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Lunedì, 25 Novembre 2024
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"Istantanee della memoria". Magliano nelle sonorità di Biagio Putignano

"Istantanee della memoria". Magliano nelle sonorità di Biagio Putignano

“Istantanee della memoria” è il titolo del nuovo lavoro composto da Biagio Putignano, titolare della cattedra di composizione presso il Conservatorio di Bari. Si tratta di una suite di sette brevi pezzi per pianoforte in cui si sviluppa un itinerario sonoro attraverso la descrizione sonora di Magliano, frazione di Carmiano.

Il percorso musicale avvolge l’ascoltatore con cura e sensibilità attraverso delle soluzioni strumentali innovative affinché il pianoforte tenti di catturare il suo fruitore per riportarlo nei luoghi dell’infanzia e rivivere le atmosfere di un tempo.

La suite è dedicata alla memoria di Enzo Tramis (Arnesano, 17 ottobre 1936 – Seriate, 16 dicembre 2010) organista e autore dell’Inno a San Vito tuttora cantato nelle parrocchie di Lequile; fu allievo di Luigi Celeghin con il quale si diplomò in organo presso il Conservatorio di Bari. Ricoprì il ruolo di direttore del Coro del Pontificio Seminario Regionale Pugliese “S. Pio X” (suo organista accompagnatore era il giovanissimo Riccardo Muti) e successivamente divenne maestro di musica nel Seminario di Lecce. Eccellente e rinomato didatta e direttore di coro, dopo un’intensa attività nel Salento, si trasferì in provincia di Bergamo, dove proseguì il suo magistero fino alla morte.

“Istantanee della memoria” appaiono come dei quadri legati dal variegato timbro del pianoforte: “Meriggiare”, “Choraliter”, “Stanze”, “B.A.g.H.”, “Ctònio”, “Icona” e “Ulivi” sono i titoli di ogni singolo brano. “Meriggiare” fa riecheggiare le sonorità assolate ed estive di Villa Costa; in “Choraliter” riaffiora il ricordo del suono dello storico organo “Inzoli” (1911) della Chiesa Madre; “Stanze” riporta a villa “De Santis” dove Biagio Putignano, a dieci anni, seguiva le lezioni di pianoforte tenute da Tramis; “Ctònio” rappresenta le misteriose ombre del frantoio ipogeo di via Trappeto; “Icona” ha per oggetto l’immagine della Madonna raffigurata nella Cappella dell’8 settembre e “Ulivi” è riferimento alle campagne limitrofi che hanno subito l’onta della Xilella. Una nota ironica invece è rappresentata da “B.A.g.H.” che gioca sull’intreccio delle lettere che assumono valore musicale nella cultura musicale anglosassone.

I brani della suite sono stati modellati su di una poesia del 2006 di Mario Calcagnile e su foto inedite di Adriana Manca: l’evocativo risultato s’insinuerà lentamente nell’animo dell’ascoltatore nell’intento di ricondurlo in luoghi e fragranze appartenenti al passato ma utili ad affrontare le difficoltà del quotidiano.

Antonio Martino

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