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Giovedì, 21 Novembre 2024
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Dimissioni al Var

Tre consiglieri di opposizione dimessi dall'assise cittadina: l'ex sindaco Giancarlo Mazzotta ha lasciato il consiglio comunale insieme ad Emanuela Bruno e Selene Vergari. Lunedì dovrebbe formalizzare le sue dimissioni anche Cosimo Petrelli. Le lettere protocollate venerdì mattina in comune sono state precedute da una missiva che i quattro hanno inviato al prefetto di Lecce, Luca Rotondi, per manifestare l'intenzione di lasciare l'assise. Resta avvolta nel mistero la posizione di Salvatore Paolo.

Sullo sfondo il dibattito, con accuse incrociate tra l’ex sindaco e quello in carica, Gianni Erroi, riguardo l'indagine sulla presunta associazione per delinquere di stampo mafioso riconducibile ad alcune operazioni condotte dai carabinieri e che vede sia il Comune, sia l'ex primo cittadino nell'elenco delle persone offese. Ai tre dimissionari, (che avrebbero quindi voluto accendere un faro sulle ultime amministrative), dovrebbero subentrare Stefania Scatigna, Giovanni Spagnolo, Gianmaria Casilli e (dopo le previste dimissioni di Petrelli) Salvatore Mazzotta, sempre che questi non decidano di seguire le orme dei compagni di lista e, quindi, di rifiutare l'ingresso in consiglio. 

La decisione dell'opposizione di dimettersi non ha colto di sorpresa il sindaco: «Non hanno quasi mai partecipato ai lavori consiliari, forse è stata anche una decisione conforme al loro modus operandi in questa consiliatura. Sull'argomento - aggiunge - avevamo già discusso per quasi due ore durante il consiglio comunale del 18 dicembre, sebbene non facesse parte dell'ordine del giorno. Abbiamo convocato anche il consiglio comunale dell'11 marzo, su istanza dell'opposizione, e in quella seduta il consigliere Mazzotta ha parlato per 15 minuti. Dopo di che, ritenendo chiuso l'argomento e non avendo nulla da replicare, io e la mia maggioranza abbiamo abbandonato l'aula». Sul futuro dell'amministrazione, il primo cittadino non ha dubbi: «Andremo avanti con il nostro lavoro, con la nostra politica amministrativa, faremo quello che dovevamo fare e porteremo avanti i nostri progetti. Nessun dell'amministrazione è coinvolto in alcuna indagine. Convocheremo il consiglio comunale per la surroga dei consiglieri, qualora i non eletti dovessero accettare».

Ora arbitro della contesa potrebbe essere proprio il prefetto di Lecce.

Cosa accadrà? Perchè in questa fase? Sono diversi gli interrogativi sulle motivazioni, modalità e tempistiche che i cittadini si sono posti nelle ultime ore. E sarà interessante comprenderne l'evoluzione e i passaggi futuri che i due schieramenti vorranno compiere. Non si tratta certo di politici e amministratori sprovveduti. Forse un po' insofferenti alle regole, ma di certo non impreparati. Gli ultimi anni a Carmiano, poi, sono stati allenanti per molti.

Riflettere e guardare avanti quindi, a garanzia di tutte le posizioni in campo e non dell'interesse del singolo, ma soprattutto nel rispetto della comunità locale che merita unità, legalità e serenità. Ripartendo da oggi, 2 Giugno, con il monito del presidente della Repubblica, Mattarella in occasione delle celebrazioni per la festa della Repubblica. "Celebrare i settantotto anni della nascita della Repubblica Italiana richiama i valori della nostra identità e di una Costituzione lungimirante e saggia, frutto della straordinaria rinascita che prese le mosse dalla lotta di Liberazione. Indipendenza e libertà sono conquiste che vanno difese ogni giorno, in comunione di intenti e con la capacità di cooperare per il bene comune".

