“Vino&gioielli nell’antichità e nella storia dell’uomo” in mostra oggi e domani nel Castello di Acaya.
Che cosa si portavano gli antichi nelle loro tombe? I ricordi più belli della loro vita: il cratere, con cui avevano bevuto il vino durante le cene con gli amici e i gioielli che allora come ora segnavano i momenti più belli della loro vita.
Nasce da queste considerazioni la mostra “Sono morto, ma sono stato felice, vino&gioielli nell’antichità e nella storia dell’uomo”, ideata dalla rivista di turismo e cultura del Mediterraneo Spiagge, diretta da Carmen Mancarella con la direzione artistica di Ronzina Malecore e con il patrocinio della Provincia di Lecce e Crotone e dell’Istituto di Culture Mediterranee, Media partner “ViviCittaNews” e “Spiagge” e in partenariato con numerose associazioni del Salento.
I vini della Cantina Conti Zecca, tra le più antiche e prestigiose del Salento, saranno abbinati ai gioielli del maestro orafo di Crotone Michele Affidato, che ha firmato il diadema della Madonna di Cestokova. Affidato è anche l’orafo ufficiale dei Premi della Sezione Speciale di Sanremo.
Appuntamento oggi alle 18.00 nel castello dell’Acaya per l’inaugurazione della mostra, che sarà poi visitabile anche per tutta la giornata di sabato 6 ottobre dalle 10.00 alle 20.
Ad Acaya i gioielli e il vino si intrecceranno agli straordinari reperti archeologici che sono emersi dalle campagne di scavo a Roca Vecchia, una città misteriosa, che sin dal 1560 avanti Cristo era custode di un grande santuario proteso sul Mediterraneo, il Santuario della Poesia dove sono state trovate iscrizioni in greco, latino e messapico. L’obiettivo è di riattualizzare il messaggio che ci hanno lasciato gli antichi. Contemporaneamente sarà visitabile infatti anche la “Mostra Roca nel Mediterraneo”.