Domenica della Palme in quarantena. Non è prevista nessuna benedizione dei rametti di ulivo, anzi saranno bruciati per ottenere le ceneri del prossimo anno. A stabilirlo il Vaticano. Non vi fate raggirare da precoci e fantomatiche iniziative che potrebbero mettere a rischio la salute di tutti.
«Sarà una Pasqua dolorosamente diversa per tutta la cattolicità e le chiese vuote di quest’ultimo periodo ne sono il simbolo - si legge sul sito del Vaticano - La pandemia da Coronavirus ha richiesto al dicastero vaticano del Culto Divino l’elaborazione di un Decreto con le “indicazioni generali” da seguire nell’organizzazione delle celebrazioni che vanno dalla Domenica delle Palme a quella di Pasqua».
IL VESCOVO DI LECCE MONS. MICHELE SECCIA
Dando seguito al decreto per l'organizzazione delle festività pasquali, che prevede che i fedeli siano raccolti in preghiera restando all'interno delle abitazioni, il sito della Curia leccese trasmetterà in diretta i vari momenti celebrativi della giornata delle Palme. E dunque quest'anno, a causa della pandemia, nelle chiese della diocesi non si celebrerà la benedizione dei ramoscelli d’ulivo. L'appuntamento leccese è con la liturgia presieduta dall’arcivescovo Seccia, “il quale benedirà dapprima i rami di ulivo nel chiostro prospiciente la cappella del seminario - si legge sul portale della Curia leccese - e successivamente si recherà in processione all’interno della stessa per la celebrazione della messa, assicurerà alle parrocchie della diocesi le ceneri, prodotte dalla combustione dei ramoscelli, per l’imposizione delle stesse il prossimo anno”.