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Mezz’ora appena di consiglio comunale monotematico sull’ipotesi di scambio elettorale politico-mafioso che avrebbe inquinato le precedenti elezioni a Carmiano, andato in scena ieri pomeriggio a seguito della richiesta del gruppo di minoranza “Ritorniamo Insieme” guidato dal consigliere Giancarlo Mazzotta.Il botta e risposta, con un solo intervento per parte, ha scatenato la bagarre finale in aula con accuse volate dai banchi della minoranza e l’annuncio di portare la questione dal Prefetto, oltre alla possibilità di presentare dimissioni immediate.
L’assise infuocata ha riguardato quindi le ultime inchieste sulla Scu, in particolare le operazioni “Filo d’Arianna” e “Stealth”, dove il consigliere Mazzotta è persona offesa in entrambe le vicende, mentre il sindaco Erroi è del tutto estraneo a qualsiasi tipo di contestazione. Sotto i riflettori anche alcune intercettazioni contenute in una informativa che fa parte degli atti di indagini dell’operazione antimafia di novembre dello scorso anno, che ha tirato in ballo le amministrative del novembre 2021 a Carmiano, con l’ipotesi, tutta da verificare, dell’appoggio della criminalità alla maggioranza in carica.
Il primo a prendere la parola in assise è stato il consigliere Mazzotta. «Siamo in aula – ha chiarito Giancarlo Mazzotta - per affrontare una tematica dirimente. L’ultima campagna elettorale, come riportato dai giornali, è divenuta attività d’indagine, quindi i nostri dubbi, per chi come me ha subito minacce, sono diventati certezze, considerate anche le operazioni delle forze dell’ordine sfociate in arresti, e che nei giorni scorsi mi hanno visto destinatario di una notifica di persona offesa da soggetti che avrebbero sostenuto la vostra lista e si accompagnavano con assessori della giunta. Una campagna elettorale – ha aggiunto Mazzotta – che ha visto avvicinamenti e minacce a nostri sostenitori. E poi la “scheda ballerina” per cui il Tar ha trasmesso le carte alla Procura».
La replica della maggioranza del sindaco Gianni Erroi è invece arrivata in una nota letta dalla capogruppo Carmen Curto. «Le dichiarazioni del consigliere Mazzotta, sostenute dai suoi consiglieri, con lo scopo di infangare l’onorabilità di questa amministrazione, non gli consentono di pretendere la nostra partecipazione ad un pubblico dibattito su argomenti che non hanno ragione e dignità di essere affrontati in questa sede, che noi rispettiamo per essere rappresentativa della libera e democratica scelta elettorale. D’Altra parte se dovessimo affrontare tematiche di carattere esclusivamente giudiziarie, non potremmo mancare di considerare che attualmente l’unico componente su cui grava una condanna penale è il consigliere Mazzotta, sebbene si tratti di sentenza di primo grado, e quindi non ancora passata in giudicato. La maggioranza è serena e fermamente respinge al mittente ogni tentativo di turbare il normale andamento di questa amministrazione. Riponiamo fiducia nei cittadini che ci hanno scelto e nelle istituzioni, Prefettura e Magistratura, verso le quali il sindaco Gianni Erroi si è sempre reso disponibile e collaborativo».
 
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Debutto ieri pomeriggio per il Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze dell'istituto comprensivo "Zimbalo". Supportati dall'amministrazione del sindaco Erroi, dal vicesindaco, Stefania Arnesano, dal Presidente del Consiglio, Marco Furia e dai docenti, i ragazzi del CCR si sono riuniti per la prima seduta presso la Sala Consiliare del Comune di Carmiano.

Il baby sindaco, Carlo Starace, rinnovando il suo impegno a portare avanti i punti previsti nel suo programma elettorale, ha nominato gli assessori che lo coadiuveranno durante il suo mandato e insieme a tutti i consiglieri ha eletto Alice Petrelli nel ruolo di presidente del consiglio baby.

