Sorrisi, colori e due nuove ludo barelle per un ospedale a misura di bambino. Il patto di solidarietà tra associazionismo e sanità pubblica continua a produrre buoni frutti, capaci – per dirla con le parole dell’Arcivescovo di Lecce, Michele Seccia - «di trasformare la sofferenza in speranza». Dopo la benedizione del presule, le ludobarelle sono arrivate stamattina nella Chirurgia Pediatrica del “Vito Fazzi”, accolte dal personale e, soprattutto, da bambini e famiglie.
Una donazione che è il risultato del lavoro sinergico del Lions Club Lecce Messapia e dell’Associazione “Cuore e Mani Aperte verso chi soffre” Onlus. Una vera e propria “rete della solidarietà” che continua a crescere, come chiarito durante gli interventi del Governatore del Distretto Lions 108 Ab Puglia, Francesco Antico, del presidente Lions Club Lecce Messapia Raffaele Mele, del presidente e vicepresidente dell’associazione di volontariato da anni attiva nell’Ospedale, don Gianni Mattia e Franco Russo. Al loro fianco il direttore Medico del “Fazzi”, Giampiero Frassanito e il direttore della Chirurgia Pediatrica, Carlo Rossi, che hanno portato il saluto della Direzione Generale ASL.
Per tutti una giornata di festa. Con un significato doppio: da un lato l’attenzione per l’umanizzazione delle cure, dall’altro il valore del gioco come “alleato” della terapia: «Fattore fondamentale – ha detto Rossi - per la crescita dei bambini, anche quando sono lontani da casa, in un ospedale. Le ludobarelle sono molto utili durante gli spostamenti dal reparto per fare visite oppure esami e consentono ai piccoli pazienti di affrontare la permanenza in ospedale in modo più sereno». Generosità “contagiosa” e capace di inanellare donazioni in serie per affrontare grandi battaglie, come la campagna di vaccinazione contro il morbillo (“un euro per salvare un bambino”), e centrare obiettivi più piccoli ma significativi, come i 180 trasporti e 185mila km percorsi dalla “bimbulanza” in sei anni di attività.
Un Ospedale, il “Fazzi”, che ogni giorno si prende cura di 630 pazienti e accoglie 1800 visitatori e accompagnatori. E assiste tanti bambini – ha aggiunto don Gianni Mattia – che «sono essi stessi a dirci che entrare nella risonanza magnetica colorata come fosse un sottomarino è un’esperienza bellissima». E ora potranno anche “viaggiare” nelle ludobarelle, «utilissime anche per sdrammatizzare il trauma della sala operatoria».