“Meno pasti per i bambini e meno lavoro per gli addetti alla mensa”. La nota critica sul nuovo progetto per il servizio di mensa scolastica nel comune di Carmiano arriva dalla Filcams Cgil Lecce, che chiede all’amministrazione comunale e all’ufficio tecnico dell’Ente di rivedere il progetto triennale prima di pubblicare il bando. “Così come è stato delineato dalla giunta - dice Emanuele Sozzo, segretario provinciale della Filcams Cgil Lecce - comporterà quasi sicuramente una riduzione nella qualità dei pasti offerti ai bambini e provocherà una sensibile contrazione del lavoro”. A dire del sindacato si creerebbe così incongruità tra il taglio del numero dei pasti e quello delle ore di lavoro da prevedere nel bando. “Sottolineamo il disallineamento di alcuni dati presenti nel progetto che sarà alla base del bando di gara di prossima pubblicazione - chiarisce Sozzo. Leggendo la delibera si apprende, ad esempio, che nel periodo 2022/2025, nonostante un piccolo incremento del valore stimato, il numero presunto dei pasti giornalieri sarà abbattuto del 22,5% e che il numero delle ore settimanali di lavoro subirà un taglio del 50%”. Con rischio conseguenze anche nel servizio per gli alunni di Carmiano. “Innanzitutto i bambini fruiranno di pasti dalla qualità sensibilmente inferiore rispetto al passato, inoltre a pagare le spese di determinate scelte saranno i lavoratori, sempre più costretti a convivere con la precarietà. Invito l’Ufficio tecnico a rivedere con la massima attenzione l’incidenza del costo della manodopera sull’appalto, al fine di tutelare livelli occupazionali e qualità del servizio. La Filcams - conclude Sozzo - su questo aspetto non farà sconti ed è pronta a manifestare affianco ai lavoratori”.
Sollecitazione sindacale a cui ha replicato a stretto giro il sindaco di Carmiano, Gianni Erroi. “Gli atti approvati dalla Giunta comunale sono tecnicamente motivati e frutto di uno studio approfondito che tiene conto non solo dell’attuale situazione oggettiva degli iscritti al nuovo a.s. 2022/2023 (purtroppo nettamente ridotto rispetto a 3 anni fa, avendo visto la soppressione di una sezione, e di certo non per colpa di questa Amministrazione), ma anche – aggiunge Erroi - delle oggettive condizioni di mercato, con l’aumento di tutte le materie prime e dei costi generali di gestione in materia di ristorazione scolastica nonché delle indicazioni dell’Anac, rispetto ai quali il costo del singolo pasto non poteva che essere superiore a quello di 3 anni fa. D’altra parte, appare assolutamente pretestuosa l’enfasi prestata alla presunta equazione “diminuzione dei pasti e del monte orario uguale minore qualità del servizio”: mentre la verità è che se l’importo a base d’asta è del medesimo ordine di grandezza di quello di tre anni or sono mentre il numero dei pasti è diminuito di oltre il 20%, vuol dire che il prezzo unitario è sensibilmente maggiore e tale dato oggettivo va ascritto a maggiore (non minore) qualità. In materia di personale, si precisa poi che l’inserimento della clausola non era affatto obbligatorio e con ciò si dimostra l’assoluta attenzione dell’amministrazione alla salvaguardia dei posti di lavoro già in essere. Non si comprendono, pertanto, le ragioni profonde di tale procurato ed inutile allarmismo. Dunque – conclude il sindaco Erroi - si invita il sindacato a non divulgare notizie false e tendenziose né ad alimentare uno stato di agitazione assolutamente incomprensibile”.