Le nomine:

Vicesindaco e Assessore alla cultura e alla gentilezza: Matteo D’Agostino 

Assessore allo Sport: Pieralberto Petrelli 

Assessore ai Diritti dei Bambini: Alba Teneqexhiu 

Assessore all’ambiente: Benedetta Casilli

Assessore allo spettacolo: M. Sofia Calvaruso

Assessore allo sviluppo Tecnologico: M. Elena Giancane

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L’opposizione resta in Consiglio comunale con la maggioranza di governo del sindaco Erroi che stoppa l’iter per la decadenza e decide per la conferma in aula dei 5 consiglieri di “Ritorniamo Insieme”. Il gruppo di minoranza invece replica “di non riconoscere la maggioranza espressa dalle urne” e abbandona l’assise prima del voto sulla decadenza. E’ accaduto di tutto in consiglio comunale a Carmiano, ieri pomeriggio, tra le schermaglie dei due gruppi politici. Argomento dello scontro l’iter avviato dalla maggioranza per la decadenza e surroga dei consiglieri di opposizione, in base allo statuto comunale, a seguito delle otto assenze consecutive in assise registrate negli ultimi 10 mesi.

Ad innescare la polemica la lettura delle motivazioni ufficiali inviate in Comune per conto della lista “Ritorniamo Insieme” dall’avvocato Saverio Sticchi Damiani, in cui si spiega la tesi che “a dimostrazione di come ci sia mai stato un effettivo abbandono del munus publicum, i consiglieri comunali di minoranza hanno sempre manifestato il loro interesse alla gestione della cosa pubblica, partecipando attivamente alla vita politica di Carmiano, attraverso plurime iniziative, quali, ad esempio, attività sui social media, confronti constanti con i cittadini”, e su cui Giancarlo Mazzotta ha ribadito che l’assenza dall’aula è “una scelta ponderata di protesta politica poiché, a prescindere dalle sentenze sul voto del Tar e del Consiglio di Stato, non riconosce e non intende collaborare con la maggioranza”. Dalla collega Emanuela Bruno, invece sono arrivate le accuse rivolte per “la gestione dei servizi sociali e della spesa pubblica”. Il sindaco Erroi ha quindi replicato, difendendo l’operato degli assessori e chiarendo che l’iter per la decadenza dei consiglieri “è stato avviato come senso di responsabilità nei confronti dei cittadini che hanno liberamente votato i propri rappresentanti, per cui – ha aggiunto - la presenza della minoranza in consiglio è finalizzata al dialogo e alla democrazia, nel rispetto dei ruoli e delle Istituzioni”. Dopo oltre un’ora di accesa discussione si è passati quindi al voto. La maggioranza, con l’intervento del capogruppo Carmen Curto ha precisato “la non condivisione delle motivazioni della protesta” ma ha votato all’unanimità la non decadenza dei consiglieri di opposizione.

