Trema il mondo del calcio dilettantistico pugliese all’indomani delle scottanti intercettazioni venute fuori dall’operazione antimafia “off-side” eseguita dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Lecce.
Nell’inchiesta, portata avanti dal giudice per le indagini preliminari Giovanni Gallo e dal procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi, Pro Italia Galatina e Maglie sembrerebbero le due società più coinvolte nella combine sportiva e maggiormente a rischio sanzioni. La terza invece, il Galatone, scomparsa dai radar FIGC, ha interrotto la sua attività agonistica al termine della stagione incriminata, quella del 2015/16. Nella posizione di danneggiate potrebbero comparire Avetrana e Salento Football Leverano.
Se da una parte la giustizia ordinaria indaga sulla gestione delle squadre di calcio, che avrebbe consentito ai Coluccia di ottenere “consenso sociale” e un tornaconto economico personale grazie alle “donazioni” degli sponsor, in ambito sportivo in queste ore pare attivarsi anche la Procura Federale della FIGC.
L’iter investigativo dell’organo di giustizia sportiva, potrebbe già essere partito sottotraccia, tuttavia ufficialmente ancora non è stato nominato il procuratore aggiunto che indagherà sull’eventuale illecito sportivo. In attesa di comunicazioni da Roma, ed eventuale richiesta di collaborazione dagli organi sportivi nazionali alle delegazioni provinciali della Lega calcio, il presidente del comitato regionale FIGC Puglia, Vito Tisci, predica calma ed equilibrio nei giudizi.
Sotto la lente d’ingrandimento posta dagli inquirenti, c’è la stagione sportiva 2015-16, campionato in cui Luciano e Danilo Coluccia, padre e figlio, nonché presidente e dirigente della Pro Italia Galatina, avrebbero cercato di pilotare con minacce e promesse di denaro agli avversari, alcune gare del campionato regionale di Promozione a vantaggio della propria società.
Nello specifico, le partite attenzionate dagli investigatori, che coinvolgerebbero anche dirigenti di altre società, sono i due match del Maglie contro lo stesso Galatina e l’Avetrana, principale competitor della formazione biancostellata per la vittoria finale del campionato, il derby con avversario il Galatone e la sfida playoff contro la Salento Football Leverano. Da valutare ci sarebbero inoltre i comportamenti di alcuni calciatori e allenatori durante suddette sfide.
Al momento si tratta di sole ipotesi, ma le preoccupazioni dei tifosi dei sodalizi coinvolti aumenta, crescono le supposizioni che richiamano alla mente i precedenti sportivi del “calcioscommesse” nazionale, e le retrocessioni comminate alla Juventus “era Moggi” e al Lecce post derby del 2011 col Bari.
Gli organi di giustizia che si troveranno a dover decidere ed applicare la legge, al termine dell’eventuale indagine, potrebbero optare inizialmente per il deferimento per responsabilità diretta o oggettiva di società e tesserati, per passare poi a sanzioni o ammende, possibili anche per omessa denuncia verso chi sapeva e ha preferito tacere.
Il codice di giustizia sportiva emanato dalla Federazione Italiana gioco calcio, prevede in base alla gravità del fatto la squalifica per i calciatori e l’inibizione per i dirigenti, con eventuale proposta di radiazione qualora la pena superi i 5 anni.
Per le società invece si potrebbe prefigurare la penalizzazione in classifica o nel peggiore dei casi anche la retrocessione in categorie inferiori, il che suonerebbe come una beffa per dei sodalizi blasonati come Maglie e Galatina, quest’ultima in crisi di risultati e già retrocessa dal torneo di Eccellenza in quello di Promozione proprio nell’anno del centenario dalla fondazione societaria.
Tuttavia se illecito sportivo c’è stato sarà la procura a rilevarlo. Le ipotesi avanzano mentre i tempi tecnici d’intervento non sembrano essere stringenti, la nuova stagione calcistica avrà inizio solo il 1 luglio, anche se all’orizzonte potrebbe prefigurarsi una nuova “calciopoli” tutta in salsa salentina.
Fonte: NuovoQuotidianodiPuglia