Aggirare le regole credendosi furbi: il vizietto consolidato di alcuni cittadini ancora a spasso nonostante i divieti. Lavoretti saltuari, "sforbiciate" alla moda, spese prolungate, passeggiate in allegria e selfie, queste sono solo alcune delle abitudini “autocertificate?” che alcune persone mettono in atto incuranti della salvaguardia della salute pubblica. E neppure gli oltre trenta accertamenti con multe salate, operate in questi giorni dai carabinieri, sembrano aver dissuaso gli “indifferenti” dalle scuse assurde. Peccato.
“Il così fan tutti”, retaggio di vecchie politiche, soprattutto in questo momento dovrebbe essere messo da parte, o quantomeno non avallato, perché la vita, viene prima di tutto, va rispettata e tutelata. E il furbetto di quartiere, manovrato a dovere, ora più che mai si nota.
Controllori o controllati? Poco importa, bisogna avere la schiena dritta. In paese purtroppo continuano ad accadere cose strane, e nel caos di questa emergenza sanitaria, anche il bene e il male rischiano di confondersi e apparire così, tutta cioccolata agli occhi dei tanti in difficoltà.
Ora più che mai occorre responsabilità, giudizio e consapevolezza, in ognuno di noi, tutti abbiamo almeno un parente da tutelare e non dobbiamo vanificare gli sforzi di questo mese. Rimettiamoci in carreggiata. La settimana Santa è alle porte, la fede ci assisterà. Restiamo in casa e solo così tutto andrà bene.
Andrea Tafuro