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Torna in aula la minoranza consiliare di “Ritorniamo Insieme” dopo 10 mesi e 8 assenze consecutive dall’assise comunale di Carmiano. Quattro dei cinque consiglieri eletti tra i banchi dell’opposizione, Giancarlo Mazzotta, Emanuela Bruno, Mariagrazia Indennidate e Cosimo Petrelli (che ha sostituto il presidente dell’assise Furia, assente per Covid,) hanno presenziato ieri in consiglio comunale da cui mancavano dallo scorso marzo, periodo questo, contraddistinto dai ricorsi sul risultato elettorale, entrambi bocciati dalle sentenze dei giudici del Tar Lecce prima e poi del Consiglio di Stato, presentati dalla lista civica dell’ex sindaco Giancarlo Mazzotta, uscita sconfitta dalle urne per 78 voti nel novembre 2021. Assente invece Salvatore Paolo. La decisione di presentarsi in aula arriva quasi contestuale alla “giustifica”, che i consiglieri hanno protocollato in comune attraverso la nota redatta dall’avvocato Saverio Sticchi Damiani, in cui motivano l’assenza di questi mesi replicando così alla richiesta di chiarimenti del sindaco Gianni Erroi, che nella precedente assise aveva avviato l’iter amministrativo per la decadenza e la surroga dei consiglieri di opposizione assenti dall’aula da più di 3 convocazioni consecutive così come stabilito dallo statuto comunale. Procedura dunque che ha sortito l’effetto di far tornare in consiglio comunale gli esponenti di “Ritorniamo Insieme”, che attraverso il capogruppo Giancarlo Mazzotta, hanno chiarito il comportamento avuto, quale “forma di dissenso simultaneo frutto di una scelta politica ponderata”. Dichiarazioni di Mazzotta che di fatto anticipano la giustifica che verrà letta, discussa e votata nel prossimo consiglio comunale monotematico, calendarizzato dalla maggioranza guidata dal sindaco Erroi, per il completamento dell’iter amministrativo sulla decadenza. La difesa di “Ritorniamo Insieme” punterà ad avvalorare la tesi che “a dimostrazione di come ci sia mai stato un effettivo abbandono del munus publicum, i consiglieri comunali di minoranza hanno sempre manifestato il loro interesse alla gestione della cosa pubblica, partecipando attivamente alla vita politica di Carmiano, attraverso plurime iniziative, quali, ad esempio, attività sui social media, confronti constanti con i cittadini”.

Per quanto riguarda i punti all’ordine del giorno in consiglio, i primi 4 sono stati approvati con voto favorevole della maggioranza. Il quinto invece (sul Distretto diffuso del Commercio tra i Comuni di Guagnano, Campi Salentina, Carmiano e Veglie) col voto favorevole della maggioranza e del consigliere Cosimo Petrelli, rimasto a presiedere la seduta anche dopo l’uscita dall’aula degli altri 3 colleghi di minoranza.

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Partirà nei prossimi giorni il countdown per la decadenza e la surroga dei consiglieri comunali di opposizione assenti dall’aula da diverse convocazioni dell'assise cittadina. Lo ha comunicato il sindaco di Carmiano Gianni Erroi a conclusione del consiglio comunale di questo pomeriggio. In sintesi, i consiglieri comunali di opposizione una volta che riceveranno la notifica dell'avvio del procedimento, secondo regolamento avranno 20 giorni per produrre eventuale giustifica dei motivi che li hanno tenuti lontano dalle riunioni del consiglio comunale per quasi un anno, anche dopo che Tar lecce e Consiglio di Stato hanno bocciato il ricorso sul voto presentato dalla minoranza guidata dall'ex sindaco Giancarlo Mazzotta.

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Operazione “cerchio”, appalti e rinnovo dei vertici “Bcc”, questi alcuni dei punti chiave del report della commissione d’accesso agli atti nominata dal Prefetto di Lecce Maria Teresa Cucinotta e del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, presenti nel decreto di scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Carmiano, notificato ieri, dopo la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all’ex sindaco Giancarlo Mazzotta, ai consiglieri comunali, al segretario generale e ai tre commissari straordinari incaricati di gestire l’Ente per i prossimi 18 mesi.

Sotto i riflettori l’operazione di polizia giudiziaria “cerchio” che portò l’11 luglio 2018 “alla richiesta di rinvio a giudizio di Giancarlo Mazzotta per una serie di reati - alcuni dei quali posti in essere nella posizione di socio e amministratore di una locale banca di credito cooperativo – tra cui, in concorso con altri quello di violenza privata aggravata dal metodo mafioso ai danni di un consigliere comunale al fine di impedire che lo stesso rassegnasse le dimissioni dalla carica”.

