Grazie ViviCitt@ per l’ospitalità a queste mie riflessioni, ma soprattutto per il dibattito che avete aperto sulle elezioni comunali a Carmiano.
Il 7 novembre si voterà dopo quasi 2 anni di commissariamento della vita democratica e istituzionale del nostro Comune e, a circa 20 giorni dal Decreto del Ministero degli Interni di fissazione delle elezioni, in assenza di sedi partito o di luoghi di aggregazione, tutto si sta componendo e scomponendo nel dialogo interpersonale tra i soliti noti della politica, lasciando fuori ogni risorsa umana del resto della ricca e frizzante società civile delle comunità di Carmiano e Magliano.
I tempi ristretti imposti dal Ministero stanno sicuramente favorendo questa situazione; il percorso giurisdizionale delle vicende che hanno portato al Commissariamento del Comune non è ancora concluso, eppure gran parte delle stesse persone sono in pista per le ricandidature.
A mio parere questo non fa che allontanare i cittadini dall’amministrazione della cosa pubblica, perché non si intravvede lo spirito di “Servizio” e del “Bene Comune” proprio della Politica che si candida ad amministrare le nostre comunità.
Il mio non vuole essere un giudizio che invece spetta, come in tutti gli Stati democratici agli organi preposti, ma una riflessione politica che è comune a tanti concittadini.
La replica so che è semplice: perché chi ha idee non si fa avanti presentando proposte da sottoporre al giudizio dell’elettorato?
Aver svuotato i luoghi di aggregazione politici nelle due comunità rende più difficile il lavoro di quanti non sono organizzati per comporre liste, elaborare programmi e condividerli con gli organismi democratici, raccogliere sostegno. In sostanza si è creato un circolo vizioso che porta alla anestetizzazione della partecipazione alla vita politica e amministrativa.
Carmiano e Magliano hanno invece bisogno di un ambizioso progetto di rilancio della partecipazione civile; di una nuova dotazione organica della macchina burocratica fatta di professionalità, merito e trasparenza in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini e del territorio; di un progetto politico di lungo respiro che favorisca il sistema imprenditoriale e l’insediamento di nuove attività produttive per rilanciare l’economia e il lavoro valorizzando le potenzialità esistenti; di una idea chiara di servizi sociali e socio sanitari propri di un Paese civile per dare opportunità di istruzione, assistenza ai bambini, alle persone anziane e diversamente abili, ma anche opportunità ai giovani e alle donne di poter realizzare le proprie aspettative di vita.
E ancora: azioni di tutela del territorio in coerenza con un’urbanizzazione a misura d’uomo che salvaguardi l’ambiente, ma anche in funzione delle misure di contrasto ai cambiamenti climatici assumendo iniziative per favorire la transizione ecologica, assumere iniziative di rilancio, dopo i duri mesi di pandemia per recuperare sicurezza e la socialità con azioni culturali, sportive e di lavoro.
Carmiano e Magliano hanno bisogno di una decisa svolta che non può che essere guidata dalle migliori energie della nostra comunità, ancorate da valori morali ed etici ben saldi, che si propongano per amministrare il Paese in funzione del “Bene Comune” e per un futuro migliore delle nuove generazioni.
Franco Surano