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Domenica, 24 Novembre 2024
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La controreplica del consigliere comunale Giancarlo Mazzotta.

"Erroi tenta goffamente di arrampicarsi sugli specchi, confondere le acque, dimenticare, stendere veli, distrarsi ed infine minaccia querele pur di allontanare, da lui e dalla sua lista, lo spettro della Verità. Convochi un Consiglio Comunale monotematico altrimenti saremo noi a chiederlo. La gente merita rispetto!

L’affannosa arrampicata sugli specchi di Erroi si conclude con un fragoroso schianto sul monolite della Verità che tanto gli fa male. Il nervosismo lo rende sempre meno lucido, prima si è rifugiato nelle offese, adesso complice una memoria latitante, sopraffatto dalle amnesie addirittura giunge a minacciare querele. Personalmente sono assolutamente sereno! Ho fatto riferimenti precisi e richiamato atti che sono incontrovertibili, agevolmente consultabili erga omnes anche sul sito istituzionale del Comune di Carmiano. Mi auguro che, davvero, l’intera vicenda approdi nelle aule giudiziarie così che possa essere illuminata la verità. I cittadini di Carmiano hanno diritto di sapere. Atti e fatti parlano chiaro, usano tra loro lo stesso protocollo di comunicazione, le chiacchiere, invece, lasciano il tempo che trovano.
Procediamo con ordine.
In merito alla vicenda beni confiscati, la conferma che Erroi ha mentito ci viene data anche dalla sua stessa controreplica. Infatti mentre in precedenza aveva dichiarato che vi era una sola Delibera di Giunta adesso, finalmente, riconosce l’esistenza anche di una seconda Delibera che poi è quella che il prode Erroi non ha firmato. Quanto da lui prima dichiarato è presto sconfessato: “l’unico atto richiesto dal Mazzotta quando era Sindaco, su sollecito di S.E. il Prefetto e diretto, nello specifico, a colpire beni di sospetta provenienza illecita, fu la proposta di delibera di giunta con la quale si è manifestata la volontà dell’Ente di acquisire al patrimonio comunale i beni immobili confiscati,..”. Anche l’altra sua affermazione, risulta essere un’enorme falsità: “Evidenzio che atti successivi a questa non se ne rinvengono dalle piattaforme gestionali dell’Ente.” Si possono fare simili affermazioni palesemente mendaci? Io, francamente, credo di no! Ma Erroi non lascia, addirittura raddoppia le bugie, infatti, nel richiamare il contenuto della Delibera nr. 119 del 17/07/2017, omette di riportare che, con tale atto, la Giunta deliberava solo “di manifestare la volontà e l’interesse di massima del Comune di CARMIANO di acquisire al proprio patrimonio i beni immobili confiscati ai sensi del decreto legislativo n.159/2011, ricadenti sul territorio comunale e meglio indicati nell'Allegato A) alla presente…” rimandando ogni ulteriore determinazione ad un momento successivo attraverso apposito atto: “…utilizzare i predetti beni per fini istituzionali e/o sociali che saranno meglio definiti con apposito atto dopo una effettiva ricognizione dello stato di fatto di ciascuno di essi;”. In questo primo atto, preliminare, gli immobili erano genericamente richiamati, in quanto ogni effetto concreto per ciascuno di essi doveva avvenire cronologicamente dopo il Decreto ANBSC, il provvedimento di destinazione della stessa Agenzia e i Verbali di Consegna degli immobili; prova ne sia che tutti gli atti appena prima richiamati avverranno in data successiva al 17/07/2017, data della prima Delibera di Giunta. Ergo! Grazie proprio alla seconda Delibera (nr. 76 del 28/05/2018), quella che non è stata sottoscritta da Erroi, che la Giunta “visto il Decreto ANBSC n. 4772 del 17.10.2017 con il quale il suddetto bene confiscato viene trasferito nello Stato di fatto e di diritto in cui si trova, al patrimonio indisponibile del Comune di Carmiano, prende atto del provvedimento di destinazione prot. ANBSC n. 5075 del 03.11.2017, con cui l’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata ha disposto il trasferimento del menzionato cespite al patrimonio indisponibile del Comune di Carmiano (LE), ai sensi dell’art. 48, co.3, lett. c) del D. Lgs. n. 159/2011).” conferma la propria volontà di acquisire i beni al patrimonio indisponibili del Comune di Carmiano entro i termini previsti, scongiurando di fatto “…la revoca del trasferimento ovvero la nomina di un commissario con poteri sostitutivi”.
A dir poco misero rimane, pertanto, il tentativo di Erroi di affermare che la seconda Delibera nr. 76 del 28 maggio 2018 ha un valore ultroneo. Infatti da una semplice lettura delle due delibere è facile coglierne la diversa portata. Mentre la prima Delibera di Giunta (Nr. 119 del 17/07/2017 sottoscritta all’unanimità da tutti i componenti della Giunta, Erroi compreso), ha valore di indirizzo politico di massima ( disponibilità di massima all’acquisizione al patrimonio dell’ente dei beni immobili sottoposti a confisca), la seconda Delibera di Giunta (Nr. 76 del 21/05/2018 – non sottoscritta da Erroi) ha valore ricognitivo e confermativo attraverso una volontà diretta e specifica all’acquisizione del bene immobile così come puntualmente individuato e alla definizione del suo reale utilizzo e destinazione. A nulla rileva l’assenza giustificata, in quella seduta di Giunta, del dott. Petrelli, a meno che Erroi non voglia fare ricorso all’antico proverbio di Cicerone: “Mal comune mezzo gaudio”. Il fatto che lui non abbia poi partecipato alle altre delibere dello stesso giorno mi sembra argomentazione alquanto risibile; francamente sarebbe stato troppo sfrontato abbandonare i lavori di Giunta solo durante la trattazione di quell’argomento. Tutti ricordano la sua posizione sul punto. In riferimento alla vicenda Delibera Giunta Comunale (Sindaco Mazzotta) – Costituzione a parte civile del Comune di Carmiano, Erroi ha avuto il buon gusto di non controreplicare, in quanto i fatti e gli atti costituiscono prove schiaccianti.
