Non luogo a procedere per non aver commesso il fatto, è il dispositivo di sentenza emesso dal Tribunale di Nocera Inferiore, l’otto maggio scorso, a firma del Gup, Giovanni Pipola, nei confronti di Eleno Mazzotta, segretario generale di Federaziende, e Gennaro Capoccia, presidente onorario Ebin – Ente Bilaterale Nazionale.
Il 22 marzo 2019 i due dirigenti nazionali erano stati raggiunti da un’ordinanza di misura cautelare personale che disponeva anche il sequestro di tutti i beni mobili ed immobili personali, ma anche di Federaziende ed EBIN. Con l’assistenza degli avvocati Cristiano Solinas e Gianfranco Napolitano, Mazzotta e Capoccia si rivolsero dopo l’interrogatorio di garanzia al Tribunale del Riesame ottenendo, dopo 25 giorni una favorevole sentenza che disponeva l’annullamento di tutte le misure cautelari. Mazzotta e Capoccia erano accusati in concorso con due consulenti rispettivamente di Moiano (Benevento) e Pagani (Salerno), Aniello Massaro e Giuseppe Santilli, a due dirigenti di Federaziende regionale Campania e a 76 imprenditori di associazione a delinquere, finalizzata alla truffa aggravata ai danni dell’Inps e dell’Agenzia delle Entrate. Secondo l’ipotesi accusatoria della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore Mazzotta e Capoccia, rispettivamente di Federaziende ed Ebin, in quanto in possesso di tutti i dati di rendicontazione messi a disposizione da Inps e SiSpi spa, non potevano non sapere dell’illecita attività posta in essere dai responsabili territoriali di Federaziende e pertanto il Pubblico Ministero, aveva chiesto per i due salentini e agli altri indagati il rinvio a giudizio. Mazzotta e Capoccia si erano però difesi negando qualsiasi coinvolgimento.
Presente in aula a Nocera Inferiore, lo scorso 13 marzo, Eleno Mazzotta ha deciso quindi di rendere dichiarazioni spontanee al fine di “tutelare l’immagine e la onorabilità che ritengo siano state lese ingiustamente e gravemente” e fare chiarezza sui fatti. Analizzati i rapporti intercorrenti con i dirigenti regionali, sono stati chiariti il ruolo e le funzioni delle articolazioni territoriali ai vari livelli fino ad arrivare a spiegare il meccanismo tecnico di funzionamento del servizio di fornitura dei dati elementari prelevati dal flusso F24, dei dati elementari prelevati dal flusso uniemens. E’ stata anche prodotta e letta in aula una nota a firma del Direttore Generale di Sispi SpA Piero Lauriola nella quale si legge ‘’Non siamo in condizioni di rilevare le operazioni di versamento fatte mediante compensazioni in quanto non presenti nel set informazioni che trattiamo e mettiamo a vostra disposizione’’. “Quindi se SiSpi non poteva rilevare gli illeciti – conclude Mazzotta - neppure Federaziende ed EBIN avevano tale facoltà ricevendo gli Enti Bilaterali i flussi informativi proprio da questa società di capitali le cui quote sociali sono di proprietà di Inps”. Ascoltate le tesi difensive il gup Pipola, ha dato ragione a Mazzotta e Capoccia prosciogliendoli da tutte le accuse. Per gli altri indagati è invece stato disposto il rinvio a giudizio.