LECCE (4-3-1-2): Perucchini; Lepore, Cosenza, Marino, Di Matteo (Legittimo); Selasi (Tabanelli), Arrigoni, Armellino; Mancosu; Dubickas (Torromino), Saraniti (Di Piazza). A disposizone: Chironi, Costa Ferreira, Valeri, Megelaitis, Tsonev, Ciancio, Gambardella, Persano. Allenatore: Liverani.
MATERA (4-2-3-1): Tonti; Angelo, De Franco, Di Sabatino, Sernicola; Urso, Casoli; Di Livio (Maimone), Strambelli (Sartore), Tiscione (Giovinco); Dugandzic (Salandria). disposizione: Mittica, Scognamillo, Battista, Taccogna, Gigli. Allenatore: Cassia
ARBITRO: Luca Massimi di Termoli
Lecce - Termina a reti bianche il match del “Via del Mare” tra Lecce e Matera. Un pareggio che va stretto ad entrambe le squadre, ma utile per gli obiettivi stagionali delle due società. I salentini restano a +7 dal Catania che non va oltre lo 0-0 nel derby contro la Sicula Leonzio. Il trapani raggiunge a quota 53 punti il Catania, e si ripropone come seria concorrente nella corsa al primo posto.
Primo tempo a favore dei Lucani che al 13' si rendono pericolosi con la conclusione di Di Livio, che guadagna il corner. Al 16' è Strambelli servito da Tiscione a calciare in porta senza impensiere il portiere leccese. Al 30' Sarnicola con una repentina incursione entra in area ma la difesa giallorossa si fa trovare pronta. Poco Lecce nella prima frazione di gioco. Nel secondo tempo la formazione di Liverani innesta la marcia giusta con Armellino, che al 54' conclude dalla distanza e manca la porta di un soffio. L’ingresso di Tabanelli e Di Piazza cambia la gara. Il Lecce diviene più aggressivo e attacca la profondità sfruttando la velocità dei singoli. All’80’ Lecce pericoloso con Di Piazza ma la conclusione della punta giallorossa è parata in due tempi da Tonti. In pieno recupero Lecce vicinissimo al vantaggio ancora con Di Piazza che dopo aver superato il portiere avversario, incespica sul pallone a fallisce a porta sguarnita la ghiotta occasione da rete, sul proseguo dell’azione l’attaccante è steso in area da Angelo ma per il direttore di gara non è rigore.
G.Schito