Avviato l’iter per una nuova proposta di legge per salvaguardare il territorio salentino e contrastare la Xylella. L’iniziativa popolare è stata intrapresa nei giorni scorsi dall’associazione leccese ANGA (Associazione Nazionale Giovani Agricoltori) e da Confagricoltura.
I rappresentanti dell’organizzazione a tutela dell'impresa agricola italiana, in attuazione di quanto previsto dall’art.71 della Costituzione, (che prevede che i cittadini facenti parte del corpo elettorale, attraverso una raccolta di firme possono presentare ai Presidenti di uno dei due rami del Parlamento un progetto di legge redatto in articoli affinché questo sia discusso e votato) sono stati in Corte di Cassazione a Roma, per avviare la procedura d’analisi sui sette articoli della proposta di legge quadro “sulla ricostruzione del territorio e del sistema socio economico e ambientale nelle zone colpite da Xylella”.
“La ragione che ci ha indotto a percorrere questa via, è intesa a far esprimere l'intera comunità circa gli interventi da effettuare nelle zone colpite da xylella, - spiega in una nota il consigliere ANGA, Camillo Villani Miglietta.
La proposta di legge di iniziativa popolare detta disposizioni per l'intervento pubblico nei territori colpiti dalla xylella, poiché l’estensione e la diffusione del batterio sono in crescita progressiva nelle zone colpite. Tale fenomeno ha gravemente compromesso l'economia, il paesaggio e l'ambiente del Salento.
Il presente articolato, intende completare quanto contenuto nelle attuali disposizioni di legge in materia di calamità (D.Lvo 29/03/2004, n.102) e degli schemi di riforma attualmente presenti ed in discussione della legge medesima, assicurando una programmazione che veda come soggetto attivo la comunità insediata sul territorio. Si è inteso pertanto assicurare un approccio intersettoriale che ricerchi una soluzione olistica al problema dianzi descritto, superando le contraddizioni e lentezze connesse alla applicazione delle disposizioni di legge, e suggerendo strumenti di distretto produttivo adeguati al fine di tutelare il suolo inteso come complesso socio-ambientale-culturale, - conclude Villani Miglietta”.