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Mercoledì, 04 Dicembre 2024
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L’identità di un paese si costruisce quasi sempre con l’immagine della sua chiesa più importante. Carmiano ha colpevolmente cancellato nel 1961 l’antica chiesa matrice, perdendo in maniera irrimediabile questo riferimento identitario. Nel panorama salentino è uno dei pochi centri che ha perso il suo primitivo volto. Per un verso fa rabbia, per un altro fa tristezza, ma basterebbe questo solo evento per giudicare l’inadeguatezza della classe dirigente che ha governato il paese negli anni successivi al secondo dopoguerra.
La storia di Carmiano non è possibile raccontarla con una passeggiata nel vecchio agglomerato urbano. Non esiste più il centro storico formatosi nel Cinquecento, l’antica piazza è stata spazzata via per fare posto ad un anonimo incrocio viario, anche le vecchie “curti” sopravvissute all’incuria sono state rimodulate senza alcuna tutela sul piano conservativo, il rifacimento edilizio privo di senso su manufatti d’epoca ha finito per distruggere tutte le più significative tracce del passato, in modo particolare quelle architettonicamente e storicamente rilevanti, ancora custodite fino ai primi decenni del Novecento. Si sono salvate da questo scempio la chiesa dell’Immacolata e, ma solo in parte, il palazzo baronale dei padri Celestini di Santa Croce, anch’esso soggetto a ripetuti adattamenti edilizi che ne hanno alterato l’originario impianto, un accanimento che è continuato fino ai giorni nostri senza trovare una dignitosa e definitiva soluzione, sospesa in attesa di essere chiarita per l’esorbitante richiesta di un privato nei confronti del Comune, nuovo proprietario della struttura, per lavori di consolidamento statico effettuati negli anni appena trascorsi (spero con l’esplicita approvazione e il diretto controllo della sovraintendenza BB.AA., trattandosi di un bene architettonico vincolato).    
Per ricostruire le vicende storiche di Carmiano dobbiamo solo affidarci alle carte superstiti conservate negli archivi e a poco altro. Il primo dato che emerge dalla consultazione di queste carte è quello che il paese sin dalla sua nascita si rivela una comunità multietnica, formata dal mescolamento progressivo di forestieri di diversa provenienza, tra cui albanesi, slavi, giannizzeri, greco-bizantini, zingari-girovaghi e via via di altre parti della penisola (veneziani, genovesi, napoletani e di altre etnie, non ultima quella spagnola dominate per oltre tre secoli) con l’aggiunta crescente di una presenza indigena del territorio circostante. I Celestini sono molto attivi nel popolamento del loro feudo e all’inizio cercano di veicolare risorse umane in fuga dalla minaccia ottomana, favorendo anche il riscatto di schiavi cristiani caduti nelle loro mani. Paradossalmente nel primo secolo di vita del casale i cristiani di religione ortodossa risultano ancora in larga maggioranza, finendo per far sopravvivere nella quattrocentesca chiesa curata di San Giovanni Battista le funzioni liturgiche orientali. 
I Celestini si avvedono con ritardo degli approdi indesiderati della loro politica migratoria e cercano di porre rimedio, spingendo slavi e albanesi verso i nuovi agglomerati (in tutto nove) del tarantino, nati per ospitare esclusivamente i transfughi dell’altra sponda dell’Adriatico, selezionando con maggiore attenzione il flusso insediativo interno e collaborando intensamente con il vescovo di Lecce al fine di ripristinare estensivamente il controllo romano sull’intero territorio di loro pertinenza. Una strada che nel Quattrocento si presenta ancora stretta, ma che si allarga notevolmente nel primo Cinquecento, quando i padri di Santa Croce decidono di destinare risorse per la costruzione del loro palazzo baronale e di porre in essere altri incentivi per la costruzione della nuova chiesa matrice. 
