Ringraziamo Andrea Tafuro e ViviCitt@ per lo spazio concessoci, l’unico pienamente messo a disposizione, in grado di stimolare un dibattito democratico.
In questi giorni, abbiamo letto con attenzione gli interventi che si sono succeduti: sono tanti e diversi i buoni propositi che si accingono a fare da apripista a questa campagna elettorale. Abbiamo letto di “lasciare spazio ai giovani”, “creare una rete”, “interagire”.
Dati i rumors che si susseguono in paese in merito a presunte candidature, non possiamo che constatare come questo “cambiamento” tanto invocato non sia in realtà così tangibile. Aria nuova? Ma nemmeno per sogno: tra soggetti che intendono proporsi come amministratori dell’assise comunale, nonostante un procedimento ancora pendente (il che sarebbe una questione di opportunità, più che di legalità), e soggetti che non sono di certo nuovi alla politica carmianese, questo auspicato cambiamento, in termini di risorse umane, non ci sarà proprio.
Noi giovani di oggi siamo figli di un periodo storico senza certezze, che ci mette davanti alle più grandi sfide dell’ultimo secolo senza gli strumenti per affrontarle. Siamo vittime di un gap sociale con le generazioni passate in termini di opportunità, parità di diritti, prospettive e, soprattutto, di esempi virtuosi da seguire.
Tutto ciò è amplificato nella nostra realtà, dove l’arretratezza del piccolo comune del sud, l’accentramento di potere nelle mani di pochi, e la mancanza di una forte rappresentanza della componente giovanile crea impedimenti ancor più grossi che di certo non favoriscono un cambiamento.
E da qui che nasce quel sentimento di solitudine che caratterizza la nostra generazione, in cui purtroppo ci riconosciamo anche noi.
Ciò nonostante non vogliamo che tutto questo diventi una banale scusa per assentarci dal dibattito politico o, peggio ancora, dalla partecipazione attiva alla vita sociale del nostro paese, trincerandoci dietro ad un improduttivo ostruzionismo.
Da giovani che hanno vissuto e vivono tutt’ora l’associazionismo, l’università e quant’altro crediamo innanzitutto che il chiodo fisso debba essere uno: la cultura. Aristotele diceva che la cultura è un ornamento nella buona sorte ed un rifugio nell’avversa. E di sicuro Carmiano non ha goduto di buona sorte, anzi.
Proprio per questo crediamo che il rilancio di un paese commissariato per infiltrazioni mafiose passi dalla cultura: il rifugio migliore di cui c’è bisogno.
Cultura per tutti ed a tutti i livelli: sostegno alle giovani eccellenze del nostro paese, riscoperta delle tradizioni e dell’attaccamento ai valori tipici del nostro essere, accoglienza delle diversità come motivo di arricchimento per noi stessi.
È necessario garantire investimenti in welfare, non solo economici ma anche in termini di tempo ed attenzione. Parità di diritti nel 21esimo secolo significa parità di opportunità, di mobilità, di accesso allo sviluppo tecnologico, di apprendimento.
Per questo motivo è necessario maggior contatto con Lecce e dintorni, con l’Università e con le personalità virtuose della nostra Puglia: perchè non sfruttare luoghi come il “Parco della Musica” ed il “Peppino Impastato” siti a Magliano per creare aule studio e centri di riferimento culturali ? Il virtuosismo non è una chimera: basterebbe guardarsi attorno. Leverano e Copertino sono esempi vincenti. Tra la nostra realtà e le succitate, certamente, vi sono differenze sostanziali sotto vari punti di vista. Questo però non preclude in alcun modo la possibilità di prenderli come modelli, in quanto questi hanno saputo ottimizzare tutte le risorse, da quelle imprenditoriali a quelle culturali e sociali, facendole confluire verso un unico obiettivo, quello di dare nuova linfa al paese. Ed è proprio questo che manca a Carmiano da anni: lo spirito di innovazione e l’ottimizzazione di risorse economiche e sociali, necessarie a rivitalizzare attività commerciali e culturali: la promozione di “eventi” che possano coniugare il tutto e rendere realmente attivo e “conosciuto” il nostro paese. Un paese ormai tristemente noto esclusivamente per vicende di cronaca.
