Riceviamo e pubblichiamo la nota di Marco Furia, coordinatore provinciale Lecce di “Popolari per l’Italia” in merito alla vicenda Tap.
“È un intero popolo, un'intera terra quella che deve fare i conti con il costo del tradimento, quello peggiore perché perpetrato dai suoi stessi figli, quelli che fino a ieri si ergevano come paladini e che in questo nome hanno raccolto un grandissimo consenso popolare.
Sì, perché ragionare da populista e promettere di tutto sfruttando la disperazione di un popolo, al fine di raccoglierne i consensi è un reato da ultimo girone dell'inferno dantesco.
È facile promettere di smantellare un progetto in 15 giorni come è facile promettere di chiudere indotti industriali, al pari di quanto è redditizio promettere di dare voce ad una terra che per troppo tempo è stata costretta al silenzio, il difficile è mantenere poi quelle promesse, ed è qui che si è gettata la maschera ed è uscito il vero volto del populismo made in Salento, perché si possono prendere in giro tutti per un breve periodo o pochi per sempre ma non tutti per sempre.
Ora nel valzer dell'arrampicata sugli specchi del dare comodamente la colpa agli altri, sarebbe utile ricordare che il tanto vituperato centrodestra, già nel 2011 ha esposto il problema, sarebbe utile cercare i colpevoli in casa propria mettendo fine al mantra del e allora gli altri?, sarebbe utile assumersi le proprie responsabilità e non parlare di scuse ma di dimissioni.
Il Salento merita maggior rispetto come terra ed i salentini maggior considerazione come cittadini, la mia terra non merita false promesse ed assistenzialismo, la mia terra merita il rispetto che la sua antica storia le garantisce di diritto di avere e non dimenticherà di ripagare con la stessa moneta chi l'ha tradita”.
Marco Furia