La lacrima sul volto della Madonnina di Carmiano non verrà analizzata. La curia leccese al momento non ritiene sussistano gli elementi per procedere con le analisi per il riconoscimento della sostanza “simili-sangue” che da lunedì pomeriggio segna il volto della statua della Madonna, eretta recentemente in piazza Paolino Arnesano nel ricordo del bombardamento del 3 settembre 1943, in cui Carmiano, paese mariano, venne risparmiato.
La decisione sarebbe maturata dopo un confronto tra monsignor Luigi Manca, vicario generale della diocesi di Lecce e i due parroci della comunità, don Mario Pezzuto e don Riccardo Calabrese.
“Nel rispetto del sentimento religioso dei tanti fedeli che in questi giorni hanno raggiunto l’area dove è posizionata la statua della Madonnina – spiega don Luigi Manca – invitiamo alla cautela, al momento non riteniamo che la lacrima abbia consistenza tale da richiedere un’indagine scientifica. La statua di Carmiano – prosegue il vicario generale - è un importante simbolo di devozione mariana, a prescindere dall’evento verificatosi, da cui deriva un messaggio pedagogico che invita ad operare nel bene”. Cautela ribadita da Mons. Manca anche in merito alle varie ipotesi che in queste ore sono circolate tra i fedeli: fenomeno ultraterreno, conseguenze del gran caldo sui colori ad olio della statua in resina, scherzo di qualche buontempone. “Se il fenomeno parte dall’alto – chiarisce il vicario generale della diocesi leccese - il Signore stesso ce lo farà capire, ma in questi casi è necessaria la massima prudenza, non vogliamo che si speculi o che si possa illudere la gente”.
Intanto a Carmiano, non sembra placarsi l’attenzione di fedeli e curiosi verso il fenomeno. Dal 3 agosto, giorno in cui un bambino in sella alla sua bicicletta ha notato per primo il rivolo lacrimale venir giù dall’occhio destro, prosegue senza sosta il “pellegrinaggio” di quanti, mossi da curiosità e devozione, raggiungono i piedi della statua per scattare una foto ricordo e rivolgere una preghiera alla Madonna.