Ed ancora, intercettazioni, parentele, dichiarazioni di pentiti riconducibili alla Sacra Corona Unita, assegnazione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani per il lustro 2012 – 2017, l’andamento gestionale dell’amministrazione comunale, dove gli inquirenti hanno “evidenziato come l’uso distorto della cosa pubblica si sia concretizzato nel tempo, in favore di soggetti o imprese collegati direttamente od indirettamente ad ambiente malavitosi”. Il Prefetto ha inoltre posto in rilievo come l’attività dei settori amministrativi sia stata caratterizzata da un’indebita ingerenza degli organi politici, in particolare il primo cittadino, e il condizionamento posto in essere dalla criminalità organizzata nei confronti del Comune nel settore degli appalti di lavori e servizi pubblici, dove è emersa l’esistenza di “un “sistema”- sottolineato dalla commissione - caratterizzato da un diffuso ricorso a procedure irregolari e da una costante frammentazione degli interventi, che ha favorito l’aggiudicazione e sostanziali recuperi dei ribassi offerti in sede di gara attraverso meccanismi poco trasparenti”. Evidenziata inoltre la pratica del subappalto dei lavori e la mancanza di controlli in fase di esecuzione delle opere. Emblematica in tal senso la realizzazione di un centro polivalente con una “pista life” nel parco della musica di Magliano. Ed ancora la struttura polifunzionale “oltre il giardino”, l’area sportiva “Io gioco Legale”, la ristrutturazione del campo sportivo comunale e dell’ex Cinema “Empire” oggi “Teatro fratelli Lumière”, l’efficientamento energetico della scuola primaria “Archimede Lecciso” e la messa in sicurezza della scuola media. Le indagini ispettive, oltre le diverse anomalie di assegnazione, hanno inoltre accertato, “la costante presenza nelle commissioni di gara del responsabile unico del procedimento e responsabile del settore tecnico, soggetto di assoluta fiducia del sindaco, che ha proceduto più volte – scrivono i commissari – alla sostituzione dei componenti delle commissioni al fine di assecondare i desiderata del sindaco e degli appartenenti al clan egemone”.

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Rabbia, smarrimento e confusione sono le sensazioni più gettonate a Carmiano in attesa di conoscere le motivazioni contenute nel dispositivo di scioglimento del Consiglio Comunale emesso lunedì sera dal Consiglio dei Ministri, per accertato rischio di infiltrazioni mafiose. Intanto oggi dovrebbero arrivare i commissari in Comune.

A parlare tra gli amministratori di maggioranza è Daniele Carrozzo. Il presidente dell’assise investita dal provvedimento, figurerebbe infatti nella relazione di oltre 100 pagine redatta dalla commissione d’accesso, poi avallata dal Prefetto di Lecce Maria Teresa Cucinotta e inviata al Viminale. “Ero arrabbiato e deluso prima, ed ora lo sono ancora di più. Nel governo Mazzotta non esiste legame con la malavita. Sulla mia vicenda – chiarisce Carrozzo – si sono dette diverse inesattezze. Le descrizioni fatte sono errate. Innanzitutto sul caso cartellonistica e tribuna del campo da calcio – precisa l’amministratore – risponde un’azienda non di mia proprietà, ma si tratta comunque di canoni di concessione, e non appalto, convertiti in opere pubbliche secondo quanto stabilito da una delibera di consiglio comunale risalente al 2007, quindi a precedenti amministrazioni. Inoltre le autorizzazioni per gli impianti sono state date nel 2004. Ma tutta la situazione chiaramente amministrativa – aggiunge Carrozzo - a questo punto è grottesca, perché di evidenza pubblica e già ampiamente chiarita in consiglio comunale. Attendiamo quindi le motivazioni e poi faremo le necessarie riflessioni, ma non c’è nulla che ha a che fare con la mafia”.

Bocca cucita invece da parte dell’assessore Emanuela Bruno, anche lei finita sotto la lente d’ingrandimento dei commissari.

