Il coronavirus, da dramma sanitario, civile e lavorativo, potrebbe insegnare molto in termini di qualità di vita. Il dibattito post lockdown si concentra infatti sulla ripresa e sulle misure a sostegno dello sviluppo economico. Un mondo diverso da quello a cui siamo abituati e che probabilmente ci spaventa. Ma resilienza è la capacità di affrontare un evento traumatico riorganizzandosi positivamente.
Da più parti arriva l’indicazione di puntare sulle rinnovabili, come reale alternativa alla transizione energetica per mettere il mondo su una strada più sicura dal punto di vista climatico, ma anche come occasione di business e opportunità per reinventare la società.
L'Italia a tal proposito vuole ripartire con un nuovo approccio economico basato sulla sostenibilità ambientale. Il Governo in questi giorni è al lavoro per varare il cosiddetto “decreto Maggio”, un incentivo destinato a lasciare a bocca aperta chi deve realizzare un intervento sulla casa di proprietà (singola o condominiale) finalizzato al risparmio energetico. Si tratta di un credito d’imposta al 110% delle spese sostenute (ad esempio se si fanno lavori per diecimila euro lo Stato ne restituirà undicimila). Attualmente la restituzione avviene in 10 rate annuali, ma il periodo dovrebbe essere dimezzato a 5 anni. Un ecobonus «super», insomma, che scatterà il 1° luglio prossimo e che durerà fino alla fine del 2021. Tale bonus sarà utilizzabile per il fotovoltaico, gli accumulatori, l'isolamento delle pareti, gli impianti di riscaldamento a pavimento, gli infissi e tutti gli altri interventi di riqualificazione energetica, o per un’ adeguamento antisismico. L'obiettivo è consentire alle famiglie di migliorare la qualità e la sicurezza della vita all'interno dell'abitazione e la prestazione energetica degli edifici, con un beneficio anche sulle bollette. Ma l’aspetto forse più interessante è che si allarga a tutti la possibilità oggi riservata solo agli incapienti di cedere il credito di imposta maturato a banche, ad assicurazioni, ad altri intermediari finanziari o perfino alle imprese che eseguono i lavori. Significa che potranno essere loro ad anticipare i soldi necessari per realizzare i lavori e, successivamente, potranno incassare il credito di imposta dal Fisco oppure cedere il credito, a loro volta, senza limiti. Una novità non di poco conto, considerato che in questo modo le famiglie hanno a disposizione l’opzione di non anticipare le somme che servono all’esecuzione dei lavori. Ma è, appunto, soltanto una possibilità: il proprietario della casa oggetto dell’intervento può sempre decidere di anticipare lui i soldi e di recuperare nei cinque anni successivi il credito d’imposta superiore alla spesa effettivamente sostenuta.
Il potenziale di uno strumento come l'ecobonus o il sismabonus è enorme, ma ancora non è stato utilizzato pienamente. Si spera che questo nuovo intervento possa dare l'attesa e necessaria spinta. Lo Stato infatti offre un incentivo e una procedura semplice ma efficace per far sì che ogni famiglia, abbiente o non, possa svolgere lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico. Le imprese avranno così un flusso aggiuntivo di domande di lavori, e potranno recuperare così gran parte del reddito perso in queste settimane di lockdown, inoltre grazie a queste misure sarà possibile stimolare gli investimenti privati, il PIL e l'occupazione tutelando l'ambiente e il territorio.
Un importante intervento non solo per l'edilizia, grazie al quale si auspica di registrare un'impennata di investimenti green con l'obiettivo di contrastare la crisi causata dal covid-19 e inaugurare una nuova stagione economica basata sulla sinergia tra sviluppo e salvaguardia dell'ambiente.
Daniele Casilli
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