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Mercoledì, 18 Dicembre 2024
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Carmiano: "Tra vecchio e nuovo, AAA programmazione cercasi"

Carmiano: "Tra vecchio e nuovo, AAA programmazione cercasi"

Oggi vorrei lanciare qualche provocazione. Nelle “CASE NUOVE”, c’è qualcosa di “vecchio”? A voi la risposta. A me qualche riflessione, ovviamente il tutto a fin di bene. Innanzitutto inizio con qualche considerazione circa la necessità ormai improcrastinabile di pianificare la gestione del territorio. Parto dall’idea che l'urbanistica è una disciplina fondamentale per modificare più o meno intelligentemente qualunque area che interessi direttamente o indirettamente la vita dell’essere umano. In particolare essa può supportare gli amministratori nel pianificare e gestire lo spazio urbano abitativo, e quanto ad esso collegato, in modo da soddisfare al meglio le esigenze di una comunità. Carmiano ha vissuto un’espansione urbanistica significativa nel secolo scorso specialmente dopo la Seconda Guerra Mondiale. Infatti, durante il boom economico e nei decenni successivi si è verificato un aumento della popolazione ed un conseguente bisogno di nuove e più moderne abitazioni. Ciò ha portato ad uno sviluppo edilizio accelerato, talvolta caratterizzato da una politica poco pianificata e molto permissiva. Quindi si può affermare che la crescita urbanistica di Carmiano (così come peraltro è successo in tanti altri paesi del Salento) non ha certo seguito una traiettoria ben organizzata e lungimirante.
Tuttavia, il nostro comune presenta alcune peculiarità su cui bisognerebbe riflettere un “attimino”. A mio modesto avviso, Carmiano, semplificando il tutto con una visione di tipo antropomorfico, è andato avanti storicamente all’insegna del “carpe diem”. Mi spiego con qualche fatto noto a tutti. A Carmiano non c’è una piazza, bene: creiamone una abbattendo la Chiesa Madre! A Carmiano c’è bisogno di trovare una piccola area per consentire il potenziamento dell’energia elettrica, bene: creiamone una all’interno del cortile della scuola! E nel terzo millennio? Purtroppo l’espressione “Historia magistra vitae est” a Carmiano non sempre ha funzionato e quindi… bisogna trovare una zona per edificare la caserma dei Carabinieri, bene: facciamola edificare dove c’è immediata disponibilità di terreno, a prescindere dal fatto che sia o meno ben integrata col cuore di Carmiano e con quello della frazione di Magliano.   
Ma Carmiano non solo non si è proteso in avanti alla ricerca di una moderna qualificazione del proprio territorio, purtroppo non sempre si è voltato indietro per osservare quanto era sopravvissuto all'usura del tempo e all'incuria dell'uomo per tutelarlo adeguatamente e tempestivamente, ovviamente fatta salva qualche eccezione. A proposito di quest’ultimo punto, un’ulteriore riflessione riguarda proprio la tutela del patrimonio storico, culturale e religioso. Carmiano-Magliano, pur senza eccellere rispetto a molte altre città del Salento, come queste ultime possiede un'importante eredità culturale e paesaggistica che richiede protezione e valorizzazione. Tutto ciò è emerso anche recentemente dalle relazioni di autorevoli nostri concittadini nel corso di un interessante incontro, promosso dalla Pro Loco, che ha avuto come oggetto “TRADIZIONI RELIGIOSE E CULTO MARIANO A CARMIANO”. 
Si tratta solo di riflessioni e non certo di osservazioni pretestuose per criticare qualcuno. Sono convinto che Carmiano-Magliano presenti, nel suo complesso, potenzialità inespresse che, nel caso della gestione del territorio, potrebbero essere valorizzate mediante progetti adeguati. Tali progetti, elaborati e suggeriti da esperti del settore, una volta condivisi dagli Amministratori, dovrebbero essere portati avanti con determinazione. Ma ecco un’altra provocazione: questa comunità, sarebbe pronta a farsi coinvolgere nei processi decisionali legati all'utilizzazione del territorio, qualora l’Amministrazione ritenesse opportuno prendere un’iniziativa del genere? Di sicuro un coinvolgimento dei cittadini in tal senso non può avvenire all’improvviso e senza un graduale ma progressivo coinvolgimento nella vita sociopolitica del paese di settori importanti della comunità e soprattutto dei giovani. Carmiano potrebbe trarre vantaggio da una sapiente interazione e dal dialogo costruttivo tra amministratori e cittadini volenterosi. Qui non si intende parlare demagogicamente di strumenti come forum pubblici e consultazioni aperte, ma di creare occasioni di discussione almeno su questioni di maggior rilievo per la comunità. Mi avvio alle conclusioni con due ultime provocazioni: chi dovrebbe promuovere tali occasioni? E dove dovrebbe avvenire il confronto?  
Tonino Lauretti
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