ma non smetteremo di sostenervi e di soffrire a distanza. Avanti Lecce.
Up Gallo
Down Pettinari
Emanuele Spagnolo