Sulla questione champagne, Erroi ci è o lo fa? La sua ultima dichiarazione risulta davvero buffa! Sono proprio gli articoli di stampa che, riportando intercettazioni salienti della preziosa attività degli inquirenti, hanno messo a nudo intrecci tra candidati della Lista “Partecipiamo La Matita - Erroi Sindaco e clan e la ferma volontà del boss di far votare Erroi quale candidato Sindaco. Inoltre le captazioni ambientali consegnano all’implacabile verità un personaggio, imprenditore, amico e grande sostenitore di Erroi che, sebbene si sia, da sempre, professato lontano e avverso al mondo della criminalità, si rivela, invece, essere amico del boss verso il quale manifesta addirittura grande stima e reverenza. Pertanto il velo pietoso che intende stendere Erroi forse è più opportuno che lo usi per coprire dalla vergogna chi si è reso autore di simili gesti ignobili…chi riceve i voti della mafia e chi omaggia il boss con lo champagne.
Quanto ai vari personaggi raccontati, Erroi, spronato nella memoria, finalmente ricorda che il suo rappresentante di lista alle amministrative 2021, riconosciuto come uno dei principali sostenitori della sua lista, era stato suo candidato e consigliere nella tornata elettorale con lui candidato Sindaco alle amministrative del 2005. Ogni suo tentativo di buttarla in confusione, fallisce miseramente davanti alla realtà dei fatti. Invece valga il vero. Diversi dei personaggi suoi sostenitori erano tutt’altro che incensurati ed alcuni di loro, erano e sono parenti e/o affini di personaggi legati ad ambienti criminali. Qualcun altro incensurato, appena pochissimi anni prima del 2021, ha iniziato a vivere un periodo di particolare splendore economico e finanziario cambiando ipso facto la propria condizione di vita. Alcuni di questi personaggi hanno, d’improvviso, iniziato a condurre una vita di qualità elevatissima, dedita allo sfarzo con ostentazione di ricchezza e benessere. Una tanto veloce quanto inaspettata ascesa economica. Persone che diventano benefattori, addirittura c’è chi si propone di realizzare a proprie spese un campo di calcio seppure abbia, solo pochissimi mesi prima, trovato occupazione come collaboratore scolastico. Erroi sul punto non si addentra, preferisce semplicisticamente fare ricorso alla loro incensuratezza e/o presunta tale. Riconosco il beneficio di inventario all’avv. Giovanni Erroi che, da persona ingenua non poteva immaginare cosa potesse celare tanta fortuna. La verità è che in tutta questa vicenda emergono aspetti che se non fossero tragici per la loro gravità, li potremmo definire comici. Sono quelle contraddizioni che rendono curiosa la vita…Mah!
In merito agli appalti, Erroi dimentica (circostanza che si ripete spesso perché la sua memoria latita) di aver egli stesso fatto riferimento all’appalto di € 96.439,20 euro, in favore della medesima ditta tanto caro ad Erroi & Company, tentando furbescamente e maldestramente di addebitare al sottoscritto la paternità di tale affidamento, invece come chiaramente dimostrano gli atti, la paternità di quell’appalto è ascrivibile all’allora Assessore ai lavori Pubblici Achille Villani Miglietta per stessa ammissione di quest’ultimo a verbale stenotipografico nella seduta di Consiglio Comunale del 15.03.2013. I Fatti e gli Atti raccontano che Giancarlo Mazzotta, in disaccordo, abbandona l’aula. Non ho mai detto che durante quel Consiglio Comunale Erroi era presente, per cui non capisco perché lo stesso Erroi tenga tanto a sottolinearlo. Al contrario ho dichiarato che emerge un dato strano, e sul punto Erroi si rifugia nel silenzio tombale, che la ditta in questione è la stessa che riceve diversi affidamenti nell’ambito dei lavori pubblici, dall’amministrazione Erroi, talvolta anche senza avere i requisiti previsti dalla legge. Chi è, oggi, l’assessore ai Lavori Pubblici di Carmiano? Camillo Villani Miglietta, figlio dell’ex assessore Achille Villani Miglietta. Sarà un caso? Chissà. E poi ho dichiarato: “Vi è di più. Nel periodo, anni 2012-2017, alcuni funzionari del Comune di Carmiano incaricavano la ditta in questione per una serie di servizi, senza procedere mai al pagamento degli stessi e chiedevano alla Giunta Comunale di dare copertura finanziaria. Erroi dimentica, ma le carte parlano chiaro, che il sottoscritto, da sindaco anche in quella circostanza, in palese disaccordo, si rifiuta di presiedere la Giunta e non partecipa ai lavori. La copertura finanziaria al fine di consentire la liquidazione delle fatture della ditta avviene grazie proprio a chi? Provate ad indovinare. Giovanni Erroi!!! Delibera di Giunta n. 115 del 18/07/2018, sotto la Presidenza Erroi – Anche questa circostanza dimostra che Erroi mente spudoratamente”.