Tra le opposizioni, che inevitabilmente sono state colpite dal provvedimento di scioglimento, a parlare invece è l’esponente di minoranza Stefania Carrozzo Magli. “In questi anni sono state tante le segnalazioni in ambito politico-amministrativo portate avanti dal gruppo di opposizione e inascoltate dalla maggioranza. Purtroppo – prosegue la consigliera di minoranza - questa è una decisione che rammarica, ma noi consiglieri di LiberAzione siamo tranquilli, abbiamo rispetto e piena fiducia nel lavoro svolto dalle istituzioni. L’auspicio è che i prossimi 18 mesi servano per un rinnovamento che possa far ripartire il paese”.

Intanto anche sui social e nei luoghi di ritrovo cittadino, tra favorevoli e contrari si alimenta il dibattito. Alle dichiarazioni del primo cittadino Giancarlo Mazzotta, replica Camillo Villani Miglietta, ex consigliere Bcc Terra d’Otranto e figlio dell’onorevole Achille Villani Miglietta. “Mi sento in dovere di rompere il silenzio ed intervenire per una questione di correttezza nei confronti della cittadinanza prima ancora che della mia famiglia – scrive Villani Miglietta. Ho condannato fin da subito spiacevoli festeggiamenti in quanto Carmiano merita una profonda pausa di riflessione e non di atti che rendano l’aria ancor più irrespirabile. Allo stesso modo non posso accettare che l’unica giustificazione che venga data dal Mazzotta alla cittadinanza sia la versione del complotto ordito nemmeno fossimo ai tempi della guerra fredda, come se un unico soggetto possa influenzare il lavoro di encomiabili funzionari di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Prefetto e addirittura dipendenti del Comune stesso – aggiunge l’ex consigliere BCC. Sarebbe la trama di un film da premio oscar. Dubito infatti che l’ex Sindaco si sia difeso nelle sedi opportune, sia per la vicenda BCC che per la questione comunale, semplicemente additando responsabilità ad un solo uomo o ad una scelta di partito sbagliata, se così fosse ecco spiegato il motivo del procedimento penale e del commissariamento, i quali non sono una scelta politica ma un obbligo di legge al quale sottostare. Auspico che tutti i consiglieri possano difendersi con coscienza ed attenzione sposando tesi difensive differenti da quelle utilizzate dal Mazzotta, troppo poco rispettose nei confronti di un paese che pretende verità ed è stanco di chiacchiere e giustificazioni da bar. La comunità, così come il Consiglio dei Ministri non abbocca – conclude Camillo Villani Miglietta”.

Nel tessuto sociale ferito che prova a rialzarsi e nelle ultime ore vive anche il giallo dello “smontaggio” del presepe in Piazza Assunta, le associazioni giovanili prendono posizione. “Siamo consapevoli che la legge sia una garanzia del bene comune, ma non si può essere felici di tale accaduto, che ha conseguenze in primis sull’immagine della nostra comunità – scrive il direttivo di Giovani InFormazione. Crediamo che Carmiano abbia anche tanto da vantare, tra cui le numerose persone come noi che ogni giorno svolgono attività sociale per migliorare il mondo che ci circonda. Non ci fermeremo e crediamo che quanto accaduto debba spronare a fare sempre di più e meglio per rendere Carmiano un paese migliore”.

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In un clima di incertezza per il destino dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giancarlo Mazzotta, a rischio scioglimento per presunte infiltrazioni mafiose, a Carmiano, la politica si riunisce e convoca per lunedì prossimo, alle 16.30, l’assise per l’approvazione del bilancio consolidato, anno 2018, dell’ente. Nei cinque punti all’ordine del giorno, riflettori puntati anche sui conti della società patrimoniale “Carminio” e sulla farmacia comunale.

