Operazione "Filo di Arianna" dei carabinieri del Ros in corso tra Lecce, Carmiano, Monteroni e Porto Cesareo. Sedici arresti e 47 indagati in tutto, per diversi reati, tra cui associazione mafiosa, finalizzata al traffico di droga, autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni, detenzione abusiva di armi e frode fiscale. Gli interessati sono presumibilmente legati al clan "Politi".
L'ordinanza è stata disposta dal gip Laura Liguori.
Le attività hanno consentito di ipotizzare diversi scenari quali la riorganizzazione conseguente all’operazione ''Labirinto'' del ROS (2018), nel cui ambito era stato arrestato anche del 51enne capo-clan Saulle Politi, favorita a partire dal 2019 dalla detenzione domiciliare di Gabriele Tarantino, classe 1979, che ne avrebbe assunto la reggenza, curando l’affiliazione di nuovi partecipi dell’organizzazione e la definizione delle strategie criminali.
Inoltre, gli assetti interni e l’esistenza di una cassa comune, ove confluivano i proventi illeciti che sarebbero stati utilizzati per il sostentamento degli affiliati detenuti e delle loro famiglie, nonché finanziamento di attività imprenditoriali riconducibili al sodalizio; i rapporti tenuti dal Tarantino con i capi di altri clan federati alla Sacra Corona Unita e con i vertici della cosca di ‘Ndrangheta “Mammoliti-Fischiante”.
Sotto il profilo del condizionamento del tessuto economico, è emersa la propensione delle articolazioni mafiose ad infiltrare le attività produttive locali, tra le quali i settori ittico, balneare e della ristorazione, nonché tramite la fittizia costituzione di società intestate a un cittadino di nazionalità albanese (indagato non destinatario di misura cautelare), utilizzate per riciclare i proventi illeciti mediante il sistema dell’emissione delle fatture per operazioni inesistenti.
In merito al traffico di stupefacenti, sarebbe emersa l’operatività di associazione facente capo al Tarantino che, anche tramite altri sodali, avrebbe curato gli approvvigionamenti di stupefacente destinato al mercato leccese (cocaina, eroina, hashish e marijuana) che avvenivano tramite fornitori operanti in Spagna o esponenti della cosca “Mammoliti-Fischiante”, attiva in Puglia e in altre regioni italiane e in diretti rapporti con fornitori Sud Americani e con narcotrafficanti internazionali.
Nel corso dell’operazione sono stati arrestati altri due soggetti trovati in possesso di circa 5 kg di cocaina e 300mila euro in contanti.