A dir poco ridicola e penosa risulta la dichiarazione di Erroi secondo cui: ”La legittimità di tutti gli atti amministrativi di cui sopra, è stata garantita dal Segretario Generale, senza mancare di precisare che l’azione politicoamministrativa è sempre dettata dal sindaco. Non può passare il concetto che Mazzotta, quando era sindaco, fosse ignaro delle dinamiche amministrative, a prescindere dalla scelta di presenziare o meno a determinate sedute”.
Valga il vero!!! Il segretario certifica la volontà espressa dall’organo di governo del Comune (Consiglio e/o Giunta che sia, a mezzo degli amministratoti presenti) e giammai decide in sostituzione dello stesso. Infatti, con l’apposizione della sua firma in calce alla delibera, garantisce la legittimità della volontà dei presenti ma non la bontà della scelta che, per legge, rimane di esclusiva competenza dell’organo politico. Mi dispiace per Erroi ma l’arte dello scarica barile non funziona, si assuma le proprie responsabilità.
Ricordo ad Erroi che l’azione politico-amministrativa in linea generale è condivisa dall’intera squadra di governo, a meno che un qualsiasi componente della squadra sia esso Assessore e/o Sindaco, in totale libertà, decida su argomenti specifici di abbandonare l’aula e/o non partecipare ai lavori perché non ne condivide la scelta amministrativa che in quel momento si delibera. D’altronde se, per assurdo, fosse come asserisce Erroi, che l’azione politico-amministrativa è dettata sempre dal Sindaco, io dovrei essere ritenuto responsabile anche delle scelte dello stesso Erroi di non firmare tra le altre, la Delibera dell’immobile confiscato, quella della Costituzione a parte civile del Comune di Carmiano contro la criminalità organizzata, o della scelta sempre di Erroi di presiedere la Giunta per liquidare, coincidenza vuole, sempre la stessa ditta, il cui titolare è rimasto coinvolto nell’operazione della DDA, e che, ulteriore coincidenza, ha ottenuto diversi e svariati appalti (in qualche caso non avendo nemmeno i requisiti previsti dalla legge) proprio dall’amministrazione Erroi. Poi, se tutte queste sono coincidenze, allora non mi resta che pensare che Erroi abbia litigato anche con la fortuna.
Erroi non tenti di confondere le acque, non ci riuscirà!!!
La verità è che Erroi cerca di distogliere l’attenzione dai problemi reali, alcuni atti e soprattutto le modalità ed i termini con cui è stata condotta la campagna elettorale alle amministrative del 2021, alcuni suoi sostenitori “discutibili” che in blocco decidono di votarlo, ecc., ecc. ecc.. Questi ed altri sono i pensieri che oggi riaffiorano dalle famose acque e che, evidentemente, destano paure e preoccupazioni per quanto forzatamente celate. Ma le difficoltà di Erroi si materializzano nelle risposte claudicanti, che lo inducono da cliché a trovare riparo nelle bugie, ma oramai si sono esaurite anche quelle, e consapevole di ritrovarsi in un cul de sac cerca di interrompere la via del confronto dialettico, viatico verso un’inesorabile verità. Pertanto ad un Erroi, oramai a corto anche di bugie, che, ha già preannunciato di lasciarmi l’ultima parola, aggiungendo in maniera dispregiativa “…per quell’antipatica mania di protagonismo”, il sottoscritto, invece, risponde che tutti i cittadini onesti di Carmiano e Magliano si attendono da lui l’ultima parola per chiarire loro quanto effettivamente accaduto durante le famigerate elezioni Amministrative del 07 novembre 2021, e soprattutto cosa si sente di riferire in merito alla ferma volontà del boss di seguire in maniera attiva le dinamiche politiche relative a quelle elezioni amministrative, al dichiarato e confermato sostegno elettorale in blocco di tutti gli amici, affiliati e affini dello stesso boss alla lista “Partecipiamo la Matita – Erroi Sindaco”. Inoltre, quali sono i suoi assessori che tanto evoca il boss, e cosa intende dire lo stesso boss, a elezioni concluse, con l’espressione: “Adesso devono dare…devono dare…” e tanto altro.
Questi e tanti altri simili sono gli interrogativi che turbano i cittadini che, in questo momento più che mai, richiedono a Erroi di assumere il ruolo di protagonista, raccontando la verità per rendere dignitoso il giuramento, dello stesso, di osservare lealmente la Costituzione Italiana anche quale forma di rispetto nei confronti della Comunità rappresentata. E’doveroso da parte di Erroi convocare con immediatezza un consiglio comunale monotematico, avrebbe dovuto già farlo da tempo! Se non provvederà in tal senso, a breve lo richiederò io personalmente insieme al mio gruppo politico. Il goffo tentativo di dribblare l’argomento anche attraverso un atteggiamento schivo e negligente condurrà esattamente al contrario, a riproporlo con maggiore insistenza, perché l’assordante silenzio sta rischiando seriamente di diventare una rumorosa conferma. Posteritas iudicabit!
Felice Anno Nuovo a tutti, nessuno escluso".
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Il comunicato del sindaco Gianni Erroi
«Respingo al mittente il maldestro quanto infelice tentativo posto in essere dal Consigliere Mazzotta che ha il solo intento di depistare l’attenzione dalle inchieste che lo riguardano e cercare, così, di ripulirsi l’immagine gettando fango su altri. 
Mazzotta mi accusa di non aver partecipato, in qualità di Assessore della sua passata Amministrazione, all’adozione di alcuni provvedimenti amministrativi diretti a colpire la criminalità organizzata.
