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Giovedì, 21 Novembre 2024
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Tutta la minoranza (tranne 1) si dimette: «Intervenga il prefetto»

Tutta la minoranza (tranne 1) si dimette: «Intervenga il prefetto»

La minoranza consiliare di “Ritorniamo Insieme” conferma le dimissioni. E dopo l’addio polemico tra i banchi dell’assise di Giancarlo Mazzotta, Emanuela Bruno e Selene Vergari, seguito dalle lettere di dimissioni di Cosimo Petrelli e Salvatore Paolo, nell’ultimo consiglio comunale di lunedì scorso, convocato dalla maggioranza per la surroga dei consiglieri, sono arrivate nuove rinunce a ricoprire la carica. La decisione a catena sviluppata nell’ultimo periodo deriva dalla protesta portata avanti dall’opposizione rispetto al risultato elettorale del novembre 2021 a Carmiano, che a detta del gruppo “Ritorniamo Insieme” sarebbe stato condizionato dalla criminalità organizzata. A ribadire la decisione dell’opposizione è il responsabile politico Salvatore Mazzotta, convocato nell’ultimo Consiglio per la surroga ma che nelle prossime ore presenterà la sue dimissioni. «Ho provato a partecipare all’assise svolta lunedì scorso, ma al mio arrivo alle 16.35, appena mezz’ora dopo l’orario di convocazione, era tutto finito - ha spiegato Mazzotta - e non mi è stato dato modo di intervenire. Con questo atteggiamento ritengo che la maggioranza non voglia affrontare la questione, e che se anche si cerca il confronto civile in consiglio questo non viene consentito. Non resta quindi che confermare le dimissioni e le rinunce».

Mazzotta torna anche sul consiglio monotematico richiesto dalla minoranza per discutere sui presunti risvolti dell’operazione dei carabinieri “Stealth” sul voto amministrativo. «È stato uno sconforto. Considerato che l'assise era stata convocata esclusivamente per un'ampia e serena discussione in merito a quanto letto sui quotidiani locali ed afferenti proprio la partecipazione attiva di gruppi di potere extraconsiliari, è stata strabiliante invece la comparazione inventata dal capogruppo di maggioranza Curto, poiché un conto è stato il processo penale che vedeva coinvolto l'ex sindaco Mazzotta, altro è invece, quanto rimarcato dai giornali. Differenti risultano essere i lineamenti, le fattezze e la natura. Va altresì ricordato - ha ribadito Mazzotta - che il processo era stato incardinato con le infamanti imputazioni dell’aggravante del metodo mafioso. Si è poi assistito alla montagna che ha partorito il topolino. Questione, invece, differente i fatti narrati dalle testate giornalistiche, che vedono coinvolta l'intera attuale maggioranza, e che, inoltre, svilupperebbe gli effetti, ancora una volta, sull'intera comunità». Da qui la chiosa. «Vorremmo risposte nell’interesse di tutti. I mezzi giuridici per approfondire l’intera vicenda ci sono - conclude Mazzotta - e questo aiuterebbe a fare chiarezza. Sulla questione abbiamo anche interessato il prefetto di Lecce e auspichiamo un suo intervento». La maggioranza di governo del sindaco Erroi intanto avanza nel suo operato amministrativo e registra l’ingresso in assise di Daniele D’Agostino, unico ad aver accettato la surroga, ma che già nelle prime fasi dello scontro politico successivo al voto aveva rinunciato al ricorso elettorale. 

Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia

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