Bisogna, insomma, combattere quel senso di rinuncia che tante ragazze e tanti ragazzi in questi anni hanno patito. Far capire loro che fare politica non significa raccattare voti, ma analizzare i problemi che ci circondano e provare a porvi rimedio tutti insieme, un passo alla volta, perchè le vittorie semplici sono spesso le più ingannevoli.
Il dialogo è sicuramente una chiave fondamentale per il raggiungimento di questo obiettivo: come ha suggerito l’associazione ACAM è importante d’ora in avanti creare rete, interagire, coinvolgere le realtà associative, che rappresentano un punto di collegamento fondamentale tra istituzioni e territorio.
Indubbiamente l’associazione Giovani INformazione, così come la più giovane Liberamente, ha potuto toccare con mano quanto sia difficile per un giovane di Carmiano o Magliano vivere a pieno la comunità e proporre un’idea: gli impianti indubbiamente non mancano, ma sono in disuso o vengono fruiti in maniera diversa da quanto ci si possa immaginare. È importante promuovere iniziative di rivalutazione, e tutto ciò potrà essere facilitato dai denari del PNRR che permetteranno a chi amministrerà di intervenire in maniera decisiva.
Per noi rivalutare uno spazio pubblico vuol dire assumersi responsabilità e piacere di riempirlo di idee e persone, svilupparci iniziative accessibili a tutti, unire le forze per riqualificarlo, sfruttare l’arte e le sue forme più moderne per renderlo un posto più vivibile, creare un pretesto di aggregazione in cui tutti possano fare del bene ed allo stesso tempo divertirsi.
È questo il principio che negli anni ci ha mossi nell’organizzazione di iniziative come lo Street Art, il Torneo dei Rioni, le Giornate della Cultura etc con le quali siamo riusciti in un colpo solo a legare tutti questi obiettivi a costo zero: obiettivi che, nel nostro piccolo, vorremmo trasmettere ai nostri prossimi candidati.
Capitolo impiantistica sportiva: è vergognoso lo stato di incuria in cui è stato lasciato il Campo Comunale “Gloria” in tutti questi anni. Cultura è anche e soprattutto sport: e Carmiano è un paese che storicamente ha vissuto di calcio e che in questi anni è stato defraudato di un elemento che lo identifica come tale, parte del suo background culturale. Ciò fa il paio con l’assurda gestione del pallone tensostatico di Magliano (praticamente non utilizzato) e del Palazzetto dello sport di Carmiano, tenuto sù dalla buona volontà dell’ASD New Basket Carmiano e della PVK Carmiano: anzi accogliamo con piacere la notizia del finanziamento intercettato dalla commissione prefettizia che permetterà al Palazzetto di essere ristrutturato in parte.
Che Carmiano, da anni a questa parte, non sia un paese per giovani lo sappiamo benissimo. Eppur qualcosa si muove. Nell’ultimo anno il numero di associazioni è in continua crescita, ed ognuna di esse è portatrice di interessi sociali differenti tra loro. L’auspicio, quindi, è che queste realtà non vengano messe da parte dai futuri amministratori, ma che vengano coinvolte concretamente, in quanto parti sociali attive e risorse interessate a rendere questo paese sempre più un luogo per giovani. La prerogativa però, è certamente che tutto questo avvenga con criterio ed in maniera trasparente: niente clientelismo e protagonismi, ma progettualità, dialogo e coinvolgimento.
Non possiamo permetterci altri errori.
Giulio Conversano, Emanuele Spagnolo, Yuri Vadacca, Marco Vetrugno, Massimo Vetrugno, Mattia Vetrugno
-Direttivo Giovani INformazione-