Termina a reti inviolate la sfida della 26^ giornata tra Sicula Leonzio e Lecce. II giallorossi possono gioire nonostante il pareggio, vista la contemporanea netta sconfitta del Catania a Monopoli. E’ crisi in casa etnea che perde punti importanti per la corsa al primo posto e vede aumentare il distacco in classifica dalla capolista Lecce a 7 lunghezze. Inoltre nel prossimo turno il Catania osserverà un turno di riposo, ottima occasione per i giallorossi che potrebbero ulteriormente allungare con un successo sulla Juve Stabia.
Sicula Leonzio: Narciso; Aquilanti, Gianola, Camilleri, Squillace; D’Angelo, Esposito (Marano), Petermann (35 st Davi’); Bollino, Lescano (Foggia), Arcidiacono (Sibilli). Allenatore: Aimo Diana.
Lecce: Perucchini; Lepore, Cosenza, Marino, Di Matteo; Armellino, Arrigoni, Mancosu (Legittimo); Costa Ferreira (Selasi); Saraniti, Torromino (Di Piazza). Allenatore: Fabio Liverani.
Arbitro: Giacomo Camplone della sezione di Pescara
Catania, stadio “Massimino” – In avvio di gara Lecce vicinissimo al vantaggio con Saraniti, il potente destro dell’attaccante si stampa sulla traversa. Al 12' minuto, ancora l’ex Virtus Francavilla ci riprova ma la conclusione debole non impensierisce il portiere Narciso. Il Sicula Leonzio cresce alla distanza, sono soprattutto Arcidiacono e Lescano a rendersi pericolosi nell’area leccese con una serie di incursioni che tuttavia non impensieriscono l’estremo difensore Perucchini. Al 43’ il Lecce colpisce un secondo legno con il destro del centrocampista Mancosu.
Nel secondo tempo i ritmi calano, la squadra siciliana si chiude e gioca di ripartenza con Arcidiacono, abile nel creare qualche grattacapo al Lecce. Al 76’ Sibilli, appena entrato, dalla fascia destra mette al centro un cross teso per Bollini che conclude a rete, ma Perucchini è attento e para. Negli ultimi 15’ le due squadre, sembrano accontentarsi e puntano sul possesso palla senza affondare il colpo. Il triplice fischio del direttore di gara decreta il pareggio e un punto importantissimo per entrambe le formazioni.
G.Schito