Andiamo per ordine! 
Tengo, innanzitutto, a precisare che l’unico atto richiesto dal Mazzotta quando era Sindaco, su sollecito di S.E. il Prefetto e diretto, nello specifico, a colpire beni di sospetta provenienza illecita, fu la proposta di delibera di giunta con la quale si è manifestata la volontà dell’Ente di acquisire al patrimonio comunale i beni immobili confiscati, dettagliati nell’allegato “A” alla stessa delibera, approvato dalla Giunta Comunale all’unanimità e, quindi, anche dal sottoscritto.
La delibera, datata 17/07/2017, la n. 119, evidenziava in maniera chiara e precisa quali sarebbero stati i beni attinti dalla confisca. Evidenzio che atti successivi a questa non se ne rinvengono dalle piattaforme gestionali dell’Ente.
L’altra deliberazione “incriminata” che il sottoscritto, secondo il narrato del Mazzotta, non avrebbe approvato, riguarda la costituzione di parte civile dell’Ente in relazione ad un procedimento penale incardinatosi per alcuni fatti accaduti nel territorio di Monteroni di Lecce e limitrofi, tra cui Carmiano. Come ho già avuto modo di affermare in altre sedi, non ho ritenuto di sottoscrivere la proposta di delibera, dalla quale mi sono astenuto, perché tra gli imputati figurava un mio assistito, peraltro, nemmeno cittadino di Carmiano, che assistevo da tempo in qualità di Avvocato, sicché mi è sembrato quantomeno inopportuno farlo. 
Lo champagne, poi, di cui il Mazzotta parla, che un mio presunto sostenitore avrebbe regalato a terzi indagati, certamente non può riguardarmi; davvero si pensa che io debba anche preoccuparmi degli amici e/o conoscenti di persone incensurate che mi avrebbero democraticamente votato? Proprio no! Vengo a conoscenza, invece, solo da alcuni passi delle intercettazioni apprese dai media, in cui si racconta di un brindisi con champagne proprio in casa del Mazzotta per festeggiare l’arresto di taluni personaggi. Atteggiamento, questo, sintomatico di ben altro! 
Ritengo, comunque, che non si possa accusare deliberatamente una intera maggioranza, eletta democraticamente e che non spetta a Mazzotta riconoscerne la legittimità, a causa di alcuni articoli di stampa, che rispetto, ma che restano sempre e solo articoli di stampa. E se davvero dovessimo affidarci ai racconti della carta stampata, ci sarebbe tanto da evidenziare sulle vicende giudiziarie di Mazzotta. Dalla presunta truffa alla Regione Puglia, alla tentata corruzione al Comandante della Polizia Provinciale di Lecce, passando per la tratta delle armi in Colombia. 
Mazzotta oggi è la persona meno indicata a versare accuse su altri, infondate e prive del benché minimo riscontro investigativo, data la condanna da egli incamerata a due anni e sei mesi di reclusione per concussione. Mazzotta badi a risolvere i suoi problemi!
In ultimo, ma non per importanza, mi permetto di ricordare al Consigliere Mazzotta che gli stessi soggetti che avrebbero sostenuto la mia lista nell’ultima tornata elettorale, incappati nella recente operazione di polizia, sono stati suoi candidati nel 2010 (non semplici rappresentanti di lista) e che, al tempo, come nella tornata elettorale del 2021, erano incensurati. Inoltre, dal video del 31/10/2021, giorno in cui il Mazzotta presentava la sua lista nella piazza di Magliano, lo stesso, nell’elencare i suoi sostenitori, cita un personaggio pure protagonista nella recente operazione di polizia, e che nella sua Amministrazione ha rivestito cariche istituzionali.
Ricordo, altresì, che lo stesso soggetto a cui la mia Amministrazione ha affidato commesse, peraltro di non rilevante importo, che poi è risultato coinvolto in una recente indagine, ha ricevuto appalti per circa € 95.000,00 quando era Sindaco il Mazzotta, poi transatto il relativo importo ad € 75.000,00.
Il soggetto in questione, ho il dovere di precisare, era incensurato sia quando ha ricevuto appalti dall’Amministrazione Mazzotta, sia quando ha ricevuto commesse dall’Amministrazione da me guidata. Ed ancora, prima dell’affidamento delle commesse al riferito soggetto da parte della mia Amministrazione, sono sempre state acquisite tutte le certificazioni antimafia di rito e l’ultima liberatoria risale al marzo 2023.
Mazzotta guardi in casa propria! Ritengo, infine, che non sia sufficiente qualche articolo di stampa per riabilitare Mazzotta, così come non è ammissibile la strumentalizzazione della stampa per colpire persone perbene. Resto, come sempre, a disposizione dell’autorità inquirente e ripongo piena fiducia nella Magistratura». 
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Si conclude con la condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione per tentata concussione il processo in primo grado a carico di Giancarlo Mazzotta, ex sindaco di Carmiano, finito sul banco degli imputati a seguito della vicenda del 2014 sul rinnovo del consiglio di amministrazione della Bcc Terra d’Otranto, a Lecce. I giudici in composizione collegiale (Presidente Roberto Tanisi, relatore Elena Coppola, a latere Giovanna Piazzalunga) hanno ridimensionato l’impianto accusatorio: esclusa l’aggravante mafiosa per Mazzotta. Assoluzione per Giovanni Mazzotta (Conad) e Saulle Politi. Prosciolti anche Ennio Capozza, Maria Grazia Taurino, Luciano Gallo e Giovanni Mazzotta dall’ipotesi di estorsione.

