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Venerdì, 22 Novembre 2024
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Interdittiva antimafia per società e aziende riconducibili alla famiglia di Giancarlo Mazzotta. La decisione della neoprefetto di Lecce, Maria Rosa Trio, è stata presa nei giorni scorsi. Si tratta - va precisato - di un provvedimento amministrativo per sua natura precauzionale, teso cioè a evitare infiltrazioni mafiose nel tessuto economico. Per questo le 8 imprese e società, raggiunte dalla misura, non potranno avere contatti con le Pubbliche amministrazioni e sono escluse dai bandi di gara. Mazzotta in questa vicenda è difeso dall’avvocato Pietro Quinto.

Ma la decisione pare inevitabilmente legata allo scioglimento per mafia del Consiglio comunale di Carmiano, di cui Giancarlo Mazzotta è stato sindaco. A pesare nella decisione probabilmente anche il processo in corso per la vicenda dei presunti illeciti commessi nel maggio 2014 in occasione del rinnovo del consiglio di amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di Terra d’Otranto.

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Un citofono imbrattato di liquido rosso è il "giallo" che si alimenta nella palazzina di Lecce dove ha abitato l’ex sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta. Sul misterioso caso indagano gli agenti della squadra mobile della Questura di Lecce. Ad allertare il 113, durante le prime ore del mattino, è stato un condomino e, sul posto, sono arrivati i poliziotti della Squadra mobile insieme alla Scientifica.

Saranno infatti le analisi effettuate sul liquido prelevato dal citofono a stabilire se sia stato utilizzato del sangue oppure altro, ma di rosso erano sporchi anche i gradini all'ingresso del palazzo. Al vaglio degli agenti anche fotografie e immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza della zona.

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“Ambizioni di politica nazionale, interessi locali e il caso BCC, hanno innescato la macchina del fango che mi ha tagliato le gambe. La mafia è altrove ed io in questi anni ho subito e sempre denunciato minacce e atti intimidatori. Con questo provvedimento si segna la morte della democrazia”. A parlare è Giancarlo Mazzotta, raggiunto telefonicamente in viaggio a Medjugorje, città della Bosnia celebre nel culto cattolico per le apparizioni della Madonna, a poche ore dal provvedimento di scioglimento dell’assise comunale di Carmiano deciso dal Consiglio dei Ministri per accertati sospetti di infiltrazioni mafiose nella gestione dell’Ente ai sensi dell’art. 143 del TUEL.

Da poche ore non è più sindaco di Carmiano, cosa prova?

“Tanta rabbia per un provvedimento assurdo e ingiusto. Provo grande delusione, perché in questa vicenda sono io la vittima di gravi atti intimidatori frutto della cattiveria umana. Sono amareggiato, ma resto una persona perbene e andrò avanti a testa alta”.

Un’esperienza politica la sua, durata quasi 10 anni, in rapida ascesa, ma segnata anche da numerosi gravi fatti di cronaca.

“Un’esperienza kafkiana. Sono sempre stato una persona educata e rispettosa del prossimo. Prima di entrare in politica mi occupavo solo delle mie aziende turistiche e della mia famiglia. Poi la discesa in campo ha creato gelosie, sollevato interessi altrui e tutti i problemi che ne sono derivati”.

Si spieghi meglio

“Eletto sindaco nel 2010, da subito ho dovuto fare i conti con le vicende “Palazzo dei Celestini” e “Lodo spazzatura” da oltre 2milioni di euro. Inoltre, qualche mese dopo uno strano soggetto mi avvicinò per propormi l’acquisto per le mie attività imprenditoriali di un terreno “vincolato” sulla litoranea Nardò-Avetrana. Una proposta assurda e fuori legge che andai subito a denunciare al comando provinciale dei carabinieri di Lecce. Credevo che tutto fosse finito li, invece nell’agosto del 2011 sul cancello di casa mi è stata recapitata la testa di un maiale mozzato, con all’interno un bigliettino di minacce che recitava “lascia stare i santi in paradiso, altrimenti tu e tuo figlio grande morirete”. Come posso essere trattato da carnefice davanti ad evidenze simili, in cui ho contrastato il metodo mafioso. Ora non sta a me giudicare ed ho fiducia in chi ha condotto le indagini, ma vorrei finalmente delle risposte per accertare la verità e dimostrare che forse alcuni atti, erano strumentali a questo epilogo”.

