"BAR DELLO SPORT - parola al tifoso"
Premere tasto reset e ripartire. Questo deve essere il diktat del Lecce di mister Eugenio Corini, ormai in bambola totale. Anche oggi, i giallorossi non riescono a vincere e soffrono terribilmente per strappare un misero pareggio, contro una bella Reggina che avrebbe meritato la vittoria. Il Lecce è come un pugile andato KO: alla vigilia della sosta era secondo, in tre partite ha perso due posizioni compromettendo la serie A diretta. Una caduta libera non pronosticabile. Di chi le responsabilità? Proprio di tutti.
Il Lecce è stato troppo discontinuo: gambe e testa hanno girato soltanto per una piccola parte della stagione. E questo aumenta il rammarico su quello che poteva essere l'esito di questo campionato, che probabilmente vedrà trionfare una Salernitana, con appena 43 gol fatti e che sicuramente emulerà il Crotone di questa stagione nella prossima serie A. 6 vittorie in 19 gare interne, un bottino assolutamente ridicolo. E ben 45 goal subiti, con la banda del buco Lucioni-Meccariello, a cui si è aggiunta lo spaesato Zuta, oggi in grandissimo spolvero.
Ora comunque non è il momento dei processi, li faremo a stagione conclusa: è necessario catalizzare l'attenzione sull'appendice playoff che andremo ad affrontare. Partiremo dalla semifinale, il che è un ottimo vantaggio, anche se al 99 % da quarti in graduatoria. Reset, schiarire le idee, riposare: questo deve valere per tutti. Anche per mister Corini, assolutamente incapace di dare una svolta alla squadra nei momenti di difficoltà di questo rush finale e apparso in totale confusione. Il secondo tempo di Lecce-Reggina ne è il manifesto: toglie il migliore in campo Stepinski, per un'altra punta. Perché cambiare ruolo per ruolo e non rischiare le tre punte, visto che il pareggio non serve a nulla? Decide poi di cambiare sistema di gioco soltanto a 5 minuto dal termine inserendo la terza "punta" Yalcin, sempre più pesce fuor d'acqua in questo Lecce e adattando Nikolov esterno. Un pasticcio totale.
La paura ha inevitabilmente preso il sopravvento: ma è arrivato il momento di metterla da parte. Altrimenti alla fine parleremo di una squadra forte si, ma non vincente e terribilmente impacciata. Noi tifosi ci auguriamo dei playoff all'altezza. Se verranno disputati alla stregua di queste tre gare, verremo spazzati fuori senza appello: ma voglio fidarmi di questa squadra, che è stata comunque in grado di smentirci. Un ultimo cenno lo merita Marco Mancosu, il nostro capitano: straordinario sia dentro che fuori dal campo. Portaci in serie A!
Up Stepinski, Mancosu
Down Meccariello, Zuta, Lucioni, Gabriel
LECCE - REGGINA 2 a 2
Lecce: Gabriel; Maggio (84’Yalcin), Lucioni, Meccariello, Zuta (46’Gallo); Bjorkengren (77’Nikolov), Hjulmand, Majer (69’Henderson); Mancosu; Stepinski (69’Rodriguez), Coda. A disposizione: Bleve, Vigorito, Pisacane, Paganini, Yalcin, Nikolov, Dermaku, Listkowski, Gallo, Henderson, Tachtsidis, Rodriguez. Allenatore: Corini.
Reggina: Nicolas; Del Prato, Loiacono, Stavropoulos, Liotti; Crimi, Crisetig (Lakicevic); Bellomo (58’Menez), Edera (14’Okwonkwo), Rivas (35’Bianchi); Montalto (58’Denis). A disposizione: Guarna, Plizzari, Cionek, Dalle Mura, Lakicevic, Bianchi, Chierico, Denis, Ménez, Orji, Petrelli. Allenatore: Baroni.
Arbitro: Marco Guida della sez. di Torre Annunziata
Marcatori: 6’ Edera, 14’ e 16’ Stepinski, 26’ Montalto
Emanuele Spagnolo