Non un bel rientro quello del Lecce dalla sosta nazionali. I giallorossi, dopo il successo di Salerno, vengono fermati sull'1-1 dalla Cremonese al "Via del Mare". E se c'è una squadra che può recriminare sul risultato è sicuramente quella di Alvini.
Il Lecce si dimostra abulico, non al top della condizione, certamente anche per merito dei grigiorossi. La "Cremo" infatti chiude tutte le fonti di gioco leccesi: Strefezza e Banda sembrano pesci fuor d'acqua, completamente estraniati dalla manovra, con i terzini che non forniscono sufficienti rifornimenti (l'unica triangolazione porterà al rigore per atterramento di Gendrey, trasformato da Strefezza). Lo stesso Hjulmand è ingabbiato: da un suo errore grossolano nasce l'azione del rigore poi trasformato da Ciofani (unico, dal dopoguerra, ad aver segnato contro il Lecce in tutte le categorie professionistiche, dalla C alla A). Gli ospiti, che cambiano modulo per l'occasione, giocano un buon calcio: Zanimacchia e Okereke ripartono con velocità e spesso creano i presupposti per far malissimo alla retroguardia di casa, il centrocampo grigiorosso si dimostra nettamente superiore non solo nell'organizzazione della manovra, ma anche nei duelli individuali. Falcone evita il peggio e permette alla truppa di Baroni di strappare un punto tanto insperato quanto importante per la classifica. Restano le perplessità sulla bruttissima prestazione dei giallorossi, sul perché il mister in situazioni dove il Lecce è chiamato a fare la partita non cambi registro tattico, perfetto invece in situazioni in cui bisogna chiudersi e ripartire. Ma ciò che contano ora sono i 7 punti ed una posizione di classifica abbastanza tranquilla, per quanto tutte le concorrenti siano racchiuse in pochi punti. Piccolo dato positivo: questo è il terzo risultato utile consecutivo. Piccolo dato negativo: tra Empoli, Monza e Cremonese (tutte tra le mura amiche), il Lecce ha raccolto soltanto tre pareggi non vincendo mai. Maledizione "Via del Mare" ? Ed ora Roma e poi Fiorentina: un calendario non certo agevole.
Emanuele Spagnolo