Presentate le liste dei candidati in corsa per il rinnovo del Consiglio di amministrazione della Banca di credito cooperativo Terra d’Otranto, ed è già polemica sui nomi.
Due gli schieramenti in campo, su cui dovranno esprimersi i circa 1800 soci votanti il prossimo 28 aprile. Il primo fronte è guidato da Flavio Ciurlia di Carmiano, presidente uscente, che si ripresenta ai nastri della competizione con una nuova formazione di giovani professionisti. Lo sfidante è Umberto Mele, commercialista di Lecce, già vicepresidente vicario del cda della banca, a capo in questa tornata elettorale di una cordata “geograficamente” trasversale.
Tuttavia, in attesa di recarsi al voto, tra inchieste e dubbi mai sopiti che ne hanno caratterizzato il recente passato della banca, arrivano i primi commenti al vetriolo tra i vari esponenti delle forze in campo e non solo.
Ad aprire il dibattito è Giulio Ferrieri Caputi, socio di Carmiano, candidato sconfitto nel 2014 alla presidenza della Bcc Terra d’Otranto:“Dovrebbero vergognarsi quei soci che con il loro sostegno cedono la guida dell’istituto di credito fondato a Carmiano, ad altre realtà che in passato erano state salvate e assorbite dalla nostra banca in seguito alla loro cattiva gestione. E dovrebbe vergognarsi anche chi, pur intuendo i rivolti di tale scelta, non è stato in grado di fare un passo indietro per il bene della comunità carmianese”.
Concetto puntualizzato dallo stesso Ferrieri Caputi, con una lettera aperta rivolta ai soci tramite il suo profilo facebook: “Manca poco al rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale della nostra BCC di Terra d’Otranto. Noi tutti sappiamo quanto sia stato e quanto sia importante l’istituto Bancario per la nostra comunità, colonna portante dell’economia aziendale e familiare di Carmiano sin dal 1957. Da quell’anno in poi in tutte le competizioni elettorali si è sempre rispettato un principio imprescindibile per la nostra comunità: sia il Presidente del Consiglio Amministrazione che il Presidente del Collegio Sindacale e le relative maggioranze sono sempre state espressione della comunità di Carmiano. Per la prima volta quest’anno però – accusa l’ex candidato - c’è chi sta permettendo che la nostra banca sia consegnata, quasi come se fosse una tacita resa, a rappresentanti che nulla hanno a che fare con il nostro territorio e soprattutto che mai avranno a cuore le sorti della nostra economia locale. Avevamo chiesto, con spirito di servizio, di fare un passo indietro a tutti i vecchi attori, sacrificando anche me stesso, avevamo chiesto di lavorare per la costruzione di una lista formata da persone nuove e specchiate, che potessero restituire a Carmiano un po’ della dignità persa con le ultime vicende. Con amarezza abbiamo constatato che la nostra è stata solo un’illusione. Per questi motivi – conclude Giulio Ferrieri Caputi - facciamo un passo indietro, specificando che rimarremo estranei a questa competizione, non decideremo tra nessun candidato e molto probabilmente non andremo a votare. Non è un atto di insubordinazione, ma semplicemente la volontà di non diventare complici dell’ennesimo danno alla nostra comunità”.
Più cauto, ma indirizzato nella scelta del candidato presidente, il commento di Achille Villani Miglietta, figlio di uno dei fondatori del credito cooperativo. “Guardo al voto senza interesse, ma solo per una questione affettiva. Non si gioca con la banca, teniamola fuori dalla politica – precisa l’ex onorevole di AN. Tuttavia l’unica possibilità di salvare l’istituto di credito, è nel candidato presidente Umberto Mele, persona capace che crea discontinuità col passato”.