Quando credi in ciò che fai riesci a raggiungere risultati che non avresti mai immaginato.
Simona Magurano leccese di nascita, 48 anni, due figli adolescenti (Sarah 17 anni, Davide 13), ho sempre lavorato in attività commerciali prima come dipendente e poi come titolare.
Fino al 2015, quando tutto cambia; partecipo ad un corso di formazione con mio marito Marco Barba.
Alla fine del corso viene proposto un percorso di formazione e mio marito si iscrive per studiare e diventare un business coach e un formatore professionista, nel frattempo io continuo a gestire le attività commerciali che avevamo (due supermercati, un ristorante).
Il percorso intrapreso va alla grande e mio marito non solo diventa un coach e un formatore, iniziando a guadagnare con questa nuova professione, ma dopo tre anni diventa un Master Trainer all’interno dell’accademia dove ha studiato, il MICAP (Master Internazionale in Coaching ad Alte Prestazioni), fino a diventare responsabile di tutti i docenti e la didattica del master.
Nel frattempo, visto che questa nuova attività ci permette di guadagnare bene, iniziamo a vendere tutte le attività commerciali che avevamo, fino a liberarcene del tutto. A questo punto inizia la mia svolta personale perché, visto che da quando conosco Marco (18 anni) ho sempre lavorato con
lui, inizio ad avvicinarmi anch’io al mondo del coaching iscrivendomi al Micap e inizio a studiare quello che lui insegna.
Il Micap è un’accademia nella quale si studia tanto e per certificarti devi svolgere esami, test e anche una serie di prove fisiche come:
Prova peso – essere in peso forma
Campo di sopravvivenza – 6 giorni e 7 notti in un bosco Scrivere un libro
Correre una Maratona – stando nei tempi dati dal master
Quest’ultima prova quella per me la più sfidante non avendo mai corso in vita mia neanche 100 metri e odiando questo tipo di attività sportiva.
Diventa per me un obiettivo troppo importante da raggiungere e una sfida da vincere prima di tutto con me stessa, per dimostrarmi che nulla è impossibile, basta volerlo. Mi alleno con costanza e determinazione per correre la mia prima maratona a Berlino 2021, lo faccio insieme a Marco (lui aveva già corso la maratona), ma a un mese dalla gara lui si infortuna e quindi decide di accompagnarmi , solo che lui avrebbe camminato mentre io la dovevo correre (sola) per poter stare nei tempi previsti.
Faccio la mia gara e la porto a termine sforando di 8 minuti rispetto al tempo massimo che avevo per certificarmi, 5 h e 28 minuti invece che 5 h e 20 minuti.
Continuo comunque a portare a termine tutte le prove che il master propone e decido di ricominciare ad allenarmi per ritornare a fare la maratona.
E nel frattempo arriva una proposta inaspettata, Roberto Cerè fondatore e presidente del Micap mi propone di diventare la nuova coordinatrice del master, ero terrorizzata e avevo molti timori; dovevo infatti prendermi la responsabilità di guidare un accademia di più di 900 studenti, io che fino a quel momento ero un’analfabeta digitale.
Alla fine accetto l’ennesima sfida e oggi dopo due anni da quel giorno io e Marco ci ritroviamo a gestire tutta l’organizzazione del master , lui per la parte didattica e io nella parte organizzativa e di coordinamento.
Ho imparato a gestire i social media e a saper utilizzare i cosìdetti “digital tools” partendo da sottozero, questo ha aumentato la mia autostima oltre che le mie competenze.
Per me e per noi un traguardo, qualche anno prima, inimmaginabile e un riscatto nei confronti di tutti coloro che non avevano creduto in ciò che stavamo facendo.
A questo punto, con il ruolo che avevo nel master, la sfida della maratona diventa per me un traguardo obbligatorio.
Mi alleno per un altro anno sempre con costanza e disciplina, Marco è sempre con me per sostenermi e spronarmi nei momenti più difficili.
Ritorniamo a Berlino, questa volta corriamo insieme dall’inizio alla fine tagliando il traguardo in 5 h e 14 minuti, quindi nei tempi giusti per certificarmi.
All’arrivo c’erano ad aspettarmi e festeggiare con me i miei figli, che questa volta avevo portato con me per trasmettere loro l’esempio di quanto e cosa si può raggiungere nella vita se ci credi, ma soprattutto se fai quello che serve per raggiungerlo.
Durante il 2022, l’anno della seconda maratona, la nostra vita ha un altro cambio radicale; decidiamo infatti di trasferirci insieme ai nostri figli a vivere alle Canarie.
Affrontiamo quindi un trasloco internazionale continuando tutte le attività del Micap, compresi gli allenamenti per la maratona.
La mia terza maratona la faccio proprio a Maspalomas dove attualmente viviamo, infatti mentre ci allenavamo per Berlino vediamo un cartello che pubblicizza la matatona, si sarebbe corsa a novembre.
Quindi a settembre andiamo a Berlino per correre la maratona in cui mi certifico e dopo meno di due mesi facciamo la maratona di Maspalomas, se qualcuno me lo avesse detto due anni prima gli avrei riso in faccia.
La maratona è la metafora della vita, devi andare avanti e superare tutte le interferenze, le salite , le discese ma soprattutto devi crederci se vuoi arrivare al traguardo che vuoi raggiungere.
Ringrazio il Micap, Roberto Cerè e mio marito Marco Barba per avermi dato la possibilità di sfidarmi e di crescere come donna, oggi mi sento una persona più capace e più sicura e
tutto questo voglio trasmetterlo a chi avrò modo di conoscere e soprattutto ai miei figli.
PS: adesso ci stiamo allenando per andare a fare la maratona di New York 2024, questa volta insieme a mia figlia Sarah (che nel frattempo già frequenta il Micap).
Festeggeremo i suoi 18 anni fissando questo suo importante traguardo con un’esperienza indimenticabile.
Stay tuned……