La nuova chiesa matrice (che ingloba l’antica chiesa curata di S. Giovanni Battista) viene inaugurata nel 1560, tre anni prima della chiusura del Concilio di Trento, pronta ad esercitare un ruolo centrale nella vita della comunità. L’edificio sacro viene realizzato con il concorso collettivo della popolazione locale. La chiesa nasce di patronato comunale, con uno statuto ricettizio, cioè con una massa di beni vincolati al solo sostentamento del clero e dei chierici nativi di Carmiano. La sua intitolazione non è casuale. Dedicando la nuova struttura religiosa a S. Maria Assunta in quel periodo significa che il luogo in cui sorge è stato pienamente latinizzato, assoggettato cioè in via definitiva al controllo della chiesa romana. Da allora i riti della religione ortodossa vengono banditi e del tutto oscurati nella nuova parrocchia, anche se il celibato sacro imposto dalle disposizioni conciliari tridentine non viene rigidamente osservato, scontando un non breve periodo di rodaggio dovuto al persistere della tradizione orientale (con i preti che possono legittimamente prendere moglie) in un Salento che aveva guardato per lungo tempo più a Bisanzio e meno a Roma.
La nuova chiesa matrice diventa il luogo elettivo nelle vicende comunitarie, segnando le diverse fasi della vita degli abitanti. Il primo atto di nascita con il battesimo e l’ultimo, quello della morte, con la sepoltura, avvengono in chiesa. Si inizia e si finisce di vivere nello stesso edificio sacro. Nella parrocchia inoltre si svolgono le funzioni di affiliazione religiosa intermedie, legate alla prima confessione e comunione, alla cresima e al matrimonio. Nei periodi di difficoltà esistenziali la parrocchia fornisce conforto e assistenza, affidando gli afflitti alla protezione celeste. In antico regime Il luogo sacro nell’imaginario collettivo è vissuto come fuga dal quotidiano con i suoi riti ebdomadari, le processioni dei santi, le predicazioni quaresimali, i panegirici e le solenni omelie domenicali. Non solo benedizioni con l’aspersione di acquasanta e con il profumo di incenso, ma anche cultura, erogata dall’unica scuola attiva del paese, quella parrocchiale. Nella chiesa matrice il clero incardinato svolge compiti formativo-educativi non trascurabili, assicurando lezioni di alfabetizzazione primaria e soprattutto di greco, di latino, di filosofia, di musica per i giovani più promettenti desiderosi di ascendere agli ordini sacri e/o di conseguire un titolo accademico. Nella chiesa cinquecentesca si avviano le prime sperimentazioni di indottrinamento cristiano con il catechismo ai fanciulli imposto dal Concilio di Trento, ma si organizzano anche incontri di svago, ludici e di intrattenimento, per alleviare la durezza esistenziale. In poche parole l’antica parrocchia carmianese è stata per cinque secoli l’unico e insostituibile teatro funzionante, sempre aperto e accogliente, una sorta di rifugio ricercato e appagante. In quel luogo tutti gli abitanti si sono riconosciuti protagonisti, attori emotivamente coinvolti, pronti a dimenticare soprusi e invidie, affratellati da un unico destino, quello di sperare in un futuro ultraterreno privo di sofferenze e di rivalità. La cieca decisione di cancellare la chiesa nel 1961 ci vieta di raccontare tutto questo attraverso la visione viva dell’edificio sacro. Esso non può più parlare alle nuove generazioni perché distrutto e sostituito da una costruzione moderna che ha privato Carmiano di continuare a specchiarsi nella storia più profonda del suo passato.
Mario Spedicato  
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Tutto pronto a Carmiano per l’inizio del rito religioso a devozione della Madonna Immacolata. L’Arciconfraternita “Maria SS.ma Immacolata”, la Fabbrica dell’Immacolata, il Comitato Festa “Maria SS. Immacolata” con il Patrocinio e la collaborazione del Comune di Carmiano, in collaborazione con Pugliarmonica. Il programma religioso parte oggi con la traslazione della statua della Madonna, che farà rientro nell’antica Chiesa dell’Immacolata. A seguire il rito civile che vivrà i giorni clou della festa il 6, 7 e 8 dicembre.
 
