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Sabato, 23 Novembre 2024
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Il centro cottura mensa dell’ospedale “San Giuseppe” da Copertino sarà riattivato. Il provvedimento di ripristino porta la firma del direttore generale dell’Asl Lecce, Rodolfo Rollo, del direttore sanitario Roberto Carlà e del direttore amministrativo Antonio Pastore, che autorizza di fatto la riattivazione interna al nosocomio di Copertino del centro cottura, che dal post pandemia ha visto invece il servizio ristorazione veicolato dalla struttura di Campi salentina, tra le polemiche dei sindacati.

Nel provvedimento di riattivazione emanato lo scorso 11 novembre, i vertici Asl – evidenziano inoltre – di aver tenuto conto degli 82 posti letto presenti al “San Giuseppe” e delle varie richieste di parte sindacale avanzate nell’ultimo periodo.

La nuova disposizione placa quindi le polemiche dei sindacati del comparto sanità. E tra questi piena soddisfazione è espressa dal sindacalista Fials, Vincenzo Gentile, tra i primi a mobilitarsi per la causa e ad invocare l’intervento del Prefetto di Lecce, Maria Rosa Trio. “Un provvedimento importante e sensato, che viene incontro alle esigenze degli operatori e dei pazienti del “San Giuseppe da Copertino”. La decisione della direzione sanitaria, dopo oltre 7 mesi di contestazioni, è stata tempestiva, anche perché dopo lo stato di agitazione eravamo pronti a scioperare per far valere i diritti dei 22 lavoratori coinvolti. Non soltanto – prosegue Gentile – crediamo che il ripristino in loco del servizio mensa possa garantire qualità dei pasti somministrati ai degenti e rappresenti un miglioramento dal punto di vista igienico – sanitario. Siamo soddisfatti, l’ospedale di Copertino e la sua utenza meritano rispetto. Ora la Società COMPASS dovrà attenersi al provvedimento dell’Asl Lecce e provvedere in tempi rapidi alla riattivazione del centro cottura mensa”.

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L’ospedale di Copertino ha riaperto i battenti. Dopo la sanificazione degli ambienti, in ultimo il reparto di medicina sanificato ieri poco dopo le 17, è ripresa oggi al “San Giuseppe” la normale attività di compartimenti e branche assistenziali dopo oltre due mesi in cui il nosocomio era stato destinato a presidio post acuzie “covid”.

Le unità operative per prime a partire, secondo quanto stabilito e comunicato dalla direzione generale della Asl di Lecce e dal dirigente medico del presidio ospedaliero di Copertino, Cosimo Longo, sono: ortopedia e traumatologia con 12 posti letto, cardiologia e riabilitazione con 16 posti letto totali, chirurgia, l’area internistica con 22 posti complessivi che comprende l’ex medicina e l’ex geriatria. Poi i servizi di endoscopia digestiva, patologia clinica e radiologia diagnostica.

Il pronto soccorso ripartirà con l’area pre triage, già introdotta in tempo di Covid. La conferma della postazione filtro si è resa necessaria per chi arriverà in ospedale con mezzi propri, mentre il 118 continuerà a indirizzare i casi sospetti a Galatina, al “Vito Fazzi” e al Dea di Lecce. All’ingresso del nosocomio di Copertino saranno inoltre presenti delle postazioni dove gli operatori misureranno la temperatura a chi accede in ospedale, mentre all’interno il personale dedicato aiuterà ad orientare l’utenza ed eventualmente verificare le prenotazioni.

Quanto al personale sanitario che era stato destinato presso altre strutture, durante la fase emergenziale da coronavirus, rientreranno a pieno regime presso il “San Giuseppe” da Copertino, così – è spiegato nella lettera a firma del dirigente medico Cosimo Longo – “da poter riorganizzare i turni e le attività di tutti i reparti dell’ospedale, per tornare ad essere il fiore all’occhiello della sanità salentina e continuare a distinguerci per il nostro lavoro, la nostra professionalità e umanità”. Quella di Copertino è una riapertura che ha visto l’intervento a più riprese anche del mondo della politica, e che trova soddisfatti l’assessore regionale Sebastiano Leo e la sindaca della città Sandrina Schito.

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L’ospedale di Copertino si proietta al futuro e vedrà ripristinate entro 20 giorni tutte le unità operative previste dal piano di riordino ospedaliero regionale. A darne notizia il direttore Generale dell’Asl di Lecce, Rodolfo Rollo, nel corso della videoconferenza con la delegazione trattante dell’area comparto sanità Lecce, in cui si è discusso sull’attuale situazione epidemiologica da covid-19 e la relativa individuazione delle unità operative per la corresponsione dell’indennità di rischio a causa delle malattie infettive.

In considerazione dell’andamento dei contagi in provincia, sembra quindi in dirittura d’arrivo l’esperienza del “San Giuseppe” di Copertino come centro covid “post acuzie”, che a partire dalla fase 2 sarà attivo unicamente nella struttura di San Cesario con 120 posti. Decisione questa che ha trovato l’immediato apprezzamento di tutte le parti sociali e permetterà il ripristino del nosocomio di Copertino così com’era prima dell’emergenza sanitaria.

Entro venti giorni quindi si dovrà provvedere alle dimissioni dei pazienti guariti o al trasferimento di quelli ancora in terapia presso altra struttura, sanificazione degli ambienti ed emissione degli ordini di servizio per far rientrare il personale attualmente impegnato in altri ospedali. Poi si potrà quindi procedere alla riapertura dei 14 reparti (compresi quelli senza posti letto), secondo la suddivisione del piano di riordino della Regione, in 7 strutture complesse (con numero standard di posti letto pari a 19,1) e 7 strutture semplici. Tra queste il pronto soccorso, ortopedia, la nuova unità di riabilitazione e di lungodegenza e la TIPO (Terapia Intensiva Post Operatoria).