Rigettata la richesta di risarcimento formulata dalle parti civili, Achille Villani Miglietta e Giulio Ferrieri Caputi.

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A processo l’ex sindaco di Carmiano, Giancarlo Mazzotta, e il figlio Paride Mazzotta (consigliere regionale di Forza Italia e coordinatore provinciale del partito). Si è chiusa così, davanti al gup Alessandra Sermarini, l'udienza preliminare svoltasi ieri. In tutto sono 18 le persone per cui il pm Donatina Buffelli aveva formulato richiesta di rinvio a giudizio. In due hanno definito con rito abbreviato, rimediando la condanna a un anno di reclusione. Sei le società coinvolte. Il giudizio inizierà il 6 luglio dinanzi al giudice monocratico.

Sono contestate accuse a vario titolo di evasione fiscale, turbativa d’asta, autoriciclaggio e truffa in danno della Regione Puglia per un importo di 3 milioni 570mila euro. In sostanza irregolarità sui redditi e sul valore aggiunto per un milione e 400mila euro per alcune aziende: la Giordano Infissi, la Pgh Barone per oltre 9 milioni tra il 2017 e il 2018. Il tutto tramite una cartiera, la Europa Costruzioni, che sarebbe stata messa su ad hoc. Secondo l’accusa attraverso un giro di fatturazioni sarebbero state documentate spese gonfiate per i lavori di ristrutturazione della struttura Barone di Mare, in località Torre Saracena di Torre Dell’Orso, marina di Melendugno del Salento. Da qui anche la possibilità di concorrere a ottenere un finanziamento della Regione, 3 milioni e 570mila euro, l’importo massimo previsto, per poter inserire nel novero anche lavori che non avrebbero potuto essere coperti dal contributo.