Programma Religioso
 MARTEDÌ 28 NOVEMBRE
Solenne apertura del Novenario.
Ore 19.30: traslazione e solenne intronizzazione della venerata immagine dell’Immacolata nella Chiesa dell’Immacolata
Itinerario: partenza dalla Chiesa di S. Antonio Abate, via don Donato Franco, via Gagliardina, via Pietra Grossa, via Roma, piazza Assunta, via Immacolata, Chiesa dell’immacolata.
 
DAL 29 NOVEMBRE AL 7 DICEMBRE
Solenne Novenario, ogni giorno presso la Chiesa dell’Immacolata.
 
VENERDÌ 8 DICEMBRE
Festa dell’Immacolata Patrona di Carmiano
Il suono festoso delle Campane e lo scoppio di una fragorosa salve mattutina saluterà il giorno della Festa Patronale.
 
Ore 7.00/ Ore 8.00: Solenni Celebrazioni eucaristiche presso la Chiesa dell’Immacolata.
Ore 9.00: Solenne processione mattutina per le vie del paese con la partecipazione delle Autorità Civili, Militari, Religiose e del Concerto Bandistico
 
Itinerario: partenza dalla Chiesa dell’Immacolata, via Villafranca, via Novoli, via della Pace, via G. Parini, via don Donato Franco, via Veglie, via Damiano Chiesa, via Quasimodo, via Leverano, via N. Machiavelli, Via G. Ferraris, via Firenze, via don Alessandro Niccoli, via Montenero, via piazza A. Diaz, via XXV luglio, via Cesare Battisti, piazza Assunta, via immacolata.
 
Al rientro della processione sul sagrato della Chiesa dell’Immacolata Solenne Celebrazione eucaristica presieduta da S.E. Mons. MICHELE SECCIA – Arcivescovo Metropolita di Lecce.
 
Al termine omaggio floreale da parte del Sindaco alla Santa Patrona e omaggio in canto con la soprano Elena Mignone.
 
Ore 18.00: Solenne Celebrazione Eucaristica del Patrocinio e Atto di affidamento alla Madonna del popolo di Carmiano.
 
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Programma Civile
 
Dal 29 NOVEMBRE AL 3 DICEMBRE
Concorso di disegno per ragazzi in collaborazione con la Biblioteca Comunale “Salvatore Paolo”:
L’Immacolata: La Mamma di Tutti.
 
GIOVEDÌ 30 NOVEMBRE
Ore 19.30: presso la Chiesa dell’Immacolata, Lettera a Maria.Voce narrante: Alessio del Vecchio. Interventi musicali : Luigi Smurro e Erika K. Martina
 
VENERDÌ 1 DICEMBRE
Ore 9.30: presso il cineteatro Lumiere in collaborazione con l’Istituto comprensivo “G. Zimbalo” ad indirizzo musicale di Carmiano, Seminario CYBERBULLISMO, NUOVE DIPENDENZE E INSIDIE SOCIAL.
Ore 19.30: presso il cineteatro Lumiere in ricordo del dottore Raffaele Caione già direttore S.C. Anestesia e Rianimazione dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, serata all’insegna della cultura e della beneficenza.
 
SABATO 2 DICEMBRE
Al termine della celebrazione eucaristica serale, presso il giardino della Chiesa dell’Immacolata: Inaugurazione del Mercatino della Solidarietà “A casa di Maria” curato dal coro dell’Arciconfraternita.
Il mercatino sarà aperto dal 2 al 9 dicembre. Il ricavato verrà usato per la creazione di borse di studio per gli studenti del nostro paese e per interventi nell’ambito socio-culturale.
Ore 19.30: presso la Chiesa dell’Immacolata INSPIRATION Concerto de LE 13. Alla chitarra Silvia Boccadamo, Maria Luisa Petrelli e Carla Canitano.
 
DOMENICA 3 DICEMBRE
Ore 20.00 presso il cineteatro Lumiere: MUJER, spettacolo tra musica e parole sulla violenza contro le donne. (Ingresso libero su prenotazione).
 
MARTEDÌ 5 DICEMBRE
Ore 19.30, presso la Chiesa dell’Immacolata: “TOTA PULCHRA EST MARIA” Saggi di Storia, Arte e Cultura di Carmiano e Magliano. Presentazione del secondo volume della collana dedicata alla devozione mariana del nostro paese a cura del Dott. Maria Spedicato, studioso di arte e religione.
 
MERCOLEDÌ 6 DICEMBRE
 
Ore 20.00 presso il giardino dell’Immacolata, INAUGURAZIONE DEL VILLAGGIO DI SAN NICOLA. Arrivo di San Nicola a cavallo, consegna dei doni ai bambini, magia, giocoleria, bolle giganti e clown.
 
GIOVEDÌ 7 DICEMBRE
 
Dalle ore 10.00 alle ore 12.00 consegna della tradizionale “Puccia Benedetta” ai fedeli presso la Chiesa dell’Immacolata. Al termine della celebrazione eucaristica serale in apertura dei festeggiamenti artistica bengalata in largo Immacolata.
Dalla ore 18.00 su Via Immacolata Mercatini di Natale.
Dalle ore 20.00 nel giardino dell’Immacolata Sagra te “La Puccia te la Matonna” con pittulata, vino e allegria a cura del Gruppo Scout “Agesci Carmiano 1” e del gruppo volontari “La Fabbrica dell’Immacolata.
Ore 20.30 i “Tamburellisti di Otranto” in concerto.
 