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Nuova puntata nella querelle sulle criticità della sanità salentina e dell’ospedale “San Giuseppe” da Copertino, a rischio smantellamento, sollevate dal sindacato Cobas – pubblico impiego. La ferma replica alla missiva sindacale giunge dalla Direzione Generale ASL Lecce, che assicura che tutto tornerà presto all’ordinaria attività.

“Le difficoltà riscontrate - si legge nel comunicato diffuso dall’azienda sanitaria locale - sarebbero legate al fatto che durante la stagione estiva si registra un boom di presenze turistiche e, di riflesso, di accessi nei servizi di emergenza come il Pronto Soccorso”.

Nella nota, firmata dal Direttore generale ASL Lecce, Rodolfo Rollo, è chiarito inoltre che “per suddetto motivo lo scenario d’intervento si allarga dal singolo presidio all’intera provincia, per cui è necessario provvedere contemporaneamente a diverse incombenze: l’attivazione dei punti di primo intervento nelle marine dell’intera costa, che sviluppa circa 200 km; il potenziamento della rete di emergenza 118; il supporto alle attività dei Centri Hub dei presidi ospedalieri; garantire la necessaria protezione sanitaria nel corso dei grandi eventi programmati nelle varie località, uno per tutti la “Notte della Taranta”, che richiede addirittura l’allestimento di un ospedale da campo, con uno sforzo importante in termini di risorse umane e mezzi. Nello stesso tempo, è doveroso assicurare a tutti gli operatori di poter godere delle ferie”. “Alla luce di questo – conclude il dirigente – prevedo che a breve ritorneremo alla normale attività e, conseguentemente, potremo dare la giusta attenzione ai servizi ordinari necessari. Nel frattempo, non posso che ringraziare tutti gli operatori che si sono spesi nell’intera rete provinciale dei servizi per mantenere alti i livelli di sicurezza e di qualità dell’assistenza”.

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“Grave criticità per la sanità salentina e per l’ospedale di Copertino” è quanto denunciato dal dottore Giuseppe Pietro Mancarella, referente del sindaco Cobas Pubblico Impiego di Lecce.

Nella lettera aperta rivolta al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e all’Asl Lecce, il sindacalista accusa lo smantellamento dell’Ospedale San Giuseppe da Copertino e le persistenti difficoltà per carenza di personale medico nei diversi poli ospedalieri della provincia, invitando le istituzioni ad intervenire nell’interesse dei pazienti e del personale sanitario.

“Oramai – scrive Mancarella nella nota - la stagione estiva sta volgendo al termine e anche quest’anno le “performance” della sanità salentina sono da dimenticare. Il risparmio sulla spesa farmaceutica è stato attuato con tagli selvaggi praticati dalle farmacie ospedaliere e le cliniche private, che di privato hanno solo la gestione e la ripartizione dei guadagni, per buona parte di agosto sono state chiuse per ferie, “sobbarcando” la degenza dei pazienti negli ospedali pubblici”.

Il responsabile Cobas, sposta poi i riflettori sulle diverse problematiche strumentali presenti nei vari ospedali. “L’ospedale di Gallipoli con TAC rotta per alcune settimane e senza operatori sanitari nel periodo in cui aumenta la popolazione per l’arrivo dei vacanzieri. A Galatina con TAC rotta da mesi, i pazienti già prenotati si sono riversati nell’ospedale di Copertino, intasando gli ambulatori – sottolinea il medico nella nota. Ed ancora, l’Ospedale di Lecce manda i pazienti fratturati a Copertino, che nonostante lo status di Ospedale di base, continua ad avere oltre 150 accessi per giorno in Pronto Soccorso e continua ad eseguire interventi chirurgici maggiori.

Questa signor Presidente è, in maniera sintetica, la realtà incontrovertibile: ospedali con pochi posti letto, con Direzioni inesistenti, senza personale e allo sbando. La sanità che lei racconta, nella migliori delle ipotesi è nella lista dei vorrei, nella peggiore fa parte del solito elenco di bugie che i politici tirano fuori in vista delle elezioni. La invito ad intervenire subito e sanare immediatamente questa pericolosissima contingenza. Salvare il presidio ospedaliero di Copertino si può e si deve. Siamo ancora in tempo” – chiosa Mancarella.

Preoccupazioni condivise anche dalla dottoressa Ornella De Mitri, referente del Pronto soccorso “San Giuseppe da Copertino” per la Direzione Sanitaria. “Siamo al collasso e nessuno ci aiuta nonostante le nostre continue sollecitazioni. Il pronto soccorso di Copertino si occupa di oltre 30mila pazienti l’anno ed è tenuto in piedi solo dall’impegno di chi lavora. Manca l’ecografo e non abbiamo personale adeguato e sufficiente, se si pensa che negli ultimi due mesi gli accessi giornalieri si sono raddoppiati, passando da 90 a 180. La preoccupazione è per tutti, precisa De Mitri, da chi lavora costretto a sobbarcarsi turni sempre più estenuanti, ai pazienti in attesa di ricovero per un codice giallo, che rischiano di attendere più di un’ora prima di essere visitati, tempi ben più lunghi dei 20 minuti stabiliti da protocollo. L’Azienda sanitaria intervenga – conclude la dottoressa De Mitri”.

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