Furia si abbatte sui consiglieri maglianesi: "Dimettetevi"
In merito all'articolo del 14 giugno c.m., pubblicato su vivicittanews.it, denominato “Lavori in corso a Carmiano e Magliano” per il rifacimento del manto stradale, non posso fare a meno di ossevare, da cittadino maglianese prima che come coordinatore di partito, una profonda differenza di trattamento nella ripartizione dei fondi, stanziati dal governo centrale, che il Comune di Carmiano ha destinato al rifacimento del manto stradale nella frazione di Magliano.
Noto che solo via XXIV Maggio è ubicata sul suolo maglianese, in un rapporto di una via su otto. Facendo una rapida operazione matematica, possiamo affermare che il 90% dei fondi è stato destinato al comune di Carmiano mentre solo il 10% nella frazione di Magliano. In merito a questa ripartizione, da cittadino e rappresentante di partito, senza voler essere capzioso e senza polemica alcuna, vorrei porre tre quesiti all'amministrazione comunale:
1 Chi e secondo quale metro di misura ha ritenuto utile intervenire per il 90% dei fondi sul suolo di Carmiano e solo per il 10% su quello di Magliano?
2 secondo quale criterio su tutta la rete stradale maglianese proprio via XXIV Maggio è stata ritenuta la via più importante su cui intervenire?
3 considerando la presenza nel consiglio comunale, di rappresentati maglianesi eletti per rappresentare al meglio Magliano, mi chiedo se alla luce dei risultati non ottenuti sia più idoneo continuare su questa via o rassegnare delle più dignitose dimissioni.
Concludendo ed augurando a tutti buon lavoro, auspico che le prossime decisioni in merito alla ripartizione di fondi ed interventi sul territori, siano animate oltre da una gerarchia d'importanza, anche da un reale concetto di equità tra comune e frazione.
Marco Furia - Coordinatore provinciale dei popolari per l'Italia
TAP: “Salento tradito”
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Marco Furia, coordinatore provinciale Lecce di “Popolari per l’Italia” in merito alla vicenda Tap.
“È un intero popolo, un'intera terra quella che deve fare i conti con il costo del tradimento, quello peggiore perché perpetrato dai suoi stessi figli, quelli che fino a ieri si ergevano come paladini e che in questo nome hanno raccolto un grandissimo consenso popolare.
Sì, perché ragionare da populista e promettere di tutto sfruttando la disperazione di un popolo, al fine di raccoglierne i consensi è un reato da ultimo girone dell'inferno dantesco.
È facile promettere di smantellare un progetto in 15 giorni come è facile promettere di chiudere indotti industriali, al pari di quanto è redditizio promettere di dare voce ad una terra che per troppo tempo è stata costretta al silenzio, il difficile è mantenere poi quelle promesse, ed è qui che si è gettata la maschera ed è uscito il vero volto del populismo made in Salento, perché si possono prendere in giro tutti per un breve periodo o pochi per sempre ma non tutti per sempre.
Ora nel valzer dell'arrampicata sugli specchi del dare comodamente la colpa agli altri, sarebbe utile ricordare che il tanto vituperato centrodestra, già nel 2011 ha esposto il problema, sarebbe utile cercare i colpevoli in casa propria mettendo fine al mantra del e allora gli altri?, sarebbe utile assumersi le proprie responsabilità e non parlare di scuse ma di dimissioni.
Il Salento merita maggior rispetto come terra ed i salentini maggior considerazione come cittadini, la mia terra non merita false promesse ed assistenzialismo, la mia terra merita il rispetto che la sua antica storia le garantisce di diritto di avere e non dimenticherà di ripagare con la stessa moneta chi l'ha tradita”.
Marco Furia