Il 17 aprile 2021 ho pubblicato un articolo su ViviCittà News il cui incipit era "AMMINISTRATIVE Carmiano-Magliano: vogliamo iniziare a parlarne?"
Tale articolo non aveva grandi pretese, ma intendeva avviare solo un libero dibattito sulla realtà politica locale in vista del voto amministrativo. Il mese successivo, sempre sulla stessa testata online, pur continuando a stimolare i cittadini a discutere del problema, constatavo la scarsa propensione al dibattito. Nel mese di settembre, anche in considerazione dell'inaspettato anticipo della data del voto, veniva lanciato l'appello per organizzare un'assemblea pubblica in presenza che, a parte qualche rarissima adesione, è caduto nel vuoto.
Oggi, a poco meno di una settimana dalla scadenza per la presentazione delle liste, sento parlare di una lista della "sinistra". Menomale! Mi mancava, per una visione più completa, la chiave di lettura della realtà locale da parte della cosiddetta "sinistra". Capisco che si sia trovata di fronte a grandi sfide, quali crisi economica e sociale, cittadini e giovani preoccupati del futuro, una "destra" radicata e forte nel tessuto sociale di Carmiano-Magliano. Ma, pur con le attenuanti in relazione a quanto sopra esposto, l'assordante silenzio di questi mesi da parte di alcune persone colte e capaci, ritenute di sinistra, fa pensare, purtroppo, ad un appiattimento del pensiero politico che ha comportato un diffuso quanto umiliante conformismo forse alla mercé, in via rigorosamente gerarchica, del politico di riferimento con scelte (meglio con "non scelte") difficili da capire. La sinistra c'è dove operano persone che "pensano" non solo con la mente, ma anche "col cuore". Essa è nata per ravvivare il pensiero, riscaldare i cuori, tirare fuori dalla mediocrità i cittadini e per promuovere una capacità organizzativa impegnata nel combattere ogni forma di povertà e di emarginazione. Il tutto tramite azioni concrete nelle istituzioni e nelle associazioni culturali da un lato e la costante ricerca del pubblico confronto dall'altro.
Per quanto mi è dato sapere non ci sono state serie ed approfondite riflessioni sulla fase che sta attraversando Carmiano-Magliano, ma solo conversazioni private. Ed il fatto che ciò sia avvenuto anche a "destra" non giustifica certo la "sinistra". Forse, se ci fosse la buona volontà, si farebbe ancora in tempo a discutere e prendere decisioni ponderate. Una valutazione a freddo ed uno sguardo retrospettivo non nuocerebbero certo al paese, anzi aiuterebbero a capire che essere di sinistra oggi non significa portare un vessillo in consiglio comunale, ma agire sempre con la mente aperta verso gli interessi della comunità e tenendo il cuore vicino ai singoli, specie ai più fragili.
Pertanto, sulla base di queste premesse e lavorando in spazi di democrazia sempre più allargati, io credo si possa avere un comportamento "di sinistra" anche in una lista "civica" sbilanciata verso "destra", e viceversa, ammesso che questa distinzione in un voto amministrativo locale abbia ancora senso. Ricercare in questo momento una lista "pura" di soli componenti di sinistra, senza che tutto ciò sia stato preceduto da un dibattito, non solo è fuori tempo massimo, ma è velleitario e per certi aspetti anacronistico.