Pubblicata la nuova relazione della Direzione investigativa antimafia (DIA). Il quadro in Salento, nel periodo considerato del secondo semestre del 2020, evidenzia una Scu imprenditoriale – che reinveste i proventi illeciti dei traffici di stupefacenti nel turismo, nei servizi di guardiania e sicurezza delle attività economiche, ristorazione, gaming, commercio di idrocarburi e smaltimento dei rifiuti – e che cerca di infiltrarsi sempre più nelle pubbliche amministrazioni.
Continuano, dunque, a coesistere le due anime della Sacra corona unita: quella più prettamente delinquenziale, impegnata con le forniture di droga in arrivo dall'Albania, la Spagna e l'Olanda. E l'altra, quella con la “faccia pulita” delle attività economiche e delle pubbliche amministrazioni.
A questo proposito vengono citate le considerazione sui settori interessati a questa aggressione, fatte dal procuratore generale Antonio Maruccia nell'ultima inaugurazione dell'anno giudiziario: «Turismo, servizi di guardiania, servizi di sicurezza delle attività economiche, ristorazione, gaming, commercio di idrocarburi, smaltimento dei rifiuti: sono le attività in cui sono state in concreto rilevate le iniziative di insediamento delle nostre organizzazioni criminali; sono le attività nelle quali vengono reinvestiti i profitti del traffico di stupefacenti».
Parla anche di «arrendevolezza dei singoli interlocutori», il procuratore generale, quando accenna al rapporto della criminalità organizzata con la politica. In questo contesto la relazione della Dia cita gli scioglimenti per mafia delle amministrazioni comunali di Carmiano e di Scorrano, quella che viene definita estensione degli insidiosi tentacoli della criminalità organizzata per il Comune di Squinzano da ottobre retto da una commissione prefettizia.
Un ruolo certamente non secondario sta giocando la Prefettura del capoluogo salentino, con la cancellazione dalla white list di 25 aziende per le quali è stato ravvisato il pericolo di infiltrazione mafiosa.