VENERDÌ 8 DICEMBRE
Festa dell’Immacolata Patrona di Carmiano.
Omaggio dei rioni di Carmiano e Magliano alla Vergine Immacolata. Corteo storico rievocativo del ritrovamento del miracoloso affresco della Madonna da piazza Armando Diaz a Largo Immacolata con cavalli, traini e figuranti in abiti d’epoca in collaborazione con il circolo Ippico di Carmiano “Crazy Horse” la partecipazione di Sbandieratori e Musici della Deputazione di San Vito Martire di Lequile.
Ore 20.00 in Zona “Cesello della Cupa” Spettacolo Pirotecnico.
Ore 20.30 in Largo Immacolata Spettacolo dei “Malfattori”.
 
SABATO 9 DICEMBRE
Ore 19.30 presso la Chiesa Matrice: “Armonie Celesti”, concerto mariano per organo del maestro Antonio Rizzato, con la partecipazione del coro “Valle della Cupa” diretto dal maestro Biagio Putignano.
 
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Il giorno 28 novembre e 8 dicembre gran Concerto Bandistico Città di Trepuzzi, diretto dal maestro concertatore Prof. Giovanni Cananà.
Il giorno 8 dicembre sarà presente Telerama per uno speciale sulla festa a cura della giornalista Lory Larva.
Ufficio stampa Vivicitt@ News.
Luminarie a cura della ditta “Illumina” di Rocco Micolani – Giurdignano, a devozione della ditta “IdroVelox” di Mario Petrelli.
Addobbo interno della Chiesa dell’Immacolata a cura della ditta “Aventaggiato Antonio & Figli” Castrignano dei Greci, a devozione della BBC Terra d’Otranto di Carmiano.
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"Con 2 faretti e 10 lampadine illumino la chiesa e celebro messa”. L’aumento dei costi in bolletta per l’energia elettrica non fa sconti e la celebrazione eucaristica a Magliano, diventa a risparmio energetico. La decisione, accolta favorevolmente dai fedeli, è stata presa nelle scorse settimane dal parroco Don Rodny Mencomo, che ha riaperto l’antica e piccola chiesa Madre ad un’unica navata, situata sull’omonima via, e spostato la messa pomeridiana dal lunedì al venerdì, che solitamente celebrava nella grande e fredda Chiesa Madre di piazza degli Eroi.

“I rincari hanno colpito tutti indistintamente e la Chiesa così come le famiglie risente degli inevitabili aumenti in bolletta – commenta don Rodny. Analizzando le spese dei mesi estivi e del primo periodo invernale affrontati nella nuova chiesa – osserva il sacerdote - abbiamo riscontrato degli aumenti importanti rispetto al passato. Il costo per illuminare e riscaldare la struttura, la cui navata ha una superficie di circa 350 metri quadri, si è aggirato tra i 450 e 500 euro mensili. Una grossa cifra per le nostre casse”. Da qui l’idea di invertire la rotta e ritornare al passato. “Inizialmente abbiamo valutato la sostituzione dei faretti per l’illuminazione o lo spegnimento di alcuni di questi. Ma l’ipotesi non ci convinceva. Poi invece l’intuizione di trasferirsi nella chiesetta, sempre al centro del paese ma molto più accogliente, di facile illuminazione e adeguata all’esigua presenza di fedeli durante la messa infrasettimanale. Una scelta risultata azzeccata – aggiunge don Rodny - poichè i costi per l’energia si sono ridotti drasticamente e non superano i 160 euro al mese. A conti fatti abbiamo ottenuto un risparmio di circa 300 euro, che aiuta la parrocchia a fare economia e ci consente anche di restituire alla comunità un edificio molto apprezzato nella tradizione religiosa locale”. La celebrazione eucaristica del sabato e della domenica invece, almeno per il momento, resta confermata nella Chiesa Madre di piazza degli Eroi, molto più capiente e in grado di accogliere un buon numero di presenze. “La decisione riguarda i giorni feriali, ma per il futuro nulla si può escludere. Avere a disposizione la doppia chiesa in una piccola comunità come Magliano aiuta a risparmiare e ad utilizzare il ricavato nel sociale. Tuttavia l’aumento dei costi energetici interessa tutte le parrocchie e negli incontri di vicaria è emerso che anche gli altri sacerdoti sono alla ricerca di soluzioni. Speriamo quindi che i costi energetici possano ridursi per dare respiro a tutti – conclude don Rodny Mencomo – e tornare ad avere chiese sostenibili e partecipate nelle celebrazioni”.