Al “messaggio” del maiale sono seguiti poi altri atti intimidatori, mentre la sua amministrazione cittadina, perdeva pezzi e cambiava volti.

“Altra situazione paradossale è l’impianto biogas che nel 2013 alcuni soggetti volevano realizzare nel territorio di Carmiano. Io mi opposi e chiesi la fiducia sulla mia persona per bloccarne la costruzione. La mia scelta portò alla rottura con l’allora assessore, l’ex onorevole di An, Achille Villani Miglietta. Contemporaneamente indossai la casacca politica di Ncd al fianco di Angelino Alfano, per intraprendere un nuovo progetto politico nazionale ad ampio respiro. Scelte col senno di poi che analizzo e comprendo che forse da quel periodo è iniziata la macchina del fango nei miei confronti”.

Oltre la politica che nel 2014 segna il suo passaggio in Forza Italia, un ulteriore step è segnato dall’intricata vicenda BCC con le votazione per il rinnovo del cda dell’istituto di credito Terra d’Otranto, che videro suo fratello Dino eletto alla carica di presidente.

“Fallito il progetto Ncd entrai nel partito di Berlusconi, con mio figlio Paride che dopo pochi mesi divenne coordinatore provinciale di Lecce. Ma in quel periodo i “consigli” e i suggerimenti di lasciar perdere erano tanti, forse la nostra affermazione su più livelli stava disturbando e creando invidia”.

Nel successivo biennio 2016-17 ritornano gli attentati.

“Si. Tra banca e la quasi certa candidatura in Parlamento, gli interessi nazionali si mischiano con quelli locali e qualcuno ha deciso di alzare il tiro nei miei confronti. Prima una lettera di minacce e poi due bombe molotov lanciate nel cortile di casa. Ma sono tutti fatti che ho denunciato, sperando di ottenere giustizia”.

Nonostante continui a professarsi innocente, nel marzo 2018 però le arriva l’avviso di conclusione delle indagini con rinvio a giudizio per la vicenda Bcc.

“Il colpo per spezzarmi le gambe. L’ennesima polpetta avvelenata, come le storie sul pentito che non ho mai incontrato e non conosco, e il parente, solo per l’anagrafe, affiliato alla Scu. La verità verrà a galla. Tempo al tempo, il prossimo 9 dicembre saremo in aula con prove certe e circostanziate, sperando che la giustizia faccia il suo corso”.

Il resto è attualità, con lo scioglimento del consiglio comunale e il commissariamento per i prossimi 18 mesi.

“E’ un momento di lutto che vivo, ma vado fiero della mia onestà e del mio operato al servizio della comunità e nel rispetto della legge. I miei cittadini sono gente perbene, e i pochi che sparano fuochi per festeggiare dimostrano povertà umana. Ora attendiamo le motivazioni del provvedimento, poi faremo appello. La strada è irta, ma la mia coscienza di uomo chiede giustizia. L’amministrazione Mazzotta non è mafiosa”.

Si chiude qui la sua carriera politica?

“Era già finita, non mi sarei ricandidato. Anche mio figlio Paride lascerà il ruolo in Forza Italia. Si facciano avanti gli altri, il mio impegno politico termina qui, sono orgoglioso di quanto realizzato con la consapevolezza che ho dato tutto me stesso anteponendo il bene della comunità a quello personale”.

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“Ben vengano i commissari in Comune, in modo da poter constatare il buon governo e l’assenza totale di presunte infiltrazioni mafiose nella mia amministrazione”.

Pacato ma deciso l’intervento del Sindaco di Carmiano, Giancarlo Mazzotta, in risposta all’istanza di accesso agli atti dell’Ente, inoltrata nei giorni scorsi al Ministero dell’Interno, dal Prefetto di Lecce Maria Teresa Cucinotta, con l’intento di verificare se vi siano stati o meno condizionamenti di tipo mafioso nell’amministrazione della cosa pubblica a Carmiano.