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati: Francesco Spagnolo, Stefano De Francesco, Paolo Spalluto, Andrea Sambati, Luigi Covella, Giuseppe Romano, Maurizio My Dimitry Conte, Francesco Vergine, Saverio Sticchi Damiani, Massimo Manfreda, Antonio Savoia, Giuliano Fina, Antonio Luceri, Claudio Di Candia, Enrico Cimmino, Giovanni Colomba, Roberto Eustachio Sisto, Pantaleo Cannoletta.

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Botta e risposta polemico sulla scuola dell’infanzia di Magliano tra il consigliere comunale Giancarlo Mazzotta e il sindaco Gianni Erroi.

In un comunicato il capogruppo Mazzotta a nome di tutti i consiglieri della lista “Ritorniamo Insieme” lancia l’allarme sul plesso della scuola dell’infanzia a Magliano: “Chiediamo più attenzione per la scuola dell’infanzia di Magliano, che sembra essere destinata ad una prossima chiusura. Magliano è una frazione importante, che conta circa 2.500 abitanti, pertanto un numero considerevole, e non è pensabile privare le famiglie e i bimbi della scuola pubblica. Tutto il Comune di Carmiano ha attualmente tre scuole dell’infanzia pubbliche, di cui una, appunto, a Magliano. I cittadini di Magliano – aggiunge Giancarlo Mazzotta - non possono essere così discriminati e maltrattati. Perciò, chiediamo al sindaco un impegno preciso in questa direzione: la scuola a Magliano è un diritto, un servizio essenziale di cui non si può fare a meno e il Comune deve dare una risposta alle famiglie”.

La replica del sindaco Gianni Erroi: “Non c’è in programma alcuna chiusura, ma è stata fatta solo una riunione con tutte le parti interessate per discutere alcune problematiche di carattere logistico, razionale e funzionale”. Posizione ribadita anche dal vicesindaco Stefania Arnesano, delegata all’istruzione e presente alla riunione in Comune a cui hanno preso parte anche la dirigente scolastica Maria Grazia Rongo e una rappresentanza di genitori. “Abbiamo voluto ascoltare le famiglie per indirizzare al meglio l’attività amministrativa che ci vede impegnati nella progettazione di opere infrastrutturali – spiega Arnesano - utili a migliorare la programmazione scolastica e la crescita pedagogica e culturale dei piccoli”.

