Si è svolto ieri a Lecce presso la cappella del convento di San Vincenzo De Paolis, in occasione delle giornata celebrativa della giustizia europea, l’incontro per informare della funzione del Tribunale e della Procura Minorile, organizzato dalla dott.ssa Lucia Rabboni Presidente del Tribunale dei Minorenni.
Presenti gli studenti Unisalento della facoltà di scienze della Formazione e i dirigenti scolastici delle province di Lecce e Brindisi. Intervenuti al convegno, il Sostituto procuratore Imerio Tramis e i relatori: Antonio De Mauro docente dell’Università del Salento e la dottoressa Marcella Marino.
“Il Tribunale di Lecce ha promosso l’iniziativa, in collaborazione con la Procura, poiché ritiene che la giustizia civile minorile sia tra le più sminuite persino da chi, genitori, insegnanti, operatori che entrano quotidianamente in contatto col mondo giovanile, dovrebbero invece essere informati sull’attività del Tribunale per i Minorenni - spiega in una nota la dottoressa Lucia Rabboni.
Il Tribunale per i Minorenni, infatti, è normalmente identificato o con la sua funzione penale - di repressione di reati commessi da soggetti imputabili minori degli anni 18; oppure nella sua funzione civile di un tribunale che allontana i bambini dalle famiglie o che li dà in adozione.
Ciò che si conosce poco, - continua il magistrato - è la funzione più caratterizzante il Tribunale, quella a sostegno e promozione di una genitorialità consapevole che si realizza in tutti quei procedimenti di volontaria giurisdizione, al fine di porre rimedio a situazioni di pregiudizio che il minore si trova a vivere.
La scuola e gli insegnanti rappresentano l’avanguardia della tutela dell’infanzia e della gioventù, pertanto una tempestiva segnalazione permette una precoce presa in carico della situazione con più probabile esito positivo della stessa. Ruolo fondamentale in questa rete di protezione dell’infanzia e dell’adolescenza è rivestito inoltre dai servizi sociali sia nella fase istruttoria che in quella attuativa del provvedimento giurisdizionale emesso dal Tribunale”.
In chiusura d’incontro il monito della presidente del Tribunale ai ragazzi che intendono diventare educatori, assistenti sociali, operatori di comunità. “Abbiate la consapevolezza e l’orgoglio di fare mestieri delicati e di responsabilità in cui darete voce a chi non ce l’ha. Mestieri così delicati oltre al cuore esigono la testa, dovrete quindi bandire faciloneria e improvvisazione e impegnarvi più che mai nella preparazione e formazione”.