“Tutta la vicenda è costruita ad hoc contro di me – precisa il primo cittadino. Credo che sino al 28 aprile (ndr. data di rinnovo cariche elettive BCC) sarà sempre cosi. Auspico però una levata di scudi nell’interesse della comunità. I carmianesi reagiranno con la forza della democrazia”.

La richiesta di verifiche avanzata al ministro Salvini, trarrebbe origine dal rinvio a giudizio di Giancarlo Mazzotta, per la vicenda dei presunti illeciti commessi nel maggio 2014 in occasione del rinnovo del consiglio di amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di Terra d’Otranto. Qualora la risposta del Viminale fosse positiva, si aprirebbero le porte del Comune ai commissari prefettizi con il compito di analizzare gli atti. Al Prefetto spetterebbe poi formulare una proposta da inviare al Governo centrale che deciderà se il Comune, sulla scorta di eventuali elementi concreti, univoci e rilevanti, tali per legge, vada o meno sciolto per mafia. È bene tuttavia precisare che al momento non è giunta alcuna comunicazione all’Ente e che si è ancora all’inizio di un articolato iter il cui esito è tutt’altro che scontato.

Precisazioni a sostegno della posizione di Mazzotta, giungono dai suoi avvocati, Pantaleo Cannoletta e Francesco Paolo Sisto: “Quali difensori del sig. Giancarlo Mazzotta, Sindaco di Carmiano, con riferimento all'articolo "Infiltrazioni mafiose a Carmiano?" precisiamo che ogni accusa nei confronti di Giancarlo Mazzotta deve ritenersi del tutto destituita di fondamento. La vicenda prende le mosse dalle accuse, notoriamente livorose, di avversari politici del Sindaco Mazzotta. All'acrimonia personale - prosegue la nota dei due legali - si sono aggiunti gli interessi sulla governance della Banca di Credito Cooperativo di Terra d'Otranto affidata, all'epoca dei fatti, con un plebiscito dei soci, a persone sgradite ai denuncianti. Tutto qui. La perentorietà e trasparenza della linea difensiva di Giancarlo Mazzotta consente ogni disponibilità, se non addirittura adesione ad ogni accesso agli atti del Comune perché possa esserne verificata la conduzione come conforme a leggi e regolamenti, ed in ogni procedura. Resta inspiegabile, oltre che doloroso, il dato che sulla scorta di accuse interessate, da parte di soggetti ultra interessati, si stia consumando un paradossale rito mediatico, accompagnato da un infondato accertamento giudiziario, in un ambiente che appare eufemisticamente ostile. Chiedere che la "lotta politica dei rancori" sia tenuta a distanza dalle Istituzioni è un diritto di ogni cittadino, compreso il Sindaco Mazzotta”.

Dimissioni immediate del Primo cittadino è la richiesta invece di Mino Bruno, capogruppo di LiberAzione, opposizione in consiglio comunale. “Nell’assise in programma il 28 marzo, visto il complicarsi di una vicenda che macchia l’immagine dell’intera comunità, chiederemo le dimissioni di tutta l’amministrazione in funzione di una presa di responsabilità verso i cittadini di Carmiano e Magliano”.

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Rinviato a giudizio il sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta.

La decisione presa dal gup Sergio Tosi, chiude quindi l’inchiesta della Procura di Lecce sul presunto condizionamento del voto, del 2014, per il rinnovo del Consiglio di amministrazione della Banca di Credito cooperativo di Terra d'Otranto, da parte della Sacra Corona Unita.

Sei gli imputati nel processo che si aprirà il prossimo 3 giugno. Con il primo cittadino Mazzotta, andranno a giudizio anche: Luciano Gallo, 50 anni di Martano, Ennio Capozza, 62 anni, di Lecce; Giovanni Mazzotta, 53 anni, di Monteroni; Saulle Politi, 46 anni, di Monteroni; Maria Grazia Taurino, 53 anni, di Carmiano.

Tre i prosciolti: Dino Mazzotta, Italo Potì e Tommaso Congedo. Parti civili nel processo Achille Villani Miglietta e Giulio Ferrieri Caputi.