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Con decreto del Presidente di giunta regionale della Puglia sono stati nominati i nuovi componenti del Consiglio della Camera di Commercio, Industria, Artigianato di Lecce. A Federaziende - la Confederazione Nazionale delle Piccole e Medie Imprese dei Lavoratori Autonomi e dei Pensionati – associazione di categoria a carattere Nazionale cono sede a Carmiano, sono state considerate, nelle fasi del procedimento amministrativo, regolarmente iscritte n. 371 aziende del comparto artigianato, n. 151 aziende del comparto industria, n. 782 del comparto commercio, n. 334 aziende del comparto Turismo e n. 202 aziende del settore servizi alle imprese. In ragione di tanto è scattato all’Organizzazione Datoriale un seggio di rappresentanza nel settore del Turismo che nel prossimo quinquennio 2022/2027 sarà occupato da Eleno Mazzotta, già Segretario Generale della Confederazione. Il professionista carmianese occuperà dunque una delle 25 poltrone di viale Gallipoli insieme ai colleghi di Coldiretti, CIA, Confartigianato, SAAS, CNA, API, Confindustria, CLAAI, PMItalia, Confcommercio, Confesercenti, FAI, ABI, LAICA, CGIL, ADICONSUM/FEDERCONSUMATORI. La data dell’insediamento del Consiglio è stata fissata dal Presidente Michele Emiliano al 7 febbraio presso la sede della Camera di Commercio di Lecce. ‘’Ringrazio i 1.840 imprenditori della Provincia di Lecce che hanno dato fiducia alla nostra Organizzazione e mi auguro di poter contribuire a costruire un Ente Camerale più vicino alle imprese’’ le parole espresse dal neo Consigliere Eleno Mazzotta.

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Archiviato dal gip del tribunale di Lecce, Simona Panzera, il procedimento a carico dell’onorevole Achille Villani Miglietta in merito alla denuncia per il reato di calunnia avanzata nel 2014 dall’ex sindaco di Carmiano, Giancarlo Mazzotta. Il giudice per le indagini preliminari, vista la richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero Carmen Ruggiero e il conseguente atto di opposizione depositato nel marzo del 2019 da Mazzotta, sentite le parti in camera di consiglio, ha ritenuto infondata la notizia di reato denunciata dall’ipotesi accusatoria presentata dall’avvocato Pantaleo Cannoletta nell’interesse di Giancarlo Mazzotta, circa un’annotazione di polizia giudiziaria redatta dal maggiore Nicola Fasciano dei carabinieri di Campi Salentina nella quale Villani Miglietta avrebbe rilasciato dichiarazioni in merito agli atti intimidatori avvenuti a Porto Cesareo nel gennaio 2014 ai danni del sindaco Albano e dell’ingegnere Basile.

In particolare – si legge nell’ordinanza del Gip - deve rilevarsi come non vi siano esiti investigativi né tantomeno dati obiettivi offerti dal denunciante, ovvero desumibili dall’atto di opposizione, che risultino idonei a fondare un giudizio di falsità dell’incolpazione ed oltretutto di sussistenza oltre ogni ragionevole dubbio dell’elemento oggettivo della calunnia.

Il gip Panzera quindi, valutata l’infondatezza della notitia  criminis a carico di Achille Villani Miglietta, difeso dall’avvocato Carlo Gervasi, ha disposto l’archiviazione del procedimento.

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La Regione Puglia ha avviato la procedura per revocare le prime due tranche del finanziamento di 3,5 milioni di euro concesso alla “Pgh Barone di mare”, una delle società riconducibili, secondo gli inquirenti, all’ex sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta.

Una vicenda in itinere, in cui la famiglia Mazzotta potrà opporsi alla revoca del finanziamento e difendersi nel merito dell’inchiesta giunta sul tavolo del pubblico ministero della Procura di Lecce, Donatina Buffelli.

Sul provvedimento, pare sia stata decisiva la segnalazione arrivata dal nucleo economico finanziario della Guardia di Finanza di Lecce, sull’esistenza di un’inchiesta penale che contesterebbe un giro di fatture gonfiate da parte di due delle aziende impegnate nei lavori di ristrutturazione e ampliamento del resort di Torre dell’Orso. Ma sulla procedura avrebbe ruolo anche l’interdittiva antimafia che ha colpito le aziende del gruppo.

 

Fonte: NuovoQuotidianodiPuglia

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