Intanto l’iter burocratico sulle sorti dell’amministrazione pare sia prossimo a giungere a conclusione. Tra conferme e smentite, numerose sono le indiscrezioni che si rincorrono, in attesa di conoscere la decisione ufficiale del Viminale, dopo la richiesta di scioglimento avanzata dal prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, sulla scorta del report realizzato in circa sei mesi di indagini e audizioni tra gli uffici dell’Ente, dalla commissione d’inchiesta prefettizia. Sotto l’esame degli inquirenti sarebbero finiti soprattutto gli anni della gestione pubblica Mazzotta e la vicenda “Bcc Terra d’Otranto”, in cui il primo cittadino risulta indagato insieme ad altre cinque persone, nell’inchiesta dei presunti illeciti commessi nel maggio 2014 in occasione del rinnovo del Cda.

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Il paventato scioglimento del consiglio comunale per rischio di infiltrazioni mafiose, scuote e preoccupa la comunità di Carmiano. I social per una volta sono quasi del tutto muti e scarseggiano anche le dichiarazioni pubbliche. Pochi i commenti che si registrano, per giunta sotto voce. In paese si predilige la cautela, in attesa che si faccia chiarezza sul futuro dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giancarlo Mazzotta.

Un destino che attualmente è nelle mani del Prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta e del Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, dopo che il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza ha avallato la relazione della commissione d’accesso agli atti. Il Prefetto di Lecce, con a disposizione un mese di tempo, dovrà quindi decidere - sulla scorta delle risultanze – se chiedere o meno al capo del Viminale, lo scioglimento dell’assise cittadina.

Intanto l’altra sera, parte dei consiglieri di maggioranza si sono riuniti a palazzo di città per analizzare, in presenza del primo cittadino, l’evolversi della vicenda. “Non conoscendo gli atti della relazione dei commissari non è possibile fare valutazioni - commenta l’assessore Gianni Erroi. Ci rammarica invece che qualcuno, in anticipo, sia venuto a conoscenza di parte del contenuto di queste 100 pagine. Tuttavia se le indiscrezioni, che puntano l’attenzione sulla vicenda Bcc del 2014 e sulle minacce alla persona del sindaco, fossero confermate – prosegue l’amministratore - queste ancora una volta confermerebbero la mia tesi sul netto distinguo tra banca e amministrazione comunale. Come maggioranza siamo sereni, fiduciosi e rispettosi dell’operato delle istituzioni, con la convinzione di aver operato nel rispetto della legge. Auspico per il bene della nostra stimata comunità che nessuno voglia fare speculazione politica”.

Maggiore inquietudine viene fuori invece dalle parole della consigliera di opposizione Barbara Marino. “L’avanzamento dell’iter d’inchiesta e l’avallamento della relazione prodotta dai commissari non mi sorprende. Sono anni che evidenziamo situazioni poco chiare in consiglio e negli atti di governo, e di cui abbiamo chiesto lumi in Prefettura e Procura. Le responsabilità sono di tanti, dalla politica agli uffici che hanno protetto e garantito il tutto”. Preoccupazioni condivise anche dai colleghi del gruppo “LiberAzione”, minoranza in consiglio, Gigi Bruno e Mino Bruno. “Purtroppo prefiguravamo una situazione del genere. Ad oggi, non conoscendo gli atti, non possiamo entrare nel merito della valutazione, ma quando in assise, per ben due volte abbiamo chiesto le dimissioni di tutti consiglieri, intendevamo salvaguardare l’immagine della nostra comunità, che ora rischia di subire un’onta che non merita. Carmiano e i suoi cittadini non hanno nulla a che vedere con la mafia”.

Proiettato verso il futuro e fiducioso nell’operato delle istituzioni, la chiosa del meetup cittadino del Movimento 5 stelle. “Stiamo seguendo l’evolversi di una vicenda che ci rammarica profondamente – sottolinea l’attivista Luca Tondi. Attendiamo il finale senza fare polemiche, preferiamo lavorare da subito per tutelare e ricostruire ove necessario l’immagine del nostro paese”.

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