Su facebook intanto arriva il primo commento pubblico del sindaco Giancarlo Mazzotta:“Il tempo sarà galantuomo! Dimostrerò la mia totale innocenza – sottolinea Mazzotta. In questa assurda e vergognosa vicenda io sono la vera persona offesa! Intanto una prima grande verità oggi è già emersa: non ci fu alcun condizionamento rispetto al risultato elettorale per il rinnovo del CDA della BCC di Terra d’Otranto. Il presidente Dino Mazzotta si riconfermò alle elezioni del 2014 in modo regolare in quanto non ci fu' illecita influenza sulla volontà dell'Assemblea dei Soci".

 

Fonte: NuovoQuotidianodiPuglia

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Giovedì, 19 Ottobre 2017 22:30

PARCHEGGI E VERDE PUBBLICO IN PIAZZA DEL TEMPO

Inaugurazione dei parcheggi e del verde pubblico in Piazza del Tempo a Carmiano. Appuntamento venerdi 20 ottobre, alle ore 12, per il taglio del nastro della seconda tranche di lavori ultimati, nel piazzale antistante l'istituto comprensivo e il cineteatro Lumière. Si delinia quindi la nuova area a servizio di docenti, genitori e piccoli alunni.

"Stiamo continuando a costruire insieme la città che vogliamo" il commento a caldo del sindaco Giancarlo Mazzotta, che sarà presente all'inaugurazione.

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Sindaco Mazzotta, ben tornato a Carmiano. Come va?

“Ora bene, grazie. E’ vero, per impegni personali e professionali sono stato lontano dal territorio, credo però che l’attività amministrativa in paese sia stata garantita dal resto della squadra di governo. Posso contare su amministratori presenti, che hanno saputo raccogliere le esigenze dei concittadini. Siamo una squadra, e se forse in passato qualcuno si è lamentato della mia eccessiva sovraesposizione, questa invece è stata un’opportunità per ognuno di potersi esprimere nell’ambito delle proprie competenze, fermo restando che in una squadra si lavora per vasi comunicanti, remando nella stessa direzione. La programmazione dei lavori era stata fatta e nonostante la mia assenza sono andati comunque avanti. Ci accingiamo a breve a completare le opere sulla piazza Paolino Arnesano, nella zona 167 e sulla piazza del Tempo 2 nei pressi della scuola e del cinema. Quest’ultimo diverrà centro di ritrovo, area parcheggio e un ampio polmone verde nel centro del paese.

Il mio bentornato coincide con l’inizio del nuovo anno scolastico, e l’occasione è propizia per fare un cordiale saluto e affettuoso augurio al mondo della scuola e a tutti i ragazzi che si apprestano a riprendere l’attività. Porgo il benvenuto invece ai più piccoli, che per la prima volta varcheranno l’universo della scuola, pieni di sogni e speranze. A loro e alle famiglie, raccomando di guardare con fiducia e simpatia ai docenti che li accompagneranno in questo nuovo cammino, dando spazio anche ai valori proposti dalla Chiesa, che ci ha insegnato un mondo nuovo di bellezza e bontà”.

Sindaco, in filosofia del diritto, si menziona la figura “dell’Osservatore esterno”, colui che si defila per comprendere al meglio la realtà.  In questo periodo di lontananza, ha forse assunto questo ruolo? Ha avuto modo di osservare il territorio, la politica e i colleghi di maggioranza e minoranza?

“La filosofia è maestra di vita. Da sindaco e responsabile dell’amministrazione, svolgo un ruolo in prima linea; per questo mi piace pormi dall’esterno anche nel giudizio con me stesso, per poter valutare al meglio il mio operato.

Tuttavia è molto difficile parlare dei miei colleghi, la maggioranza ha certamente svolto il suo ruolo, mentre sull’opposizione è difficile esprimere un giudizio con diplomazia. Sicuramente, l’osservatore più attento è il cittadino, a lui quindi la possibilità di giudicare l’operato delle forze politiche, con l’invito ai concittadini di partecipare più assiduamente all’attività amministrativa, non quella di piazze e bar, bensì quella dei consigli comunali., dove maturano e si portano avanti le scelte per il futuro della comunità.

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