Operazione “cerchio”, appalti e rinnovo dei vertici “Bcc”, questi alcuni dei punti chiave del report della commissione d’accesso agli atti nominata dal Prefetto di Lecce Maria Teresa Cucinotta e del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, presenti nel decreto di scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Carmiano, notificato ieri, dopo la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all’ex sindaco Giancarlo Mazzotta, ai consiglieri comunali, al segretario generale e ai tre commissari straordinari incaricati di gestire l’Ente per i prossimi 18 mesi.
Sotto i riflettori l’operazione di polizia giudiziaria “cerchio” che portò l’11 luglio 2018 “alla richiesta di rinvio a giudizio di Giancarlo Mazzotta per una serie di reati - alcuni dei quali posti in essere nella posizione di socio e amministratore di una locale banca di credito cooperativo – tra cui, in concorso con altri quello di violenza privata aggravata dal metodo mafioso ai danni di un consigliere comunale al fine di impedire che lo stesso rassegnasse le dimissioni dalla carica”.
Ed ancora, intercettazioni, parentele, dichiarazioni di pentiti riconducibili alla Sacra Corona Unita, assegnazione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani per il lustro 2012 – 2017, l’andamento gestionale dell’amministrazione comunale, dove gli inquirenti hanno “evidenziato come l’uso distorto della cosa pubblica si sia concretizzato nel tempo, in favore di soggetti o imprese collegati direttamente od indirettamente ad ambiente malavitosi”. Il Prefetto ha inoltre posto in rilievo come l’attività dei settori amministrativi sia stata caratterizzata da un’indebita ingerenza degli organi politici, in particolare il primo cittadino, e il condizionamento posto in essere dalla criminalità organizzata nei confronti del Comune nel settore degli appalti di lavori e servizi pubblici, dove è emersa l’esistenza di “un “sistema”- sottolineato dalla commissione - caratterizzato da un diffuso ricorso a procedure irregolari e da una costante frammentazione degli interventi, che ha favorito l’aggiudicazione e sostanziali recuperi dei ribassi offerti in sede di gara attraverso meccanismi poco trasparenti”. Evidenziata inoltre la pratica del subappalto dei lavori e la mancanza di controlli in fase di esecuzione delle opere. Emblematica in tal senso la realizzazione di un centro polivalente con una “pista life” nel parco della musica di Magliano. Ed ancora la struttura polifunzionale “oltre il giardino”, l’area sportiva “Io gioco Legale”, la ristrutturazione del campo sportivo comunale e dell’ex Cinema “Empire” oggi “Teatro fratelli Lumière”, l’efficientamento energetico della scuola primaria “Archimede Lecciso” e la messa in sicurezza della scuola media. Le indagini ispettive, oltre le diverse anomalie di assegnazione, hanno inoltre accertato, “la costante presenza nelle commissioni di gara del responsabile unico del procedimento e responsabile del settore tecnico, soggetto di assoluta fiducia del sindaco, che ha proceduto più volte – scrivono i commissari – alla sostituzione dei componenti delle commissioni al fine di assecondare i desiderata del sindaco e degli appartenenti al clan egemone”.