Privo di accreditamento e l’ambulatorio di Terapia del dolore dell’ospedale “San Giuseppe” di Copertino resta chiuso tra le polemiche.
Una decisione quella presa dal dottore Giuseppe Pulito, primario di anestesia e Rianimazione del “Vito Fazzi” bocciata dal sindacato Cobas, che ha sollevato il caso chiedendo con una nota indirizzata alla direzione Asl Lecce la riattivazione del servizio ospedaliero, che da inattivo va ad aggiungersi al centro trasfusionale anch’esso fermo da tempo. Intanto le attività di terapia antalgica proseguono con il servizio HUB del polo oncologico leccese.
“In occasione della riapertura dell’ospedale di Copertino si è consumato un atto che mette a repentaglio la salute dei cittadini – attacca duramente il sindacalista Pietro Mancarella - mentre si assiste agli annunci dei politici, oramai completamente in estasi per le prossime elezioni”. Il referente Cobas, ricostruisce quindi la decisione della non riapertura dell’ambulatorio, dopo l’interruzione del servizio datata 29 febbraio, ultimo giorno di lavoro pre-covid. “Con decisione del dottore Giuseppe Pulito, l’ambulatorio di Terapia del Dolore del San Giuseppe da Copertino - primo ambulatorio di Puglia per numero di pazienti e complessità degli interventi fatti, precisa Mancarellla - resterà chiuso perché, a suo dire, non accreditato”. i Un provvedimento contestato quindi dal sindacato, vista l’attività svolta all’interno del nosocomio copertinese sino alla diffusione della pandemia. “L’ambulatorio esiste da oltre 10 anni, era già stato identificato con delibera Regionale come centro spoke della rete dolore della ASL Lecce ed è stato in funzione fino a tutto febbraio 2020. Ora – prosegue sarcasticamente il sindacalista - sarà stato il coronavirus, che oltre a togliere la dignità al “San Giuseppe” da Copertino, ha eroso l’accreditamento dell’ambulatorio”.
Domande insistenti che i Cobas, indirizzano alla direzione Asl e al primario Giuseppe Pulito, reo a loro dire di aver rigettato la richiesta di riapertura dell’ambulatorio inoltrata lo scorso 8 giugno dalla referente del reparto, la dottoressa Annarita Matino. “Chiediamo il senso di questa assurda decisione, non contrastata dal Direttore Generale e dal Direttore Medico Aziendale. Pertanto – conclude il sindacalista Pietro Mancarella - chiediamo ai vertici ASL di Lecce di intervenire prontamente e ristabilire, come indicato dalla Regione Puglia, le funzionalità del San Giuseppe, così da garantire a tutti i pazienti il diritto alla salute”.
E sulle criticità sollevate dal sindacato Cobas, intenzionato a fare chiarezza è intervenuto il dottore Cosimo Longo, direttore sanitario del presidio ospedaliero di Copertino. “La chiusura dell’ambulatorio di terapia antalgica è solo momentanea – rassicura Longo. Il dottore Pulito ha chiesto delle garanzie sulle strutture legate alle norme post covid, che nell’interesse di utenti e operatori sanitari, realizzeremo in tempi brevi. Negli ultimi mesi, nonostante le problematiche legate alla pandemia, abbiamo lavorato incessantemente per valorizzare le potenzialità di tutti i reparti del San Giuseppe – sottolinea il direttore sanitario - e così faremo anche per la riapertura del centro trasfusionale e per l’ambulatorio di terapia del dolore, destinato in una struttura – l’ex sala parto dell’ospedale – idonea a garantire funzionalità e massima sicurezza per tutti. Il nosocomio di Copertino – afferma Longo - sarà un polo di eccellenza”.