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L’arcivescovo Francesco Cacucci, Gran Cancelliere della Facoltà Teologica Pugliese, ha nominato come nuovo direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose metropolitano “Don Tonino Bello” di Lecce, il carmianese don Antonio Bergamo che subentra a don Luigi Manca, divenuto vicario generale della diocesi Lecce.

Don Antonio, professore trentaseienne, sacerdote da 11 anni, ha studiato presso la Facoltà teologica pugliese e ha perfezionato i suoi studi presso l’Istituto universitario Sophia di Loppiano (Firenze) e l’Institut Catholique di Parigi. Presbitero della Chiesa di Lecce, ha conseguito il Dottorato in Teologia presso la Facoltà teologica pugliese e il Dottorato in “Fondamenti e prospettive di una cultura dell’unità” presso l’Istituto universitario Sophia e il Diploma di studi post-dottorali in filosofia presso l’Institut Catholique di Parigi. È docente di antropologia teologica ed escatologia presso la Facoltà teologica pugliese, l’Istituto superiore di scienze religiose don Tonino Bello (Lecce) e l’Istituto universitario Sophia. Oltre ad articoli su diverse riviste specializzate, con Città Nuova ha pubblicato: Identità reciprocanti. Figure e ritmica di antropologia trinitaria (2016) e Levinas e la curvatura dello spazio intersoggettivo (2018).

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La statua della Madonna Immacolata fa visita nella chiesa di Sant’Antonio Abate.

Un passaggio straordinario ed emozionante, che ha interessato l’intera comunità religiosa di Carmiano, grazie all’unione d’intenti del nuovo padre spirituale della confraternita don Pompilio Damiano, il priore Pippi Manca e il parroco di Sant’Antonio, don Riccardo Calabrese.

Il simulacro delle Madonna, protettrice di Carmiano, sosterà nella parrocchia, che per l’occasione rimarrà aperta dalle 8 alle 21, fino al 28 novembre, quando in processione farà ritorno nell’antica chiesetta dell'Immacolata.

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Nuovo furto a Carmiano: presa di mira questa notte, intorno all'1 e 30, la Chiesa Sant'Antonio Abate. I ladri “infedeli” hanno portato via le offerte e messo a soqquadro armadi e cassetti nella sagrestia.

La scoperta del raid notturno è stata fatta questa mattina, quando in chiesa si è recato il sacerdote  che sostituisce il parroco don Gianni Ratta, fuori ad Assisi con i giovani della parrocchia.

I ladri sono entrati dopo aver forzato una porta laterale della chiesa. Sembra, da un primo inventario, che i furfanti abbiamo preso di mira solo le offerte e ignorato gli oggetti sacri. Sul posto per i rilievi carabinieri e polizia locale. 

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Cambio della guida pastorale nella parrocchia Sant’Antonio Abate a Carmiano: don Riccardo Calabrese è il nuovo “Amministratore Parrocchiale”.

Don Riccardo, giovanissimo sacerdote originario di Campi Salentina, fino ad oggi è stato Vicario Parrocchiale delle parrocchie “San Sabino” e “San Giovanni Battista” in Lecce.

Ai saluti quindi, dopo un lungo e fruttuoso cammino, don Gianni Ratta, nominato Parroco della parrocchia “Madonna del Buon Consiglio” di Villa Convento. Don Gianni, a cui auguriamo un roseo futuro, dovrebbe inoltre proseguire il suo importante percorso di studi in “Teologia missionaria” alla Pontificia università Urbaniana.

Le nomine operate da Monsignor Michele Seccia, Arcivescovo della diocesi di Lecce, saranno operative dal 1 settembre.

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Ha preso il via la serie di quattro incontri “Non Temere…hai trovato grazia presso Dio”, organizzati per il mese di marzo, dalla Chiesa di Lecce in collaborazione con l’Università del Salento. Il primo giovedì universitario aspettando la Pasqua, in ottica Gmg 2018, svolto ieri in compagnia dei cappellani unisalento ha preso il titolo “Non Temere”.

I prossimi 3 appuntamenti: “Il discernimento”, “Chiamare per nome”, “Il coraggio oggi”; si svolgeranno i giorni 8, 15 e 22 marzo, a partire dalle ore 19.30 presso la cappella del buon Pastore a Lecce.

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