Diciottenni truffati online del bonus ministeriale da 500 euro. Un click “sconosciuto” si sarebbe appropriato dei loro soldi per ipotetici acquisti in rete di libri, in negozi fisici localizzati in tutta Italia ma di fatto inesistenti o all’oscuro di tutto.
Il caso è venuto alla luce a Carmiano, paese del nord Salento, dove le vittime della frode informatica al momento risultano essere circa 15 ragazzi. Ma gli episodi potrebbero essere molti di più e il raggiro potrebbe quindi allargarsi ad altri comuni, interessando anche somme elevate.
Intanto, due diciottenni carmianesi, vittime della presunta truffa, avvenuta tra il 22 e il 27 giugno scorso, hanno presentato denuncia ai carabinieri.
A finire nel mirino dei truffatori è stato il bonus da 500 euro, erogato dal Ministero della cultura per i nati nel 2004. Un contributo economico che i 18enni possono spendere per acquistare libri, musica, biglietti per cinema, concerti e musei, attraverso il portale “18app” dal 31 gennaio scorso al 31 ottobre di quest’anno, utilizzando lo Spid o la Carta d’Identità Elettronica. Esclusi dal progetto tutti i supporti hardware necessari alla riproduzione dei prodotti acquistabili con i 500€, ad esempio i kindle, i computer, i tablet, le cuffie e gli smartphone.
Il bonus erogato sotto forma di voucher digitale consente ai beneficiari di generare i buoni collegandosi sulla piattaforma telematica App18. Ogni procedura però, dalla richiesta al pagamento finale, è seguita da un messaggio di conferma dell’utilizzo del buono. E proprio questo iter ha permesso ai ragazzi di scoprire il raggiro, che non sono riusciti però a interrompere per la rapidità dei passaggi messi in atto dal presunto sistema di truffa. In pochi attimi i truffatori, dopo essere entrati in possesso dell’account e della password dei singoli ragazzi, hanno “bucato” il sistema Spid o della Carta d’identità elettrica, ed hanno avuto gioco facile nel generare e spendere i voucher economici. Sono quindi bastati pochi secondi e alcuni click per svuotare il bonus cultura da 500 euro messo a disposizione dei ragazzi. “Il sistema del bonus è descritto come sicuro – commenta Eugenio, 18enne truffato – ma nei fatti qualcosa non funziona al meglio. Io, come tanti altri miei coetanei vittime del raggiro, siamo stati svuotati del conto in pochi secondi. Non ci riteniamo inesperti rispetto ai rischi che si corrono sul web e siamo abbastanza certi di non essere caduti in virus “trojan” – aggiunge il ragazzo – ma resta il grave problema su come qualcuno sia potuto entrare in possesso della nostra identità elettronica, e in pochi secondi avendo accesso al sistema abbia potuto spendere tutto senza possibilità di essere fermato”. Gli acquisti, secondo quanto denunciato dai ragazzi, sarebbero stati indirizzati in più punti vendita, alcuni dei quali inesistenti ma localizzati sull’App in dei market fisici situati a Reggio Calabria e Massa Carrara. “Le attività verso le quali sono stati spesi i nostri bonus purtroppo non risultano – chiarisce il ragazzo – e non sappiamo come tornare in possesso della cifra che il Ministero della cultura ci ha destinato. Ci siamo affidati alle forze dell’Ordine con l’auspicio di fermare la truffa”.