Si, la democrazia è definitivamente deceduta!
Il dottore Lauretti, congiuntamente ai suoi accoliti, dimentica, dolosamente, che proprio dieci anni or sono per interessi personali e non sociali e/o della collettività decise di cambiare rotta e attraccare in un porto apparentemente più sicuro. Gli stessi soggetti che dieci anni fa pensavano di nutrire la popolazione carmianese con il cibo della democrazia partecipata, oggi, con gli stessi ingredienti, hanno nuovamente e senza ritegno inteso svuotare il piatto e affamare politicamente la stessa gente.
E’ vero che la politica appartiene agli illogici e incoerenti sofisti, ma oggi leggo, a chiare lettere, l’amarezza di un gruppo che viene privato non solo delle idee, anche dei propositi.
La democrazia è morta! La colpa, quindi, è da imputare esclusivamente a quel gruppo di cittadini che, di volta in volta, militano nello schieramento che meglio garantirà loro le proprie esigenze. La compagine e l’agglomerato di cittadini che si sono frapposti alla reale democrazia, era composta, da un ingrediente velenoso: l’odio. Nulla di ciò, quindi, può adeguatamente rappresentare la democrazia. Il mea culpa quindi va rispedito al mittente che, ancora una volta, non ha consentito alla cittadinanza di esprimersi liberamente e senza condizionamenti.
L’imponente massa di notizie false condite da veleni sociali e familiari ha consentito, ad uno sparuto gruppo di dissidenti, una risibile vittoria elettorale. Gli stessi dissidenti, che nel 2010 rappresentavano la macchina del fango sociale, oggi si ergono a moralizzatori e vivaci rappresentanti del popolo.