A processo l’ex sindaco di Carmiano, Giancarlo Mazzotta, e il figlio Paride Mazzotta (consigliere regionale di Forza Italia e coordinatore provinciale del partito). Si è chiusa così, davanti al gup Alessandra Sermarini, l'udienza preliminare svoltasi ieri. In tutto sono 18 le persone per cui il pm Donatina Buffelli aveva formulato richiesta di rinvio a giudizio. In due hanno definito con rito abbreviato, rimediando la condanna a un anno di reclusione. Sei le società coinvolte. Il giudizio inizierà il 6 luglio dinanzi al giudice monocratico.
Sono contestate accuse a vario titolo di evasione fiscale, turbativa d’asta, autoriciclaggio e truffa in danno della Regione Puglia per un importo di 3 milioni 570mila euro. In sostanza irregolarità sui redditi e sul valore aggiunto per un milione e 400mila euro per alcune aziende: la Giordano Infissi, la Pgh Barone per oltre 9 milioni tra il 2017 e il 2018. Il tutto tramite una cartiera, la Europa Costruzioni, che sarebbe stata messa su ad hoc. Secondo l’accusa attraverso un giro di fatturazioni sarebbero state documentate spese gonfiate per i lavori di ristrutturazione della struttura Barone di Mare, in località Torre Saracena di Torre Dell’Orso, marina di Melendugno del Salento. Da qui anche la possibilità di concorrere a ottenere un finanziamento della Regione, 3 milioni e 570mila euro, l’importo massimo previsto, per poter inserire nel novero anche lavori che non avrebbero potuto essere coperti dal contributo.
Gli imputati sono assistiti dagli avvocati: Francesco Spagnolo, Stefano De Francesco, Paolo Spalluto, Andrea Sambati, Luigi Covella, Giuseppe Romano, Maurizio My Dimitry Conte, Francesco Vergine, Saverio Sticchi Damiani, Massimo Manfreda, Antonio Savoia, Giuliano Fina, Antonio Luceri, Claudio Di Candia, Enrico Cimmino, Giovanni Colomba, Roberto Eustachio Sisto, Pantaleo Cannoletta.